lunedì 16 giugno 2025

Non giudicate l'autore/autrice

Quando leggete qualcosa (qualsiasi cosa: un tweet, un blog, un articolo, un libro, ecc.) cercate di nascondere a voi stessi l'autore/autrice.
Giudicate, valutate quello che leggete, le fonti che porta, la logica del discorso. Non l'autore/autrice.
Anche uno stronzo può scrivere cose giuste e condivisibili e anche una persona seria può scrivere cose sbagliate e condannabili.

Un tweet, un articolo, ecc. non può ovviamente cambiare il giudizio generale sulla persona che lo ha scritto. Ma allo stesso tempo un tweet, un articolo, ecc. non va giudicato in base a chi lo ha scritto.
Va giudicato in base a quel che contiene, in base a quel che dice. E a nient'altro.

Del resto, se ci pensate bene, è proprio questo il senso di cose come la peer review, il doppio cieco e simili.

Saluti,

Mauro.

4 commenti:

  1. A proposito di peer review, ho una curiosità. L'autore dello studio non può sapere chi siano i revisori ma questi ultimi sanno chi è l'autore o, anche loro non ne conoscono l'identità? Per logica io penserei alla seconda ipotesi come più probabile ma non ne posso avere la certezza.

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    1. Se la peer review è gestita seriamente l'identità è ignota in entrambe le direzioni.
      Purtroppo, soprattutto nei campi di ricerca dove operano relativamente poche persone, il revisore talvolta può capire dall'argomento e dallo stile chi è l'autore.

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    2. Lo immaginavo ma non ne potrà mai essere sicuro. :-)

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    3. Non al 100%, ma talvolta può andarci molto vicino 😉

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