venerdì 30 ottobre 2015

Il Consiglio di Stato ha ragione

Avrete tutti (o quasi) letto della decisione del Consiglio di Stato che - per mano del giudice Carlo Deodato - ha cancellato la trascrizione dei matrimoni omosessuali contratti all'estero da parte di alcuni comuni (tra cui Roma e Milano).

Lo dico subito: io sono non credente e sono assolutamente favorevole al matrimonio omosessuale (e lo sono da eterosessuale, aggiungo).
Il giudice Carlo Deodato invece è apertamente credente e anche per convinzione personale contrario al matrimonio omosessuale.

Però Deodato ha fatto semplicemente bene. Ha fatto semplicemente il suo lavoro. Ha ragione anche se io non condivido le sue idee personali.
E forse il problema che ha portato mezza internet a insultarlo e calunniarlo è proprio questo: fare il proprio lavoro.


Come è la situazione giuridica italiana riguardo alle unioni omosessuali?

1) La legge italiana non riconosce il matrimonio omosessuale.
2) La legge italiana non riconosce nessun altro possibile tipo di legame ufficiale per gli omosessuali.
3) Queste questioni sono regolate dallo Stato, non dai Comuni (quindi un Comune i matrimoni può solo celebrarli e stop, non prendere altre decisioni).
4) Questa situazione non va contro la Costituzione.


Quindi ditemi voi: che cazzo poteva fare Deodato?

Posso essere d’accordo che i suoi tweet o retweet molto clericali (ma dove comunque non parla di omosessualità, almeno che io sappia) - e a causa dei quali è stato messo alla berlina - siano ineleganti.
Anzi sono molto ineleganti. Sinceramente anche stupidi (indipendentemente dai contenuti), vista la sua posizione.
Ma appunto solo questo: ineleganti, al massimo stupidi.

Però come giudice lui non poteva fare altro.
Il Diritto italiano parla chiaro (come scritto sopra).


Ribadisco: io cambierei la legge introducendo il matrimonio tra persone dello stesso sesso (e non servirebbe modificare la Costituzione per cambiare la legge, come invece certi sostengono), ma finché la legge è quella attuale, così è. Punto.

Se a un Sindaco la cosa non piace, le scelte che può fare sono due:
1) Evitare di candidarsi (o se già eletto dimettersi);
2) Lottare politicamente per cambiarla (senza però andare contro la legge).


L'introduzione di registri illegali, comunque si valuti moralmente la cosa, non è una scelta.
È solo immagine, è solo pubblicità.
Ed è, appunto, oltretutto illegale.

Saluti,

Mauro.

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