mercoledì 14 giugno 2017

La maggioranza bulgara di Macron

Macron ha ottenuto col suo partito En Marche all'Assemblea Nazionale una maggioranza assoluta, che un tempo avremmo definito bulgara.
Essendoci dei ballottaggi aperti non si conoscono ancora i numeri precisi, ma già si sa che En Marche otterrà più di 400 seggi sui 577 totali.
Una maggioranza, credo, mai vista in un paese europeo democratico (forse in paesi piccoli, ma di sicuro non in paesi di dimensioni medio-grandi).

I sostenitori della preminenza assoluta della governabilità rispetto a ogni altra cosa (democrazia compresa) staranno sbavando dall'invidia dietro al risultato di Macron.
Tanto a Roma, quanto a Berlino o Madrid o altrove.
Ma quello che mi sto chiedendo io è altro.

Premesso che il risultato di Macron è totalmente legittimo ed è arrivato in maniera democratica (un sistema elettorale perfettamente democratico in realtà non esiste... ma confronto, per esempio, a quello presidenziale USA quello francese è anni luce avanti): è un bene - in un Parlamento democratico - che un partito (non una coalizione, un singolo partito) abbia una maggioranza così schiacciante?

Non lo so, ma temo di no.
La politica è anche compromesso, è pensare al paese tutto.
Non è solo avere un programma (anche il migliore dei programmi) e portarlo avanti stile schiacciasassi.
Con una maggioranza così schiacciante rischi di confondere il paese col tuo elettorato.
E così non è. Non è mai, in nessun paese.
Una maggioranza del genere rischia di dare alla testa anche al più ragionevole dei politici.

Vero è che un tempo qualcuno (purtroppo non ricordo chi) disse che un voto plebiscitario è la forma più perfetta di democrazia, perché se tutti votano per te allora tu rappresenti veramente tutti... però (al di là dell'essere d'accordo o meno su quest'affermazione) qui abbiamo una maggioranza schiacciante, non un 100% dei voti... :-)

Saluti,

Mauro.

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