Che tra le altre cosa si intona al colore delle stampelle:
Ma torniamo in tema.
L'ortopedico mi ha prolungato la "malattia" fino al 15 giugno e mi ha detto che probabilmente me la prolungherà ulteriormente fino ai primi di luglio, cioè fino a che non tolgo definitivamente il gesso.
Perché? Perché non posso guidare (e fin qui nulla di strano, del resto - se venissi coinvolto in un incidente - a causa del gesso non sarei coperto da assicurazione, quindi meglio non rischiare) e secondo lui non posso permettermi di andare in treno (io vivo a Colonia, ma lavoro a Duisburg, sono circa 65 km di distanza) per i rischi di colpi al piede e per lo stress osseo dello stare in piedi sui treni sovraffollati.
Va bene, capisco le argomentazioni, però...
Però, a parte che a stare a casa mi rompo le palle appunto, non vedo il problema, una soluzione la si trova. Per esempio potrei mettermi d'accordo con l'azienda per fare orari tali da poter prendere treni non in ora di punta oppure potrei lavorare da casa con una linea telematica diretta messa a disposizione dalla Siemens oppure ancora accordarmi per avere temporaneamente un ufficio a disposizione nella filiale di Colonia...
Invece no. Devo stare a casa in malattia sulle spalle della comunità, quando la mia "invalidità" non mi impedisce di svolgere normalmente il mio lavoro.
A me non sembra giusto. E a voi?
Saluti,
Mauro.
ma se colori il cotone di rosso diventi rosso blu!! dai dai dai
RispondiEliminaun abbraccio, resisti
Stamattina alla gessista ho chiesto se si poteva avere il gesso rossoblu... lei mi ha guardato strabuzzando gli occhi e ha detto: "Ma che? Tifa per il Bayern Monaco???".
RispondiEliminaIgnoranza teutonica...
E come disse Francesco Saverio Borrelli: "Resistere, resistere, resistere!" :-)
Un abbraccio,
Mauro.
Almeno appiccicaci un adesivo con un grifone!
RispondiEliminaForza! :-)
A.
Ottima idea :-)
RispondiEliminaCiao,
Mauro.