Ogni tanto (anzi spesso) mi vengono in mente interpretazioni di avvenimenti e fatti oppure giudizi su persone ed eventi che non si possono certo definire conformisti. O magari semplicemente idee e pensieri personali, indipendenti.
Alcune di queste idee saranno giuste e condivisibili, altre no, ma sono orgoglioso che non siano conformi.
I commenti anonimi non sono graditi, essi verranno cancellati a meno che non portino contributi concreti e seri.
Buona lettura a tutti.
Chiunque sia un appassionato di calcio sa che l'arbitro per quanto riguarda i contatti col pallone va trattato come fosse un palo, una traversa o una bandierina.
Cosa significa questo? Che a essere significativo è l'ultimo giocatore che ha toccato la palla, non l'arbitro.
Mi spiego con due esempi.
1) Io faccio un lancio, la palla colpisce per caso l'arbitro e finisce in fallo laterale. Io sono stato l'ultimo giocatore a toccare il pallone, quindi è rimessa laterale per la squadra avversaria. 2) Io tiro, la palla colpisce l'arbitro e finisce in gol. Io sono stato l'ultimo giocatore a toccare il pallone, quindi il gol viene registrato come mio anche se la deviazione arbitrale dovesse essere stata decisiva.
I tocchi dell'arbitro sono però rari, rarissimi. E ancora più rari quelli che possono risultare decisivi. Generalmente (almeno nel 99,9% dei casi) i rari casi di tocchi arbitrali riguardano sfioramenti che non provocano deviazioni percettibili della traiettoria del pallone.
Però in Italia ci fu un arbitro che veramente segnò, anche se non potè registrarsi nel tabellino dei marcatori, ovviamente. La sua deviazione, per quanto involontaria, fu decisiva. Si trattò di Ceccarini, nella partita Inter-Lazio 5-2, Coppa Italia 1998/99, che "segnò" il gol del 4-2.
Minuto 01:48 del video.
Però nella storia come marcatore sul tabellino rimarrà Zé Elias, in quanto l'arbitro... è un palo o una traversa, non un giocatore.
Nei giorni scorsi avrete tutti (o almeno tutti quelli di voi che seguono il calcio) letto o sentito che la UEFA ha cancellato la regola dei gol in trasferta. E (quasi) tutti i giornali a titolare "Il gol in trasferta non vale più doppio!" o cose simili.
Bene, sappiatelo: il gol in trasferta non ha mai avuto valore doppio. Mai!
La regola diceva un'altra cosa, cioè che in caso di parità totale tra andata e ritorno, vinceva chi avesse segnato più gol in trasferta.
Ve lo spiego con un esempio.
Squadra A contro squadra B. All'andata A batte B in casa 4-2. Al ritorno B batte A in casa 1-0. Totale: A batte B 4-3. E vince il confronto (come è praticamente sempre stato, viste le regole UEFA, solo nei primi anni delle competizioni in caso di parità si disputava uno spareggio senza tener conto dei gol totali, nel caso che le due squadre avessero vinto una partita ciascuna).
Nel caso che al ritorno B invece avesse battuto A 2-0 e non 1-0, B avrebbe vinto il confronto. Infatti il totale sarebbe stato 4-4, ma B avrebbe segnato due gol in trasferta e A zero.
Ma se fosse esistita veramente la fantomatica regola che il gol in trasferta vale doppio, nell'ipotesi di cui sopra B sarebbe risultata vincente anche vincendo solo 1-0 in casa, visto che la sconfitta 4-2 nella partita di andata (in trasferta) sarebbe stata contata 4-4... visto che i gol in trasferta varrebbero doppio, e quindi il totale sarebbe stato 5-4 per B.
Ma i gol in trasferta non valgono doppio, quindi l'1-0 giustamente non bastava - il totale rimaneva comunque 4-3 per A - e (ovviamente) continuerà a non bastare neanche in futuro, gol in trasferta o meno.