domenica 8 luglio 2018

Discutere con gli stupidi

A tutti noi è capitato prima o poi di trovarsi impelagati in discussioni con degli stupidi (e se qualcuno crede che non gli sia mai capitato forse dovrebbe porsi la domanda se non sia lui lo stupido nelle discussioni).

Capitava in tempi pre internet nella vita reale e oggi ancora talvolta nella vita reale ma soprattutto in rete, sui cosiddetti social networks.

Qualunque fosse il tema della discussione e comunque finisse, fino a che non esisteva la rete non era un grande problema.
Lasciava sì l'amaro in bocca a chi cercava di discutere in maniera intelligente e portava argomenti, ma non aveva conseguenze. Almeno non serie. Sì, colui che cercava di ragionare ci faceva una brutta figura se la discussione degenerava o se si lasciava andare, ma tutto si chiudeva con la brutta figura.
A meno di non essere in TV finiva tutto lì (e in TV a quei tempi c'erano moderatori veri, quindi anche se uno stupido riusciva ad arrivare fino lì difficilmente la discussione degenerava).
Si usava anche dire che il più intelligente doveva lasciar perdere e, anche se la cosa non faceva piacere perché all'inizio lasciava un certo sapore di sconfitta, ciò serviva veramente a evitare che il tutto degenerasse o avesse risonanza.

Oggi, dove queste discussioni avvengono in rete, il discorso è diverso.
Per prima cosa la risonanza c'è fin da subito, qualsiasi piega prenda la discussione: la rete amplifica, non nasconde. Non hai più solo il tuo interlocutore o al massimo un pubblico limitato davanti a te. Hai potenzialmente il mondo intero.
E la maggioranza del pubblico non è interessata a chi ha ragione, ma a chi vince. E chi vince? Chi sbraita di più, chi ha l'ultima parola.
Quindi la tattica secondo cui il più intelligente lascia perdere, in rete non funziona: se lasci la discussione, la maggioranza della gente crederà che non hai argomenti e scappi.
Quindi devi avere l'ultima parola.
Ma, a meno di non essere su un blog o altro spazio dove tu stesso moderi gli interventi (o dove ci sono moderatori capaci), l'ultima parola non la avrai mai.
Perché?
Perché lo stupido in realtà non risponde a quello che tu dici, ma risponde in base ai discorsi che lui si fa dentro di sé, risponde a ciò che lui ha pensato che tu dirai, non a quello che hai effettivamente detto. Quindi lui avrà sempre una risposta. Generalmente fuori tema, ma la avrà. E la maggioranza del pubblico non capirà che è fuori tema.

È un circolo vizioso dove chi ragiona non può vincere in una discussione.
L'unico modo di vincere è non partecipare, non discutere.

E allora come fare per far sì che gli argomenti veri arrivino comunque in qualche modo al pubblico?
Io vedo solo due strade (da percorrere entrambe, non necessariamente alternative tra loro):
1) rivalutare la comunicazione classica (cioè i media pre internet);
2) ignorare i social networks (non internet nel globale: su internet ci sono spazi e risorse utilissimi e gestiti bene).

Saluti,

Mauro.

4 commenti:

  1. Voto per la 2. Rivolgo, quindi, un appello a tutte le persone ragionevoli di lasciar perdere nella maniera assoluta le socialmerde.

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    1. Io, come scritto, continuo a essere per 1+2.

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  2. ignorare i social networks
    Vuol dire lasciarli in mano agli ignoranti.
    Ma il voto degli ignoranti conta come il mio, quindi il fatto di far diventare i social delle gigantesche echo chambers gestite dagli ignoranti è, a mio parere, super rischioso...

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    1. Capisco cosa vuoi dire, ma i social networks sono già in mano agli ignoranti.
      Le persone ragionevoli e preparate riescono a farsi ascoltare solo in casi eccezionali (oppure si parlano tra loro, ma questo non aiuta molto...).

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