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giovedì 21 novembre 2024

Nadal: un gesto da non lodare

Rafa Nadal, uno dei più grandi tennisti della storia, ha chiuso la sua carriera con la coppa Davis in casa, in Spagna, a Malaga.
E la ha chiusa con una sconfitta contro un giocatore di seconda fascia.
Una fine, onestamente, senza onore. Ma non per la sconfitta in sé, del resto di fatto Nadal si era già ritirato da tempo. Senza però volerlo ammettere.

Il disonore non sta, come detto, nella sconfitta. Una sconfitta ci sta, soprattutto per uno che era già in realtà un ex tennista.
Il disonore sta nel perché Nadal quella partita la ha giocata.

La ha giocata perché il suo ego è debordato e perché in Spagna, nel tennis, comandano lui e il suo clan. Non la federazione o il capitano della nazionale spagnola di Davis, cioè Ferrer.
La federazione e Ferrer obbediscono a Nadal.

Nadal aveva deciso che avrebbe chiuso la carriera con la Davis.
E anche se ci sono in Spagna (sia tra i convocati che tra quelli lasciati fuori) oggi giocatori decisamente più affidabili di Nadal, meglio allenati e più adatti alla superficie... lui ha deciso che doveva giocare quella partita.
E Ferrer e federazione si sono inchinati, pur sapendo che così la Spagna avrebbe perso contro una squadra inferiore (i Paesi Bassi). Come poi effettivamente è successo.

E lo hanno anche applaudito! Da bravi ignoranti col prosciutto sugli occhi!
Anche il pubblico si è piegato all'arroganza... alla precedenza data a un ego smisurato rispetto all'amore per il proprio paese e alla possibilità di vincere la coppa Davis.

Siamo onesti: un gesto da non lodare (anche se la stampa lo fa) e un finale di carriera ignominioso (anche se gli apologeti in servizio permanente effettivo rigireranno la frittata).

Saluti,

Mauro.

giovedì 20 luglio 2023

L'"accogliente" Bibby Stockholm

È giusto parlare della storia della Bibby Stockholm, chiatta senza motore che il Regno Unito vuole utilizzare per "accogliere" fino a 500 profughi nel Dorset, in maniera che questi non possano creare problemi a terra.

Ma è giusto anche raccontarla completa.

È vero che il governo di Londra vuole mettere in pratica questa inumanità e che la cosa è inaccettabile.

Ma va anche ricordato che la stessa chiatta tra il 1994 e il 1998 venne utilizzata per lo stesso scopo ad Amburgo. In teoria allora per accogliere i senzatetto, ma vi vennero portati anche richiedenti asilo. E sempre la stesa chiatta a partire dal 2005 venne utilizzata per alcuni anni dai Paesi Bassi a Rotterdam per "accogliere" chi cercava asilo.

Giustissimo condannare l'UK.
Ma sbagliato non ricordare chi fece altrettanto. E forse sarebbe anche il caso di farsi qualche domanda sull'armatore, la Bibby Line, fondata dal 1807. Forse certe ditte amano affari di stampo, per così dire, neoschiavistico.

Saluti,

Mauro.

lunedì 27 dicembre 2021

Escher e le sue visioni a Genova

In questi giorni, fino al 20 febbraio 2022, al Palazzo Ducale di Genova c'è un'interessantissima mostra dedicata a Maurits Cornelis Escher.
Decisamente consigliabile.

Non serve che vi dica chi è Maurits Cornelis Escher, vero? O mi volete deludere?

(Le opere le mostro nell'ordine in cui sono state presentate nella mostra, non cronologico o di mio gusto).

Vi ricordate i famosi castelli in aria che ci facevamo da bambini?
Bene, Escher li faceva ancora da grande...

Castello in aria, 1928, Xilografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Ma pochi anni dopo Escher si dedicava anche a una sottile (o subdola) critica religiosa...

Sogno (Mantide Religiosa), 1935, Xilografia, Collezione Privata (IT)

Già nei primi anni '20 Escher fece i suoi primi viaggi in Italia dove poco dopo si stabilì e mise su famiglia. Lasciò l'Italia nel 1936 quando suo figlio tornò a casa da scuola vestito da Balilla e lui capì che l'atmosfera fascista italiana non era più respirabile.
E furono anche i borghi italiani a ispirare le sue scale impossibili.
Guardate questo panorama di Scanno e paragonatelo a suddette scale:

Strada in Scanno (Abruzzi), 1930, Xilografia, Collezione Privata (IT)

Notate alcuna similitudine (più avanti vi farò vedere qualcuna delle scale in questione)?

Ovviamente Escher, da bravo olandese, si fece ispirare anche dai canali e dai campi del proprio paese...

Giorno e Notte, 1938, Xilografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

E poi un'opera che rende alla perfezione il concetto espresso dal titolo, splendida... ripetizione, ripetizione, ripetizione, fino alla liberazione.

Liberazione, 1955, Litografia, Collezione Privata (IT)

E un inquietante occhio che diventa sfera riflettente/deformante...

Occhio, 1946, Mezzatinta, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

...prendendo il posto della vera sfera riflettente precedentemente usata da Escher.

Mano con Sfera riflettente, 1935, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Ma l'astrazione può essere anche concreta unione...

Vincolo d'Unione, 1956, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

E poi il famoso nastro di Möbius, finito ma illimitato, su cui allegramente passeggiano le formichine:

Nastro di Möbius II, 1963, Xilografia colorata, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Chi disegna chi? Quale mano disegna la mano che disegna la mano che disegna la mano...?

Mani che disegnano, 1948, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Ma vogliamo dimenticarci i famosi solidi impossibili?

Stelle, 1948, Xilografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

E le geometrie architettoniche impossibili? Il vero cuore della sua arte? (Non vi ricordano un po' Spello?)

Cascata, 1961, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Relatività, 1953, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Belvedere, 1958, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Ascendente e Discendente, 1960, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

Interessante è la storia dell'opera successiva, la Galleria di Stampe.
Escher voleva creare una proiezione infinita dell'immagine, ma non riusciva a trovare il modo di farlo, né usando solo le sue capacità artistiche, né usando la matematica. Così lasciò uno spazio bianco al centro del disegno, con la propria firma dentro.
Nel 2003, due matematici dell'Università di Leida pubblicarono uno studio in cui si risolveva il problema matematico che aveva bloccato Escher. E con l'aiuto di un software apposito si riempì lo spazio bianco.
Qui trovate tutta la storia con maggiori dettagli (e un link allo studio in questione).

Galleria di Stampe, 1956, Litografia, M.C. Escher Foundation, Baarn (NL)

H.W. Leenstra, Completamento Galleria di Stampe, 2003, Stampa digitale, Collezione Privata (IT)

Concludiamo con un opera ispirata da Escher e da Bernie Sanders... no, non strabuzzate gli occhi. È proprio così!
Una delle cose più famose di Escher sono i suoi studi sulle tassellature (di cui avete visto sopra un accenno in Giorno e Notte e in Liberazione).
E tutti ricorderete il meme di Bernie Sanders imbacuccato e con i guantoni di lana alla cerimonia di insediamento di Biden.
Bene, Francine Champagne ha messo insieme le due cose:

Francine Champagne, Bernie's Mittens, 2021, Stampa digitale, Collezione Privata (IT)

E alla fine anch'io venni risucchiato nell'infinita ripetizione escheriana...


Saluti,

Mauro.

martedì 22 dicembre 2015

La bufala del sesso e delle lezioni di guida

In questi giorni sta circolando una notizia che già a leggerla - anche senza indagare - si dovrebbe capire che è assurda.

La notizia dice che nei Paesi Bassi una legge (chiamata "Ride for a ride") permette di pagare lezioni di guida con prestazioni sessuali.
E in Italia molti ci sono cascati come polli (non solo gli utenti - anzi utonti - dei social networks, ma anche - per esempio - il Messaggero e il Fatto Quotidiano, che non hanno certo controllato le fonti).
Del resto molti italiani (ma non solo) credono anche che nei Paesi Bassi droghe e prostituzione siano completamente libere e legali (cosa non vera, ma il discorso sarebbe qui troppo lungo).

Ora, cosa c'è di vero in questa notizia?
Poco, ma non nulla.

Per prima cosa va detto che una tale legge non esiste. Né sotto il nome citato né sotto altri nomi (e oltretutto le leggi nei Paesi Bassi sono scritte in olandese anche nei "titoli", non in inglese... mica hanno Renzi loro).

Vero invece è che la polizia di Rotterdam sta indagando sul fatto che vengano proposte lezioni di guida in cambio di sesso e che "A ride for a ride" è generalmente la formulazione usata per cercare questo tema sul web.

Al proposito c'è stata un'interrogazione parlamentare e il governo ha dovuto ammettere che la cosa è sì disdicevole, ma purtroppo non illegale, a causa di un vuoto normativo.
Insomma: la cosa avviene non perché esplicitamente permessa, bensì perché non esplicitamente proibita.

Se volete una fonte attendibile (anche perché cita altre fonti mettendo i link), leggete qui, su Next Quotidiano.

Saluti,

Mauro.

domenica 6 luglio 2014

Senati d'Europa

Uno dei temi che dominano in questo momento la stampa e la politica italiana è la riforma del Senato.
Con la proposta renziana-berlusconiana di farne una Camera non elettiva, bensì nominata.

Premessa: io sono per l'elettività. Ogni organo legislativo (come appunto le Camere o, a livello locale, i consigli regionali e comunali) per me deve essere elettivo. Punto.
Quindi io personalmente, piuttosto che avere un Senato nominato, preferirei addirittura un sistema monocamerale (anche se uno bicamerale ben organizzato e ben funzionante dà più garanzie di democrazia).

Ma lasciamo perdere le mie preferenze, non è di questo che voglio parlarvi oggi.

Voglio parlarvi di come sono i Senati in giro per l'Unione Europea. Non perché siano necessariamente migliori del nostro (in certi casi, vedasi Regno Unito per esempio, sono anzi decisamente peggiori) ma perché anche in questo caso si parla tanto di Europa ma poco se ne sa.

La prima scoperta è che nei più importanti paesi europei (Regno Unito e Germania in tutto e per tutto, Francia in maniera dissimulata) il Senato non è elettivo.

Regno Unito
Quello che da noi è il Senato, nel Regno Unito è la Camera dei Lord (House of Lords).
Se ragioniamo in termini moderni la Camera dei Lord è un anacronismo (e in fondo anche una vergogna): membri (aristocratici) di diritto ereditari, membri di diritto per cariche religiose, membri nominati direttamente dalla corona britannica... l'unica elettività è quella interna ai nobili (i "pari") per decidere in alcuni casi quale nobile debba prendere il posto di un nobile parlamentare deceduto.

Germania
Il Senato tedesco si chiama ufficialmente Consiglio Federale (Bundesrat).
Non è certo un'assemblea nobiliare e anacronistica come la Camera dei Lord britannica (del resto la Germania è una repubblica e non una monarchia) ma è comunque non elettivo.
I suoi membri vengono nominati dai governi dei singoli stati federali (Länder) e sono rappresentativi dei governi degli stessi (cioè ogni stato federale invia al Bundesrat solo rappresentanti dei partiti che ivi governano, nessun rappresentante delle opposizioni regionali, per quanto forti).
Ciò significa che, a causa della diffusa (anche in Germania) dissociazione tra voto locale e voto nazionale e del fatto che il peso dei vari Länder nel Bundesrat non è veramente proporzionale alla popolazione, spesso il Bundesrat non rappresenta veramente (talvolta proprio per niente) il peso nazionale dei partiti.

Francia
In Francia abbiamo il Sénat. Quindi almeno come nome sembra corrispondere alla situazione italiana. Ma, appunto, solo nel nome.
Il Sénat sembra elettivo, ma lo è solo in maniera indiretta. Infatti i suoi membri non vengono eletti dai cittadini, ma dai rappresentanti degli enti locali (dipartimenti e comuni) e dai membri dell'Assemblea Nazionale (corrispettivo della nostra Camera dei Deputati).

Spagna
Qui il Senato (Senado) è eletto direttamente come in Italia (anche se, contrariamente all'Italia, non vi è correlazione tra popolazione e numeri di eletti, in Spagna ogni provincia, a parte isole e territori esterni, ha diritto allo stesso numero di senatori).

Paesi Bassi
Il Senato neerlandese (Eerste Kamer der Staten-Generaal o popolarmente Senaat) viene eletto dai consigli provinciali, quindi è indirettamente elettivo, come il Senato francese (con la differenza che nei Paesi Bassi non lo votano anche i membri dell'altra Camera).

Svezia
Qui il problema non si pone: dal 1970 la Svezia ha un sistema monocamerale.

Austria
Per il Senato austriaco (Bundesrat) si veda quanto scritto per quello tedesco. Il sistema è di fatto identico.
L'unica differenza è che i membri del Senato tedesco hanno vincolo di mandato, quelli del Senato austriaco no.

Grecia
La Grecia ha sempre avuto un sistema monocamerale.

Belgio
Il Senato belga (Senaat in neerlandese, Sénat in francese) è come tante altre cose in Belgio un caso più da psichiatria che da politica :-)
Infatti si compone di tre categorie di senatori:
1) senatori eletti a suffragio universale (come in Italia);
2) senatori nominati dai consigli regionali (come in Germania);
3) senatori nominati dai senatori di cui ai punti 1 e 2 (come da nessun'altra parte al mondo, almeno che io sappia).

Repubblica Ceca
Il Senato ceco (Senát) viene eletto a suffragio universale, in maniera molto simile a quello italiano (a differenza dell'Italia però non può essere sciolto dal Presidente della Repubblica).

Conclusioni
Mi sono limitato a una scelta dei più importanti paesi dell'Unione Europea, ma credo basti a dimostrare che un Senato veramente elettivo è decisamente più l'eccezione che la regola.
Anche se in questo caso io, come detto, preferisco l'eccezione.

Saluti,

Mauro.