mercoledì 20 gennaio 2021

Essere un orso

Io sono un orso.

Mi spiego meglio.
Io alle persone a cui voglio bene non ho bisogno di scrivere ogni ora o di sentirle ogni giorno.
E soprattutto non ho bisogno che una telefonata duri ore. Dopo che hai sentito che stanno bene e dopo che hai detto quel che dovevi dire, la telefonata può anche chiudersi dopo cinque minuti.

Io so comunque che mi vogliono bene.
E loro sanno comunque che io voglio loro bene.

Serve di più?

Sinceramente, se io affogo l'affetto in vagonate di parole... lo soffoco. Non lo nutro.

Troppe parole soffocano.
Perché alla fine, qualunque rapporto ci sia tra due persone, si rimane sempre due persone. Nessuno deve perdere la propria individualità. Nessuno deve tradire sé stesso.
E, soprattutto, troppe parole provocano solo fraintendimenti. Qualunque sia il rapporto.

Mai dire con mille parole quello che può essere detto con dieci.
Se ne usi mille alla fine non ti fai capire.
Tante parole possono voler dire tutto e il contrario di tutto.
Poche parole dicono solo quello che vogliono dire.

Io alle persone voglio bene e sono contento quando loro vogliono bene a me... ma maree di parole soffocano solo. Soffocano le persone, i sentimenti, i rapporti.

Io sono un orso.
E per noi orsi poche parole dicono tutto, tante parole non dicono niente.

E, oltretutto, noi orsi non abbiamo ferite da curare.
Noi orsi le abbiamo già curate, anche se qualcuna può aver lasciato cicatrici.
Il fatto che i non orsi vedano una cicatrice, non significa che la ferita sia ancora aperta.
Fosse aperta non ci sarebbe la cicatrice... qualsiasi medico può dirvelo.

Noi orsi siamo di poche parole e abbiamo la pellaccia dura.
Ma vogliamo bene.

Io sono un orso.
E non posso essere altro.

Saluti,

Mauro.

10 commenti:

  1. Vedi il problema è il percepito. Quando due persone non si conoscono non possono sapere come sono.per conoscersi, nella norma ci si incontra e c'è tutta la parte del linguaggio fisico che è meglio di qualsiasi parola. Adesso non c'è altro mezzo che le parole. Se una persona ti vuol bene c'è. Sennò diventa complicato, specialmente se la persona in questione è da maneggiare con cura. Uno può decidere che non gli interessa perché troppo incasinata la situazione, ma se vuoi bene a qualcuno ti preoccupi, cerchi questa persona e condividi. Tu hai idea di cosa mia sia successo ieri? No, perché non posso dirtelo. E ti assicuro sono state due notizie una bella e una no. E diventa difficile così. Detto questo sei una delle persone più belle che abbia conosciuto e ti voglio un mondo di bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Te ne voglio anch'io, anche se non ci credi ;)

      Elimina
  2. E indovina un po' perché non ti credo?🤦🏻‍♀️ Comunque sono senza gas al freddo...

    RispondiElimina
  3. Comunque non è vero che non ti credo il problema è un altro e lo sai pure tu. Ma posso io parlarti di sta roba qui?🤦🏻‍♀️

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "e lo sai pure tu"

      Ecco, quel "pure" fa capire che non sei esattamente padanissima :)

      Elimina
  4. Augh, anche io essere orso. Io capire te perfettamente :)

    La cosa più interessante di questo post è la psicologia che ti ha spinto a scriverlo. Io di fronte a un post del genere penso a mio padre. Che è mancato lo stesso anno del tuo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo tuo commento mi ha fatto molto piacere... ma la citazione dei padri mi ha impedito di rispondere. Anche gli orsi hanno emozioni... e la mia risposta sarebbe stata troppo emozionale.

      Elimina
    2. E cosa ci sarebbe stato di male, in una risposta carica di emozioni? Io qui non ci vedo solo un orso, ma un orso che vuole chiudersi un una gabbia di cristallo, per non "sentire" che in questo caso non è sinonimo di udire. E con questo la seduta è conclusa, può regolare il conto con la segretaria.

      Elimina
    3. Solo che probabilmente non avrebbe dato nulla come contenuti e stimoli ai lettori.

      Elimina