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lunedì 16 dicembre 2024

Il complesso di inferiorità

Ultimamente ho voluto farmi del male e ho riascoltato alcuni discorsi e "conferenze stampa" (tra virgolette, visto che le tiene in assenza della stampa) di Giorgia Meloni.
Ma non li ho ascoltati politicamente... ho cercato il lato umano, di capirli psicologicamente (anche se non sono uno psicologo).
Ho cercato di ascoltare i toni e la scelta delle parole, non il messaggio politico in sé.

Cosa ho capito da questo ascolto, o almeno penso di avere capito?

Una cosa molto semplice: Meloni prima ancora che da idee (anzi ideologie) politiche è mossa da un immenso complesso di inferiorità verso tutto e tutti.
I toni sono chiari, espliciti: lei cerca vendetta contro il mondo perché si sente inadeguata.

Gli stessi stimoli di Hitler.
E no, non venitemi a tirar fuori la "reductio ad Hitlerum".
È chiaro che Meloni dice cose diverse da Hitler e che, pur essendo anche lei antidemocratica, ha comunque obiettivi diversi da Hitler. E segue strade diverse per raggiungerli.
Su questo non c'è nulla da discutere.
Punto.

Ma in una cosa sono uguali: il combustibile della loro politica è il complesso di inferiorità che li porta a volersi vendicare del mondo intero.

Rifletteteci.

Saluti,

Mauro.

domenica 15 dicembre 2024

Chiudere il nucleare significa tornare al carbone

Vorrei ricordare che l'uscita dal nucleare ha sempre significato una ripresa del fossile, in primis del carbone, non delle rinnovabili. Successe in Italia. Sta succedendo in Germania. Successe in Svezia (che proprio perciò fece poi marcia indietro). E non solo in questi paesi. Quello che pochi capiscono è che, al di là del giudizio personale o scientifico sulle singole fonti di energia, se rinunci totalmente a una fonte devi avere un piano (tecnico, non ideologico) per sostituirla. Se la decisione è solo ideologica... non hai un piano. Quindi carbone. Perché il carbone è la fonte al tempo stesso più economica e flessibile, velocemente attivabile. Devi solo avere le scorte di combustibile, poi ti basta un forno da quattro soldi. Forno che puoi accendere e spegnere a piacimento. E puoi farlo in pochi minuti.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 1 agosto 2018

Le domeniche gratis al museo

L'Italia è piena di tesori culturali, ma gli italiani non sono (purtroppo) famosi per essere grandi fruitori di cultura. Però di cultura i politici italiani amano parlare (e soprattutto sparlare).

Quindi era inevitabile che l'annuncio del ministro Bonisoli di cancellare dopo l'estate le domeniche gratis al museo facesse un gran rumore.
Ed era altrettanto inevitabile che da entrambe le parti fosse furore ideologico con ben poco di culturale dentro.

In realtà bisognerebbe porsi e porre due semplici domande:
- Quante persone che non erano mai o quasi mai entrate in un museo hanno sfruttato l'offerta?
- Quante di queste persone sono poi diventate fruitrici dell'offerta culturale del paese (cioè non si sono limitate a una sola visita)?

Se le cifre che costituiscono la risposta a queste due domande (soprattutto alla seconda) sono buone, allora significa che l'offerta delle domeniche gratis al museo è la strada giusta e allora va mantenuta (anche se la hanno introdotta i tuoi "nemici").
Se dette cifre (soprattutto anche qui quella che risponde alla seconda domanda) sono basse, allora significa che l'iniziativa in questione non è la strada giusta e la si può cancellare, ma pensando a fare qualcos'altro visto il problema culturale del Paese.

Qualcuno in questo o nel precedente governo ha pensato a stimare queste cifre?
Se sì, le pubblichi.
Se no, si cerchi di rimediare a questa mancanza.

Tutto qui. Senza ideologie.

Saluti,

Mauro.

giovedì 24 maggio 2018

Come far dire ai libri quello che si vuole

Cosa c'è di peggio che inventare false notizie?
Prendere un libro, un articolo, un discorso o altro per fargli dire quello che vuoi tu e non quello che c'è effettivamente dentro. Manipolare testo e lettori.
E purtroppo in Italia lo puoi fare perché l'analfabestismo funzionale fa ascoltare più volentieri te che imbrogli ma parli semplice rispetto a chi informa ma, per forza di cose, deve usare concetti più complessi.

Un ottimo esempio lo abbiamo avuto su Twitter il 21 maggio scorso.

Prendete questo tweet:


Ma vediamo l'immagine proposta senza tagliarla in fondo:


(Qui completo con tanto di mia risposta).

Dove sta il problema?

Intanto che non vengono citati titolo, autore ed editore del libro, quindi uno che volesse controllare coi suoi occhi non potrebbe farlo. Deve fidarsi del disinformatore e basta.

Secondariamente la parte di testo mostrata non è né liberista, né antiliberista: è semplicemente lapalissiana. Che la delocalizzazione favorisca l'azienda e porti anche vantaggi al paese dove la produzione viene trasferita (lavoratori compresi, anche se non in misura sufficiente, va detto) è un dato di fatto accettato da tutti, indipendentemente dalle ideologie.

Per valutare se il testo vuole indottrinare o meno, la parte veramente importante è quella che manca, quella che comincia con "Nel Paese di origine del prodotto...".
E se questa parte mettesse in evidenza i problemi della delocalizzazione, i danni che eventualmente produce?

Il propagandista autore del tweet neanche si è accorto che ha lasciato la frase che lo frega.
O forse se ne è accorto ma se ne frega: sa che i boccaloni analfabeti funzionali leggeranno e capiranno solo quel che lui vuole che leggano e capiscano.

Saluti,

Mauro.

domenica 2 luglio 2017

Il superamento delle ideologie

Uno dei dogmi della politica odierna - di qualsiasi colore - è il superamento delle ideologie.

Poi leggi i programmi e ascolti i comizi e ti rendi conto che a essere state messe da parte sono le idee, non le ideologie.

Saluti,

Mauro.

domenica 22 gennaio 2017

Una segnalazione: lavorare gratis... a che scopo?

Chi mi conosce sa che generalmente non ho (da fisico che adora, rispetta e conosce la matematica) rispetto per gli economisti, visto che la maggioranza di loro non ha nessuna idea di cosa sia la matematica (e l'economia si basa necessariamente sulla matematica, che agli economisti piaccia o meno).
Mario Seminerio è un economista.
Mario Seminerio è una delle rare eccezioni a quanto sopra.

Si può essere d'accordo o meno politicamente o ideologicamente con le sue idee, ma lui la matematica la sa usare (contrariamente alla maggioranza dei suoi colleghi), quindi quanto dice non va sottovalutato... anche quando - talvolta capita anche a lui - sbaglia ;-)

Tutta questa premessa per segnalare questo suo articolo (in cui assolutamente non sbaglia), che definire interessante e sottoscrivibile sarebbe solo segno di sottovalutazione, per non dire di peggio.
Leggetelo. Non ve ne pentirete.

Saluti,

Mauro.

martedì 15 dicembre 2015

L'ultimo coerente

È morto Armando Cossutta.

Le sue idee politiche possono piacere o non piacere, ma con lui muore l'ultimo politico coerente rimasto.
Non ha mai tradito le sue idee. Ha sempre accettato il confronto e talvolta il compromesso, ma mai ha rinunciato ai suoi prinicipi.

Cosa che i politici di oggi, qualunque colore abbiano (e sottolineo colore, visto che idee, ideologie o principi non ne ha più nessuno), non sanno più neanche cosa significhi.

Saluti,

Mauro.