Ieri, uscito dal lavoro, sono andato al supermercato a Duisburg... ebbene sì, anche il vostro blogger si abbassa a queste banali attività quotidiane :-)
In uno scaffale c'erano i barattoli con le varie salse (no, non le ho comprate, ero solo curioso... da buon italiano le salse me le faccio io a casa). Tra queste il pesto alla genovese (e a me da genovese è venuta voglia di distruggere lo scaffale...).
C'erano vasetti di due marche: Barilla (italiana, quindi) e Rewe (tedesca). Ho voluto curiosare gli ingredienti (qui, se interessa, intanto trovate la ricetta originale).
Bene, una delle due etichette riportava i seguenti ingredienti:
Basilico, olio di semi di girasole, parmigiano, pecorino, aglio, sale, anacardi.
L'altra etichetta riportava:
Basilico, olio di oliva, parmigiano, pecorino, aglio, sale, pinoli.
Indovinate quale delle due marche usava olio di semi e anacardi :-(
Saluti,
Mauro.
Senza Pitagora e senza Erone
14 ore fa
Si, purtroppo in Italia si trova spesso il pesto fatto con cose astruse, e la Barilla non ne è esente.
RispondiEliminaAd esempio qui in Svezia, il pesto della Zeta (un'azienda locale, anche se i proprietari sono di origine italiana) è migliore, e più vero, di quello della Barilla.
mitica Zeta, compro sempre il loro olio quando sono in vacanza in Svezia. mai notata questa cosa...tra l´altro immagino che il Barilla sia piú costoso della marca con label REWE
RispondiElimina@ Daniele
RispondiEliminaSulle marche locali di origine italiana, in effetti hai ragione. Forse perché tradizionalmente i loro primi clienti erano gli emigranti italiani, che conoscevano le vere ricette classiche.
@ Patroclo
Al prezzo sinceramente non ho fatto caso, ma non mi stupirebbe proprio se tu avessi ragione.
Comunque la Rewe, per quanto riguarda i prodotti italiani (o presunti tali) è migliorata moltissimo da quando ha comprato la Standa.
Saluti,
Mauro.
cioe' mi dici che la BARILLA(!!) devia dalla ricetta originale e i crucchi (e non mi ridire che sono gli Austriaci please!) no?
RispondiEliminaorrore!!
E invece, cara Kamilina mia, te lo dico. È proprio così!
RispondiEliminanu ghe semmu!
RispondiEliminaO_O Barilla sempre più in basso ... d'ora in avanti se mai comprerò il pesto(di solito me lo faccio io)prendo quello della Rewe, se lo trovo!
RispondiEliminaProva ai supermercati Billa (ex Standa): appartengono al gruppo Rewe :-)
RispondiEliminaNon ci posso credere! Aehm ... sinceramente proprio ieri ne ho comprato un barattolo (Barilla). Devo dire che non ho nemmeno guardato gli ingredienti perchè mi fidavo. Mi sa che anch'io in futuro lo faró solo in casa.
RispondiEliminaBeh, dai, Claudia... c'è anche di peggio... pensa a quei ristoranti che ti servono il pesto "di rucola"... :-(
RispondiElimina... per non parlare del pesto che ho mangiato l'altra volta in mensa (dove la pasta non la mangio mai ... ma non c'era nient'altro che mi piaceva) che sapeva di prezzemolo .... Comunque erano anche forti i "wurstel con crauti" che una volta avevano preparato in mensa a Milano .... io avevo chiesto "ma che cos'è quella roba?" e il cuoco era un attimino offeso e mi disse "ma come - tu sei tedesca - dovresti sapere che cos'è!!!" ... al che era seguita una piccola discussione :-) Ma che la Barilla produce schifezze del genere ... hmmm ... veramente uno scandalo!
RispondiEliminanon mi sorprende (mai comprato un pesto barilla urgh).
RispondiEliminase parlate con qualsiasi gestore di supermercato vi dira' anche che la pasta che va a male piu' facilmente è proprio la barilla.
il cartone blu tanto caro alle immagini della nostra infanzia (imprinting pubblicitario) non protegge la pasta dall'umidita' a differenza dell'involucro della pasta Coop o Agnesi o altro.
inoltre siccome la essiccano in modo accelerato, si vetrifica fuori (male per il sugo) e resta umidiccia dentro.
dove c'è barilla c'è sòla
Quella della pasta non la sapevo, ma la confezione in cellophane sia più indicata di quella di cartone... beh basta poco a capirlo.
RispondiEliminaE' parecchio che non viaggio all'estero e non posso fare riscontri, ma ricordo che anni fa si narrava che alcuni famosi marchi di pasta italiani fossero presenti negli scaffali dei supermercati esteri con della pasta che però non era di grano duro, al duplice fine di tenere più bassi i costi e di venire incontro ai gusti transalpini, per i quali la pasta non deve essere "troppo al dente".
RispondiEliminaEra una bufala? Nel caso non lo fosse, è ancora così oppure adesso propongono pasta analoga a quella che vendono in madrepatria?
Diciamo che era una bufala a metà: le marche serie all'estero vendono (vendevano) la stessa pasta che in Italia.
RispondiEliminaMa avevano sottomarche che usavano solo all'estero e non in Italia.
E poi c'erano (ci sono?) marche italiane che vendevano solo all'estero: per esempio io in Italia (e neanche qui in Germania) ho mai visto la pasta Star (quella del dado, per capirsi), ma quando quasi vent'anni fa ero in Olanda nei supermercati trovavi la pasta della Star.
lo so bene purtroppo. e infatti mi stupisco sempre del fatto che la gente compri pesto di questo tipo. prima di tutto perchè il sapore è pessimo, secondo perchè è pieno di schifezze, terzo perchè è molto semplice da fare!
RispondiEliminaBeh ora ho trovato piccoli negozietti a Bayreuth e Norimberga che importano pesto prodotto da aziende locali liguri. Pesto fatto come dio comanda (a parte l'aggiunta di un po' di conservante per permettergli di resistere al viaggio).
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