lunedì 31 ottobre 2011

Fukushima reloaded

Per tutti quelli che continuano a parlare della "catastrofe nucleare" di Fukushima: a Fukushima le cose sono sotto controllo (e non è morto nessuno, a parte gli annegati che col nucleare non c'entrano nulla).

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Si consiglia di leggere anche il commento, non solo l'articolo.

Halloween e Carnevale

Parliamoci chiaro: il Carnevale è una festa idiota.

Ma confronto ad Halloween sembra comunque il massimo dell'intelligenza e della cultura!

Saluti,

Mauro.

sabato 29 ottobre 2011

Bambini e alberghi

Sarà vero?

I più cafoni? I bambini italiani secondo gli albergatori UE

Io non sono albergatore e non ho bambini... ma qui sinceramente ho l'impressione che gli albergatori confondano grande vivacità con cafonaggine... certo un bambino scandinavo, tedesco o soprattutto svizzero cresciuto in maniera militarista e che ha paura di fare un passo senza che i suoi "superiori" gli diano il permesso per un albergatore è molto più comodo... ma siamo sicuri che sia meno cafone di un bambino italiano che fa semplicemente il... bambino?

Saluti,

Mauro.

C'è speranza per la salvezza della Chiesa

«In Germania la Chiesa fa milioni col porno...»

Saluti,

Mauro.

venerdì 28 ottobre 2011

Chi ha scritto la lettera all'Italia?

Da un po' di giorni la discussione politica ruota intorno alla situazione italiana e alla lettera che la Banca Centrale Europea ha scritto a Berlusconi.

Chi la ha scritta? La firma è dei direttori uscente ed entrante della BCE, Jean-Claude Trichet e Mario Draghi.
E materialmente la avranno anche scritta loro (o meglio le loro segreterie), ma a leggerla non si può non avere la certezza che a dettarla sono stati multinazionali, speculatori e banchieri privati.

Credete veramente che le misure indicate servano a salvare il paese? Allora credete ancora alle favole.
Quelle richieste sono misure nella direzione che desiderano Marchionne, Ackermann e consorteria varia.

Vediamo un paio di punti:
- A comprehensive, far-reaching and credible reform strategy, including the full liberalisation of local public services;
- Reform the collective wage bargaining system allowing firm-level agreements to tailor wages and working conditions to firms' specific needs and increasing their relevance with respect to other layers of negotiations;
- It is possible to intervene further in the pension system, making more stringent the eligibility criteria for seniority pensions;
- We also encourage the government to immediately take measures to ensure a major overhaul of the public administration in order to improve administrative efficiency and business friendliness;
- Etc., etc.

Business, non country, community oppure people. Chiaro?

Saluti,

Mauro.

giovedì 27 ottobre 2011

Ne portiamo ancora la Croce

Tra i vari commenti che ho ricevuto al mio intervento di martedì scorso Ignoranza brevettata molti vertevano sull'ignoranza scientifica dei giornalisti (e purtroppo anche della maggioranza dei lettori).

Che le materie scientifiche e tecnologiche in Italia godano di una considerazione molto inferiore a quelle umanistiche è una cosa nota e arcinota (basta vedere quanti personaggi pubblici si vantino di non conoscere la matematica, ma nessuno mai che si vanti, per esempio, di non conoscere la filosofia).
Ma perché questa scarsa considerazione oltre alla scarsa conoscenza?

Beh, signori miei, in buona parte dobbiamo ringraziare per questo il mammasantissima (e uso questo termine nella sua accezione più negativa possibile) della "cultura" italiana del ventesimo secolo: Benedetto Croce.
Egli di fatto sosteneva che solo le materie umanistiche fossero cultura. Tutto il resto era tecnica. E di questa convinzione ha impregnato, anzi infestato, la cultura italiana.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 26 ottobre 2011

Ignoranza brevettata - Una spiegazione

Il mio intervento di ieri sulla brevettabilità dei prodotti agricoli (Ignoranza brevettata) sta avendo una risonanza a cui gli interventi sul mio blog non sono abituati (e sarei ipocrita se negassi di esserne contento e lusingato).

Ho notato che viene segnalato su Facebook (no, su FB non me lo sono autosegnalato, ci è arrivato per strade sue), in forum di cui neanche conoscevo l'esistenza ed è stato pure citato (in termini positivi) da Dario Bressanini sul suo blog (e questa è la citazione che più mi ha fatto piacere, anche perché nell'intervento massacravo un articolo di Repubblica... e Bressanini scrive su Repubblica).

Comunque, la spiegazione a cui mi riferisco nel titolo è la seguente: in alcuni forum il mio intervento è stato citato aggiungendo l'osservazione (giustissima! sacrosanta!) che, non conoscendomi, non garantivano sull'affidabilità dell'autore.
Bene, io non sono un esperto del settore alimentare (anche se mi piace mangiare e bere bene ;-) ), però di brevetti e innovazione qualcosa ne so. Io sono infatti un fisico, lavoro alla Siemens in Germania, dove (tra le altre cose) mi occupo appunto di brevetti e innovazione.
Se voleste sapere qualcosa di più su di me professionalmente, potete curiosare il mio profilo su Xing.

Saluti,

Mauro.

martedì 25 ottobre 2011

Ignoranza brevettata

Oggi la Repubblica ha pubblicato sul suo sito un articolo sulla controversa possibilità di brevettare prodotti agricoli: Brevetti, patate e broccoli come auto di lusso - Le mani delle multinazionali sui prodotti agricoli.

La questione - da un punto di vista politico, legale e sociale - è complessa e importante, per cui non voglio entrare in questo intervento nel dibattito favorevoli-contrari. Me ne tengo fuori e (almeno qui oggi) non vi dico come la penso.
Voglio usare l'articolo di Repubblica come ennesima dimostrazione della crassa ignoranza del giornalismo italiano, soprattutto quando si tratta di questioni tecnologiche e scientifiche.

Eppure bastava fare una brevissima ricerca su Internet e Andrea Tarquini (l'autore del testo... definirlo articolo in realtà è troppo) avrebbe evitato una figuraccia colossale.

Intanto comincia subito dimostrando di non aver neanche saputo copiare bene il nome dell'ufficio brevetti europeo: European Patent Office. Ma per lui il Patent merita una s in fondo.
Vabbé, facciamo finta che sia un errore di battitura.

Le perle successive però non sono errori di battitura.

Leggo: "Il brevetto per strappare al resto del mondo l'esclusiva della patata, del pomodoro, del broccolo, della bistecca".
A parte che esistono comunque differenze anche regolamentative tra prodotti vegetali e prodotti animali, a livello di brevettabilità c'è molta differenza tra una materia prima (in questo caso patata, pomodoro, broccolo) e un prodotto lavorato (in questo caso bistecca).
Oppure per voi l'alluminio e l'automobile, il legno e la cassapanca, lo zolfo e il fiammifero sono la stessa cosa?

Leggo: "l'Ufficio europeo dei brevetti annullerà il ricorso contro il brevetto sul broccolo (EP10698199)".
Nella banca dati dell'EPO non vi è traccia di un brevetto con codice EP10698199.
In compenso esiste il brevetto EP1069819. Che non è un brevetto sul broccolo, ma un brevetto su una ben particolare e precisa caratteristica di broccolo non esistente in natura, cioè una contenente più elementi anticancerogeni. Infatti il titolo di questo brevetto recita: Method for Selective Increase of the Anticarcinogenic Glucosinolates in Brassica Oleracea.

Leggo: "Poi seguirà il brevetto sul pomodoro (EP1211926)".
Il brevetto EP1211926 invece esiste. E conferma che il "giornalista" vuole farci credere quello che non è. Non viene per niente brevettato il pomodoro in sé, bensì un particolare metodo di produrre un pomodoro con ridotto contenuto d'acqua e il prodotto che ne risulta (non esistente in natura!). Titolo del brevetto: Method for Breeding Tomatoes having Reduced Water Content and Product of the Method.

Leggo: "In altre parole, per spiegare tutto ai profani: chi vorrà coltivare pomodori dovrà pagare ogni anno al detentore del brevetto, cioè a una multinazionale, una royalty, un diritto di brevetto".
Qui si tratta completamente di parole in libertà, con le quali il "giornalista" dimostra di non sapere cosa è un brevetto. Lui ai "profani" non spiega niente, se non palle colossali.
Se uno vorrà coltivare quel particolare pomodoro, usando quel particolare metodo, dovrà pagare dei diritti (a proposito: le royalties in italiano sono i diritti, non usiamo l'inglese per coprire l'ignoranza). Se uno vorrà coltivare i pomidoro che si sono sempre coltivati NON dovrà pagare un cazzo a nessuno.
Solo cose nuove e non esistenti in natura infatti sono brevettabili. Quindi il pomodoro, il broccolo, il fagiolino, la fragola, ecc. che conosciamo continueranno a essere liberamente coltivabili e continueranno a non essere brevettabili. Punto.

Leggo: "La produzione indipendente di verdure di cui l'umanità si nutre da millenni verrà quasi equiparata all'attività di chi, come le industrie cinesi controllate dal sistema totalitario al potere a Pechino, produce e vende copie spudorate di auto, treni ad alta velocità o aerei".
Caro il mio "giornalista", no, la produzione indipendente di cui parli continuerà a essere indipendente e libera, come spiegato sopra. Che a te piaccia o no.
Quello che succederà è che - se il prodotto artificiale brevettato risulterà migliore e/o preferito rispetto a quello naturale classico - il piccolo contadino sparirà non reggendo la concorrenza del grande produttore.
Ma questo succede già. Anche senza brevetti. E non solo in agricoltura. Purtroppo il pesce grosso mangia il pesce piccolo. E non sempre lo fa con fair play.

Leggo: "Conseguenza: agricoltori e allevatori, soprattutto nel terzo mondo ma anche da noi in Europa, rischieranno di andare in rovina".
Succederà anche senza brevetti. Anzi ha cominciato a succedere ben prima che fosse possibile modificare in maniera mirata (geneticamente o mediante incroci o altri metodi) i prodotti agricoli. Ma a quanto pare, caro Tarquini, quando è successo dormivi della grossa.

Leggo: "Sembra linguaggio ostico da addetti ai lavori, ma tradotto in pratica significa che le multinazionali non avranno più solo in mano i brevetti esclusivi del cibo transgenico, bensì anche del cibo tout court".
Perfetta ciliegina sulla torta di un cumulo di ignoranza. O di malafede?
Il signor Tarquini cita due brevetti che parlano esplicitamente di cibi modificati in laboratorio (non esistono solo le modifiche transgeniche nei laboratori) e poi - sfruttando l'ignoranza diffusa per quanto riguarda le materie tecniche e scientifiche - cerca di farci credere che sia brevettabile il cibo in generale.
Commettendo due gravi errori:
1) Il cibo è quello che ti arriva nel piatto, non necessariamente e soprattutto non direttamente quello che viene coltivato o allevato;
2) Non puoi brevettare ciò che già esiste. Una cosa (oggetto o pianta che sia) è brevettabile solo se nuova e non naturale.

Leggo: "Se brevetti il broccolo o il pomodoro, detto in soldoni, l'agricoltore ovunque nel mondo dovrà pagarti ogni anno i diritti".
E insiste! Il broccolo o il pomodoro non lo puoi brevettare. Punto.

E non ho commentato tutto. Il resto ve lo risparmio.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui una spiegazione per valutare l'affidabilità dello scrivente :-)

P.P.S.:
E qui una lettera a Repubblica sull'argomento.

lunedì 24 ottobre 2011

Una testa un voto



Visto che il principio "una testa, un voto" ci ha portato a farci ridere dietro in occasioni ufficiali... non so più quanto sia giusto e accettabile come principio.

Saluti,

Mauro.

domenica 23 ottobre 2011

Dettagli coloniesi 8 - Bussate e vi sarà aperto

Ho bussato. Nessuno ha aperto.


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.

venerdì 21 ottobre 2011

Gheddafi è morto

E ora comincia il difficile. Le tribù libiche mica sono unite di loro, erano unite solo contro il dittatore.
Ora si rischia il tutti contro tutti.

Qualcuno poi potrebbe chiedersi: Gheddafi era ricercato dalla corte penale internazionale dell'Aja, perché i ribelli dopo averlo catturato lo hanno ucciso invece di consegnarlo per farlo processare?
La voglia di vendetta, la rabbia, il caos del conflitto possono essere logiche spiegazioni... ma un pochino di dietrologia possiamo anche farla: a Italia, Francia e Stati Uniti non conveniva certo un Gheddafi che potesse parlare - anche se solo come imputato - a un processo pubblico.

Remember Ustica?

Saluti,

Mauro.

mercoledì 19 ottobre 2011

Custodi della lingua italiana

Seguendo l'esempio dell'amico Layos ho adottato per un anno la parola doge.

Saluti,

Mauro.

martedì 18 ottobre 2011

Lui il Nobel lo meritava

E non glielo hanno dato.
E ora non potranno più darglielo.

Andrea Zanzotto mancherà a tutti coloro che amano la poesia.
Anzi no. Mancherà a tutti e basta.

Stoccolma vergognati.

Saluti,

Mauro.

domenica 16 ottobre 2011

I fatti di Roma

Ieri solo a Roma - tra più di 900 città in giro per il mondo - ci sono stati gravi scontri e tafferugli.

A parte tutti i discorsi socio-politici (e soprattutto propagandistici) sul perché solo in Italia si siano presentati i black bloc e simili, da molte parti è posta la domanda: non si poteva prevenire? Perché si è aspettato che tutto degenerasse?
Tante spiegazioni ho letto/sentito:
- Le forze dell'ordine erano impreparate;
- L'intelligence ha sottovalutato i rischi;
- C'erano convenienze politiche perché ci fossero problemi;
- Varie ed eventuali assurdità.

E se la cosa fosse molto più semplice e non avesse a che fare con destra o sinistra, governo, opposizioni o popolo?
Il governo aveva appena deciso il taglio di 60 milioni di Euro ai bilanci delle forze dell'ordine (dopo gli innumerevoli altri tagli degli ultimi anni). Le scorte devono pagarsi la banzina da sole. I mezzi non hanno manutenzione. Eccetera, eccetera.

E se le forze dell'ordine avessero solo voluto far vedere al governo (ma anche alle opposizioni e al popolo) dove si va a finire se loro non hanno fondi e mezzi?

Saluti,

Mauro.

sabato 15 ottobre 2011

Fratello sole, sorella sole

No, non voglio riscrivere il Cantico delle Creature di Francesco Giovanni di Pietro Bernardone (alias Francesco d'Assisi) in termini femministi, non preoccupatevi :-)

Solo che ogni tanto mi torna in mente una cosa in cui italiano e tedesco sono agli opposti, una cosa che io trovo simpatica.

In italiano si dice il sole (maschile) e la luna (femminile).
In tedesco il sole si dice die Sonne (femminile) e la luna si dice der Mond (maschile).

Io, sinceramente, un sole con le tette e una luna con la barba non riesco a immaginarmeli :-)

Saluti,

Mauro.

venerdì 14 ottobre 2011

Puff

È vero che la Siemens a Duisburg (dove lavoro io) è a poche decine di metri dalla famosa Vulkanstrasse (i più fortunati (?) tra i colleghi la vedono dalla finestra dell'ufficio)... però non mi era mai capitato che uscendo dall'ufficio e incamminandomi verso la metropolitana uno mi fermasse per strada e mi chiedesse: "Scusi, dov'è il bordello?".

Saluti,

Mauro.

P.S.:
E ora spiegatemi il titolo di questo articolo :-)

mercoledì 12 ottobre 2011

La fiorentina apocrifa

Se Firenze ha un merito è quello di averci dato la bistecca alla fiorentina :-)

Bistecca buonissima e spesso fraintesa. Infatti, quando andate in un ristorante italiano all'estero (e sempre più spesso anche in Italia, Firenze stessa compresa, purtroppo) e ordinate una fiorentina... siete veramente sicuri di ritrovarvi una fiorentina nel piatto?
E sia ben chiaro: non parlo di imbrogli (ristoratori criminali ci sono sempre stati e sempre ci saranno, così come ci sono criminali in ogni altra categoria).

Cos'è una fiorentina?
Un taglio di carne (lombata) del vitellone di razza chianina. Deve avere l'osso "a T" e comprendere sia il filetto che il controfiletto e possibilmente essere alta almeno tre dita.

Bene, cosa trovate invece nei ristoranti (anche i migliori) salvo lodevoli eccezioni?
Il taglio giusto, inteso come lombata, ma di qualsiasi razza (non solo chianina), solo metà dell'osso "a T" e di conseguenza o solo filetto o solo controfiletto. E l'altezza va bene se raggiunge il dito e mezzo.

Il problema è che i ristoratori nella maggioranza dei casi non hanno la minima idea di cosa sia una fiorentina. Credono in buona fede (e comunque ciò non depone a favore della cultura gastronomica odierna) che fiorentina sia qualsiasi bistecca che sia di carne di buona qualità e pesi almeno mezzo chilo.

Saluti,

Mauro.

martedì 11 ottobre 2011

Dettagli coloniesi 7 - C'è chi ti guarda

Attenti quando andate in birreria a Colonia. Dalla parete il grande vecchio vi guarda...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.

lunedì 10 ottobre 2011

Faccia da persona onesta?

Venerdì nel tardo pomeriggio ero nella sala d'aspetto alla stazione di Duisburg che aspettavo il treno per tornare a casa a Colonia.
A un certo punto entrano due poliziotti per un controllo documenti, dicendo a voce alta, ma senza urlare: "Controllo documenti, per favore mostrate i vostri documenti di identità".
A parte il fatto che un controllo così a me non è mai capitato, né in Italia né in Germania, comunque nulla che mi sorprenda. Anzi, la sorpresa è che una cosa del genere non mi sia mai capitata prima, visto quanto giro (anche località talvolta poco raccomandabili).
Va be', tiro fuori il portafogli e faccio per tirare fuori la carta d'identità quando il poliziotto che operava il controllo (l'altro controllava la situazione dalla porta della sala d'aspetto) mi dice "Va bene così, lasci stare" (la carta d'identità non era ancora visibile, quindi lui non poteva sapere se era tutto a posto) e prosegue nel controllare gli altri presenti.

Ho così la faccia da persona onesta?

Oppure (visto l'abbigliamento abbastanza elegante e un libro tedesco impegnativo che avevo in mano) ha pensato che fossi tedesco mentre gli altri (in abbigliamento da lavoro e con al massimo l'ipod ma nulla da leggere, tanto meno in tedesco) magari erano immigrati?

Chissà che faccia avrebbe fatto a scoprire invece che probabilmente ero l'unico in quella stanza a non avere documenti tedeschi, bensì stranieri :-)

Saluti,

Mauro.

domenica 9 ottobre 2011

Dettagli coloniesi 6 - Sotto i ponti

I ponti non è detto che si possano vedere solo da sopra...


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli coloniesi.