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mercoledì 19 marzo 2025

Il "piccolo" problema col digitale

Da ormai un paio di lustri, forse anche di più, sembra che la digitalizzazione (spesso confusa con l'informatizzazione, che è sua stretta parente ma non è la stessa cosa, sappiatelo) sia la cura di ogni male, la panacea di ogni economia.

E si dimenticano prodotti e processi.

Signori miei, il digitale non serve a nulla, anzi non è nulla, se non c'è sotto/dietro/intorno qualcosa di concreto su cui impiantarlo.
E questo qualcosa di concreto sono prodotti e processi.

Esempio banale: le auto.
Tutte le case automobilistiche oggi parlano di digitalizzazione... ma se prima le auto non le progetti concretamente, come oggetti materiali, di metallo e plastica, oggetti "hardware" (e per farlo ti servono prodotti e processi, che sono la versione odierna del sangue, sudore e lacrime di churchilliana memoria)... cosa digitalizzi?
Le ruote, il motore sono fondamentali. L'elettronica lo sembra, ma viene dopo. Sono le ruote e il motore che ti muovono l'auto. Senza di loro l'elettronica è solo un soprammobile.

E vale per ogni cosa, non solo per le auto.
Vale anche, per esempio, per la burocrazia: se prima non hai una struttura concreta, basata su processi funzionali, ben pianificati... non conta niente se questa burocrazia sia digitale o cartacea. Funzionerà male comunque.

Saluti,

Mauro.

domenica 16 febbraio 2025

Discorsi storici dimenticati

Quando pensiamo a discorsi storici generalmente pensiamo a discorsi fatti per stimolare la parte migliore, il coraggio, la forza di chi li ascolta o - in un futuro - li leggerà.
Discorsi magari splendidi ma soprattutto retorici, pomposi (anche perché se no, raramente funzionerebbero).
Se io vi chiedessi quali grandi discorsi vi vengono per primi in mente, probabilmente mi citereste il "Blood, sweat and tears" di Winston Churchill durante la seconda guerra mondiale o il "I have a dream" di Martin Luther King Jr. negli anni '60 (no, il "Ich bin ein Berliner" di JFK Jr. era uno slogan, non un discorso).

Ma ci sono anche discorsi che hanno fatto la storia, anzi almeno in parte la hanno cambiata (talvolta in bene, talvolta purtroppo no), senza però diventare famosi in sé, senza che oggi l'opinione pubblica (storici esclusi) li ricordi.

Oggi ve ne voglio ricordare tre.
Il primo ebbe effetti positivi.
Il secondo negativi.
Il terzo dipende dal lato politico da cui lo guardiamo (ma in realtà fu anch'esso positivo) 😉

Il primo venne pronunciato il 9 settembre 1948 dall'allora sindaco di Berlino Ernst Reuter davanti al Reichstag durante il blocco sovietico di Berlino Ovest in cui si appellò alle democrazie occidentali per mantenere viva la speranza di una Berlino libera.
Questo discorso è importante in particolare per noi italiani (anche se in Italia nessuno lo ricorda) perché è la prima occasione in cui un politico non italiano citò l'Italia al fianco di quelle che allora erano considerate le grandi democrazie occidentali (USA, Regno Unito e Francia), che erano oltretutto le potenze vincitrici della guerra.
Per la precisione nella frase: "Ihr Völker der Welt, ihr Völker in Amerika, in England, in Frankreich, in Italien! Schaut auf diese Stadt und erkennt, daß ihr diese Stadt und dieses Volk nicht preisgeben dürft und nicht preisgeben könnt!" ("Voi popoli del mondo, voi popoli in America, in Inghilterra, in Francia, in Italia! Guardate a questa città e riconoscete che voi non dovete, non potete abbandonare questa città e questo popolo!").
Qui il testo completo (in tedesco) del discorso.

Il secondo discorso che vorrei ricordarvi è un discorso molto meno bello nei contenuti, anche se ebbe effetti dirompenti negli Stati Uniti, effetti che fecero danni ancora per molto tempo dopo che gli effetti legali dello stesso vennero eliminati.
Lo pronunciò il senatore Joseph McCarthy il 9 febbraio 1950 a Wheeling, davanti a un club di donne repubblicane... un discorso che, visto il luogo e il pubblico, non avrebbe dovuto diventare storico ma che, grazie all'amplificazione che ne fece la stampa, diede il via a una caccia alle streghe contro i comunisti (che per McCarthy erano tutti quelli che non fossero veri conservatori) che oggi ricordiamo col nome di maccartismo.
Qui il testo completo (in inglese) del discorso.

Il terzo discorso invece viene dall'estremo oriente, dalla Cina per la precisione, e lo pronunciò Deng Xiaoping il 18 marzo 1978 all'apertura della Conferenza Nazionale delle Scienze.
Questo discorso costituì una cesura nella storia moderna della Cina, in quanto la fece passare da paese enorme ma povero a paese lanciato verso un futuro tecnologico e scientifico che avrebbe terremotato anni dopo l'economia mondiale.
È un discorso molto bello e pregnante e la sua frase conclusiva, per quanto retorica, dice tutto e di più: "May science flourish and grow! May this conference be a complete success!" ("Possa la scienza fiorire e crescere! Possa questa conferenza essere un successo totale!".
Qui il testo completo (in traduzione inglese) del discorso.

Saluti,

Mauro.

martedì 10 aprile 2018

La matematica, la storia e l'ignoranza

Voi sapete che, pur essendo questo blog un blog generalista, uno degli argomenti che mi interessano di più è sbugiardare l'ignoranza scientifica dell'informazione (in particolare, ed è logico vista la mia formazione, su temi matematici e fisici).

Ora Linkiesta ha superato ogni mia speranza (o incubo, fate voi): è riuscita a mettere insieme ignoranza matematica e ignoranza storica.
Sì, avete letto bene: Linkiesta ha violentato insieme matematica e storia.

In un articolo di ieri dedicato a un film austriaco uscito nelle sale nel 1924, l'autore (non so chi sia: l'articolo è firmato genericamente LinkPop) sostiene che il film predice Hitler e la sua caccia agli ebrei di 20 anni.

Ora 1924+20 fa (nel mio mondo dove la matematica non è un'opinione) 1944... e nel 1944 Hitler ormai stava perdendo la guerra, dopo undici anni di regime.
Oppure tra il 1933 e il 1944 la Germania è stata governata da Churchill e gli ebrei erano rispettati e amati?

Per di più (e qui anche il più impreparato degli storici avrebbe potuto evitare l'errore all'autore) nel 1924 non c'era nulla da predire: Hitler nel mondo di lingua tedesca era ben noto almeno a partire dal 1923 (tentato putsch di Monaco) e anche la caccia agli ebrei era già sport comune (esempio per tutti i pogrom in Russia, ma non solo).

Insomma, l'unica cosa che (forse) ha predetto quel film è l'ignoranza di chi ha scritto l'articolo.

Saluti,

Mauro.