Ho appena letto un bell'intervento di Flavio Vanetti nella sua rubrica mistero bUFO sul sito web del Corriere della Sera dal titolo "Paradosso di Fermi, 50 soluzioni. La provocazione di Stephen Webb".
Tanto per cominciare, cos'è il paradosso di Fermi? In pratica è semplicemente una domanda posta da Enrico Fermi nel 1950 durante una discussione sull'intelligenza extraterrestre con Edward Teller e altri fisici dei laboratori di Los Alamos, nata da (allora) recenti presunti avvistamenti di UFO.
La domanda può essere sintetizzata come segue: "Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?".
Bene, Flavio Vanetti nel suo intervento parla di un divertente e istruttivo libro ("If the Universe is Teeming with Aliens... Where is everybody?") in cui il fisico Stephen Webb, dell'inglese Open University, descrive 50 risposte (più o meno serie) alla domanda di Fermi.
Ora, da buon fisico qual sono, io giro la domanda a voi: aspetto le vostre risposte :-)
Saluti,
Mauro.
(2, 4, 4, 1, 3, 5)
31 minuti fa
....credo che aspettino che Berlusconi sparisca su un carroccio dalla faccia del pianeta blu...Dunque per ora stanno lontani....
RispondiElimina;-)
Bb
Ma.. è sparito il mio commento! Forse è stato inghiottito dallo stesso buco nero che nasconde gli alieni? :-D
RispondiEliminaA.
E se fossero stati gli alieni stessi a scrivere questo messaggio? ;-)
RispondiEliminaCiao,
Mauro.
E cosa credevi fosse l'iniziale A.?
RispondiElimina;-D
mi ha sempre affascinato il paradosso di fermi, caro "collega" :-)))
RispondiEliminaio sono sempre stato più propenso a dare spazio all'ipotesi appunto dello spazio, come inibitore a causa della sua immensità. le distanze sono decisamente troppo grandi per consentire una comunicazione valida, e penso che, mentre si può obiettare sul fatto che l'aria o l'ossigeno e il carbonio debbano essere per forza necessari per ogni forma di vita, non credo si possa obiettare sulla velocità della luce! e questo mi fa propendere per quell'ipotesi.
ma...i ma sono troppi caro mauro eheheheheh
Beh, la biologia del carbonio è la "nostra" biologia, ma - almeno a livello teorico - non esiste nessun impedimento ad atre biologie.
RispondiEliminaLa velocità della luce invece, come dici tu, è qualcosa di più duro da smantellare...
Ciao,
Mauro.