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mercoledì 13 giugno 2018

Aquarius: cerchiamo di rimanere razionali

L'Aquarius non è il problema. O meglio è un problema per coloro che sono/erano a bordo e per chi di essi se ne deve direttamente occupare.
Ma se vogliamo arrivare a una soluzione dobbiamo analizzare il problema complessivo, non guardare alle singole navi, chiunque le governi.
E il problema complessivo rimane sia che l'Aquarius fosse stata accolta in Italia, sia che vada in Spagna sia che fosse stata rispedita in direzione Libia.

Occuparsi delle singole navi è doveroso a livello pratico.
Ma a livello politico non serve a niente. A livello politico significa abdicare alla politica legata alla realtà e fare solo politica legata alle emozioni.

Compito della politica è trovare una soluzione condivisa, che cerchi di minimizzare le spinte alla migrazione (cioè migliorare le condizioni di vita all'origine) senza però far venire meno la doverosa accoglienza per chi necessita di protezione e aiuto.
Compito della politica è cercare di aiutare il maggior numero possibile di persone (che siano cittadini propri o che siano immigrati) senza venir meno alle regole di uno Stato di diritto.
Compito della politica è creare una cornice all'interno della quale sia automatico sapere - salvo eventuali casi eccezionali - cosa fare in questi casi.

Quale sia la soluzione migliore io non lo so. È compito della politica - nazionale e internazionale - trovarla.

Ma so che è necessario trovarla, perché ritrovarsi a fare questo circo ogni volta rischia di essere peggio persino sia dell'accoglienza indiscriminata che dei respingimenti indiscriminati.
Molto peggio. Per tutti.

Saluti,

Mauro.

sabato 5 marzo 2016

Confronti infamanti

Nelle ultime ore ho letto/sentito più volte il paragone tra la morte di Quattrocchi in Iraq nel 2004 e quella di Failla e Piano ieri (o forse l'altro ieri) in Libia.

Paragone assurdo e offensivo nei confronti di Failla e Piano.

Quattrocchi era un mercenario. Ergo un delinquente e un assassino. Che per soldi non aveva problemi ad ammazzare, ma che sapeva di poter essere lui l'ammazzato (in realtà dell'ultima cosa non ne sono sicuro visto che Quattrocchi non era certo un genio dotato di troppi neuroni).

Failla e Piano non erano mercenari. Erano tecnici che lavoravano. Non sicari che ammazzavano.

Failla e Piano sono vittime.
Quattrocchi no.
Quattrocchi era solo un sicario. Un sicario che alla fine ha trovato un sicario migliore di lui.

Saluti,

Mauro.