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lunedì 16 dicembre 2024

Il complesso di inferiorità

Ultimamente ho voluto farmi del male e ho riascoltato alcuni discorsi e "conferenze stampa" (tra virgolette, visto che le tiene in assenza della stampa) di Giorgia Meloni.
Ma non li ho ascoltati politicamente... ho cercato il lato umano, di capirli psicologicamente (anche se non sono uno psicologo).
Ho cercato di ascoltare i toni e la scelta delle parole, non il messaggio politico in sé.

Cosa ho capito da questo ascolto, o almeno penso di avere capito?

Una cosa molto semplice: Meloni prima ancora che da idee (anzi ideologie) politiche è mossa da un immenso complesso di inferiorità verso tutto e tutti.
I toni sono chiari, espliciti: lei cerca vendetta contro il mondo perché si sente inadeguata.

Gli stessi stimoli di Hitler.
E no, non venitemi a tirar fuori la "reductio ad Hitlerum".
È chiaro che Meloni dice cose diverse da Hitler e che, pur essendo anche lei antidemocratica, ha comunque obiettivi diversi da Hitler. E segue strade diverse per raggiungerli.
Su questo non c'è nulla da discutere.
Punto.

Ma in una cosa sono uguali: il combustibile della loro politica è il complesso di inferiorità che li porta a volersi vendicare del mondo intero.

Rifletteteci.

Saluti,

Mauro.

venerdì 9 luglio 2021

Non ti darebbe fastidio se un gay cercasse di flirtare con te?

Tutte le discussioni sul DDL Zan mi hanno fatto venire in mente che un paio di volte mi è stata posta la domanda del titolo.
Mi è sempre stata posta da persone che con l'omosessualità avevano problemi, ovviamente.
Non so se fossero omofobi o criptoomosessuali o semplicemente ignoranti, ma problemi con l'omosessualità li avevano. Senza se e senza ma.

E io ho sempre risposto: "No, per niente."
Premessa: io sono etero. 100% etero.
E questa mia risposta ha, va detto, sempre sorpreso anche persone che posso garantire sono quanto di più lontano dall'omofobia ci sia.

Ma perché rispondo così?
Ora vi spiego.
Per prima cosa il flirt è un gioco, non una cosa seria. Ma questo non è qui il punto, visto che la risposta riguarda anche ciò che va oltre il flirt.
Anche se un gay si innamorasse di me non mi darebbe fastidio, anche se da etero ovviamente non contraccambierei il sentimento (mi dispiacerebbe per lui, ovviamente, ma amen, la vita ti sbatte anche porte in faccia, devi accettarlo, ragazzo mio, omo o etero che tu sia).

Ma perché?

In realtà la motivazione è molto, ma molto semplice.
Ed è la stessa motivazione per cui non mi dà fastidio se una donna che non mi interessa per nulla cercasse di flirtare con me o volesse qualcosa di più: semplicemente il problema è se mi interessi o meno. Indipendentemente dal sesso o da qualsiasi altra caratteristica.
Punto.
Nulla di meno, nulla di più.

Vediamo il flirt.
Essendo come detto il flirt solo un gioco, per quello non c'è problema.
Dipende dal mio umore del momento, uomo o donna che tu sia (anche se ovviamente da etero flirtare con una donna è più semplice, più spontaneo).

Se andiamo invece oltre il flirt, beh allora conta se la persona mi piace, mi interessa.
Ed essendo io, come detto, etero ovviamente se andiamo oltre il flirt mi interesseranno solo donne.
Ma non mi darà mai fastidio se un uomo si dovesse interessare a me: semplicemente riceverebbe il due di picche come lo riceverebbe una donna per cui io non provi nessun interesse.
Tutto qui.
Semplicemente questo.
Non c'è nessuna profonda filosofia o psicologia da tirare in ballo.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Comunque a flirtare sono un imbranato, quindi uomini, donne o qualsiasi altra cosa siate, se volete solo flirtare è meglio se vi rivolgete a qualcun altro... vi divertirete di più 😉

domenica 12 aprile 2015

La leggenda del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto

Tutti conosciamo l'immagine del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: un bicchiere riempito fino a metà di un qualsiasi liquido apparirà all'ottimista mezzo pieno e al pessimista mezzo vuoto. Mentre colui che vorrà farsi vedere furbo e intelligente dirà che è mezzo pieno e mezzo vuoto.

Bene, tutti e tre i detti figuri contano solo delle palle. Tutti e tre credono a una leggenda metropolitana e la diffondono ulteriormente.

Esaminiamo le cose dapprima dal lato fisico.

Visto che noi non viviamo nel vuoto assoluto (anzi, anche in laboratorio l'essere umano è riuscito al massimo a creare un vuoto solo quasi assoluto e il famoso vuoto interstellare è tutto tranne che vuoto)... il bicchiere sarà sempre completamente pieno.

Il famoso bicchiere mezzo pieno (o mezzo vuoto) sarà infatti pieno per metà di liquido e per l'altra metà di aria.
Anche un bicchiere senza neanche una goccia di liquido al suo interno sarà sempre e comunque completamente pieno. Pieno di aria (o di altri gas se si trova in luoghi particolari).

E la cosa vale anche per l'interpretazione psicologica del bicchiere.

Quelli di noi che vedono il bicchiere mezzo pieno sono quelli che (a torto o ragione non è importante in questo contesto) ritengono di avere una vita piena, veramente vissuta, mentre quelli che lo vedono mezzo vuoto sono quelli che vedono la propria vita vuota, magari non fallita ma per lo meno noiosa.

No. Anche in questo caso è una leggenda metropolitana. La vita è sempre piena, perché - anche se magari non ce ne accorgiamo - accade sempre, costantemente qualcosa. Nella peggiore delle ipotesi il semplice respirare, che è comunque un'attività.

Il problema non è se vita e bicchiere siano pieni o vuoti.
Il problema è di cosa sono pieni, visto che entrambi sono sempre e comunque completamente pieni.

Saluti,

Mauro.