martedì 14 ottobre 2025

È tuo dovere spiegarti

Ogni volta che un politico la fa fuori dal vasino (ultimo caso Roccella su Auschwitz e le "gite") spunta il classico "sono stato frainteso/a".
E accanto a ciò arriva la schiera  dei difensori d'ufficio che cercano di spiegare che la persona in questione ha detto tutt'altro e quindi sono tutti i lettori/ascoltatori che interpretano male.

Premetto: ci sta che chi legge/ascolta fraintenda o interpreti male.
È umano, capita.

Ma le difese che ho descritto all'inizio rimangono comunque sbagliate.
Anzi, detto educatamente, rimangono cazzate.

Perché?

Punto primo.
Se sei in buona fede e veramente ritieni che il tuo pensiero sia stato frainteso non parti a spada tratta col "sono stato frainteso", ma cerchi di correggere con "non mi sono spiegato"/"mi sono espresso male".
Se parti con "sono stato frainteso" di fatto ammetti la tua colpa cercando però di scaricarla su chi ti ha letto/ascoltato.

Punto secondo.
Se la persona in questione avesse detto tutt'altro spunterebbero anche suoi nemici a sottolinearlo (e spesso è infatti successo), visto che accusarla senza basi sarebbe solo un autogol.
Se solo "amici" cercano di ribaltare ciò che ha detto... significa che lo ha detto (e ha inteso) veramente.

Saluti,

Mauro.

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