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martedì 14 agosto 2018

Tragedia del Ponte Morandi a Genova 2

Un paio di considerazioni sparse.

1) Chiunque viva a Genova o abbia conoscenze tecniche nel settore sapeva al più tardi da fine anni '80 che il ponte era a rischio.

2) Le affermazioni di Salvini che implicitamente accusano l'austerità "imposta" dall'Europa (non è una fake news: chiunque abbia visto il TG1 delle 20:00 stasera lo ha sentito dalla sua stessa voce) sono pura idiozia: il Ponte Morandi è a gestione privata e le regole europee riguardano solo il pubblico.

3) Non è un problema solo genovese: quel ponte è (era, purtroppo) il collegamento principale (in realtà di fatto unico) tra l'Italia peninsulare e Spagna e Francia (e, tramite Francia, anche UK).

4) Ponti a rischio simile ce ne sono purtroppo in quantità dappertutto: non per niente qui in Germania è scoppiato il panico dopo la tragedia genovese.

Saluti,

Mauro.

Tragedia del Ponte Morandi a Genova 1

Comunicazione importante:


Saluti,

Mauro.

giovedì 12 luglio 2018

Linkiesta, Bielefeld e l'ignoranza

Ieri LinkPop, il servizio di Linkiesta per le notizie che sono riempite di errori* (anzi bestialità) e non interessano a nessuno e non servono a niente, ha pubblicato un articolo sulla città tedesca di Bielefeld.

Prima osservazione: leggetevi bene le parole e i toni usati sull'umorismo dei tedeschi (che non commenterò in dettaglio nel seguito dell'articolo). Puro razzismo. Se lo avessero fatto con un paese extraeuropeo, meglio se del terzo mondo, apriti cielo!

Ma veniamo ai contenuti (pubblico gli screenshot perché c'è sempre il rischio che Linkiesta corregga cercando di nascondere la correzione).


Cittadina?
Bielefeld ha 330.000 abitanti, poco più di Bari o Catania e decisamente di più di Verona o Trieste.
Chiamatemela cittadina.


Usenet è l'internet tedesco?
Ma lo sapete cosa sono usenet e internet?
(A parte il fatto poi che non esistono un internet tedesco, uno italiano, uno francese, eccetera, ma solo i contenuti in italiano, in tedesco, in francese su internet, ma questo comunque sarebbe l'errore meno grave).


Vedasi quanto scritto sopra (l'umorismo tedesco è sì diverso dal nostro e a noi italiani sembra scarso, ma...).


Bielefeld è ricca di storia, basti dire viene citata già a partire dal nono secolo d.C. (tre secoli prima di Monaco di Baviera, tanto per chiarire il concetto).
Per quanto riguarda le vie di comunicazione, Bielefeld si trova sul percorso dell'autostrada A2, la principale arteria ovest-est tedesca che unisce il bacino della Ruhr a Berlino e sul percorso della linea ferroviaria Colonia-Hannover che proprio secondaria non è.
Non ha monumenti famosi all'estero vero, ma questo vale per la maggioranza delle città del mondo (anche italiane): poche città vantano monumenti di fama veramente mondiale.

Saluti,

Mauro.

*Qui un esempio al proposito, tratto dal blog che state leggendo.

mercoledì 21 dicembre 2016

La leggenda della Salerno-Reggio Calabria

L'autostrada A3 è la Napoli-Reggio Calabria, ma alla maggioranza della gente è nota come Salerno-Reggio Calabria, in quanto da Napoli a Salerno è gestita da una concessionaria e a partire da Salerno direttamente dall'ANAS.

A parte i dettagli su chi gestisce cosa... detta autostrada è nota per la sua pericolosità e per il sembrare (esteticamente) più una statale autostradalizzata che una vera autostrada.

Ma in realtà dovrebbe essere famosa soprattutto per le balle che ha permesso di raccontare a politici e giornalisti.
Da anni ci raccontano della necessità del completamento della Salerno-Reggio Calabria.
Infatti l'autostrada arrivò a Salerno da Napoli nel 1961... e a quanto pare (a sentire appunto il coro di politici e giornalisti) il proseguimento fino a Reggio Calabria non è mai stato completato fino a oggi.

Persino un'ottima blogger come Cristiana Alicata oggi qui ci è cascata (no, non voglio credere che il fatto di far parte del CdA dell'ANAS la abbia indotta a disinformazione, non voglio crederlo, dopo averla già citata positivamente qui).

Però tutte queste signorie dimenticano una cosa: la Salerno-Reggio Calabria è completa dal 1972!

È pericolosa? È lenta? È fatta male?
Tutto giusto... ma ciò non ha nulla a che fare col suo essere completa. Completa lo è dal 1972, quindi da 44 anni a questa parte, in quanto da detto anno esiste un collegamento autostradale diretto tra Napoli e Reggio Calabria via Salerno.

Quello che è stato fatto negli ultimi anni (sempre che sia stato veramente portato a termine, cosa da verificare) è stato l'ampliamento a tre corsie di vari tratti, con ulteriori misure di ammodernamento, tipo la messa in sicurezza di molti viadotti.

Completa però la A3 lo è dal 1972. Che ai propagandisti piaccia o meno.

Saluti,

Mauro.

venerdì 19 giugno 2015

Il casino col pedaggio in Germania - 3 (e la censura del Fatto Quotidiano)

Ricorderete che già due volte vi ho parlato dell'introduzione del pedaggio autostradale in Germania per le automobili: qui e qui.

Ora finalmente l'Europa è intervenuta e ha aperto una procedura d'infrazione contro la Germania.
La prima risposta del governo tedesco è stata quella di rinviare ulteriormente l'introduzione del pedaggio. Non più 2015 (come originariamente previsto) o 2016 (come poi deciso per ragioni "tecniche"), bensì 2017.

Intanto aspettiamo la sentenza dell'Europa.

Nel frattempo credo possa interessarvi il commento che ho scritto oggi all'articolo pubblicato in proposito dal Fatto Quotidiano (non che il Fatto abbia scritto un articolo particolarmente buono o particolarmente cattivo... ma è stato il primo che ho letto, avrei risposto lo stesso su altri quotidiani).

Io sono italiano ma vivo in Germania, quindi sarei uno dei "beneficiati" (visto che per risparmiarsi il pedaggio non serve essere cittadini tedeschi, ma residenti in Germania, anzi aver l'auto immatricolata in Germania).
E dico due cose:
1) Questo pedaggio è uno scandalo;
2) Il pedaggio in Germania deve essere introdotto.

Contraddizione? No: il pedaggio di fatto solo per gli stranieri è una stronzata delinquenziale, indipendentemente da ciò che deciderà l'Europa.
Però le infrastrutture stradali e autostradali (ma anche molte ferroviarie, ma questa è un'altra storia che non c'entra col pedaggio) tedesche sono in una condizione penosa, da vent'anni (se non di più) solo manutenzione di facciata, autostrade allargate a tre-quattro corsie, ma senza sanare le due originarie (il cui substrato somiglia più a stracchino che ad asfalto o cemento), nuove corsie costruite con materiali già vecchi, ponti soprattutto in condizioni pericolose (un sacco di ponti - anche autostradali - tedeschi sono proibiti al traffico pesante in quanto i TIR rischierebbero di farli crollare). Eccetera, eccetera.

Quindi il pedaggio è necessario per avere i fondi per, almeno, risolvere i problemi più urgenti (visto che lo stato delle strade e autostrade non è solo un pericolo, ma danneggia anche l'economia: giri più lunghi per i trasporti pesanti con aumento di costi e di code, quindi provocando aumenti di costi e tempi anche per il traffico leggero).
Ma è necessario un pedaggio per tutti. Auto tedesche comprese.

E non solo per ragioni di giustizia, ma anche di pragmaticità: se il pedaggio lo pagassero solo le auto straniere, i fondi così raccolti servirebbero solo a fare un po' di cosmetica. Non basterebbero per interventi seri (e necessari!).
Se alla fine il pedaggio verrà introdotto nella forma prevista o simili (e voluta, guarda caso, soprattutto dai bavaresi... gli altri tedeschi magari non parlano contro, ma comunque storcono il naso) io probabilmente venderò l'auto... così lo stato tedesco perderà anche quei soldi che otterrebbe da me con tasse, accise sui carburanti, ecc.
E molti cittadini stranieri con auto immatricolata in Germania (ma anche alcuni tedeschi per solidarietà) stanno pensando la stessa cosa (certo, se poi lo faranno veramente sta scritto su un'altra pagina... non sempre il comportamento effettivo poi corrisponde alle dichiarazioni d'intenti).

Per quanto riguarda l'esempio portato da Dobrindt sul comune austriaco che risparmia rispetto non solo agli stranieri ma anche rispetto ad altri austriaci... dimostra solo l'ignoranza (o ipocrisia?) di Dobrindt stesso... agevolazioni per residenti degli immediati dintorni sono un discorso diverso da un pedaggio solo per stranieri (che di fatto corrisponderebbe a un tassa d'entrata, quindi a una limitazione occulta di Schengen).
Esistono in tutta Europa (anzi, in tutto il mondo) località raggiungibili solo con difficoltà o non in grado di accogliere troppo traffico (o dove chi ci vive ha passaggi obbligati mentre chi solo attraversa può scegliere altri percorsi), dove vi sono "pedaggi" per chi arriva da fuori, ma non per i residenti.
Non mi pare che la Germania sia raggiungibile con difficoltà o non sia (manutenzione mancante a parte) in grado di accogliere troppo traffico.


Interessante è che il Fatto Quotidiano ha rimosso il commento.
Sul sito non lo trovate, in quanto rimosso (e dato che il Fatto si affida a Disqus, quindi i rifiuti e le rimozioni non sono facilmente documentabili, io posso vedere cosa è successo col mio commento, ma salvarlo in versione poi pubblicabile non è altrettanto semplice).

Comunque, perché ciò? Chiaramente non ho ricevuto motivazioni... ma i fatti sono comunque chiari: ho criticato la Germania, non l'Italia. E per il Fatto (e non solo) sono accettabili solo commenti che - anche quando l'Italia non c'entra - contengano almeno una critica all'Italia e mettano in buona luce l'estero. L'opposto merita solo censura.

Secondo voi il mio commento era da censurare/cancellare?
Oppure, se considerato sbagliato, non si sarebbero potuti portare argomenti per contestarlo?
Ma argomentare è difficile, cancellare facile...

Saluti,

Mauro.

P.S.:
"Stranamente" dopo le mie accuse di censura (sia qui sopra che sul Fatto Quotidiano stesso) il mio commento prima "rimosso" (come testimoniato da Disqus, che gestisce i commenti del Fatto Quotidiano) ora è incredibilmente visibile.

martedì 4 novembre 2014

Il casino col pedaggio in Germania - 2 (forza Europa, abbasso Baviera)

Già un paio di mesi fa avevo scritto riguardo al pedaggio per le auto che si voleva introdurre in Germania.

Ora sembra che che le "idee" siano state "fissate" e che la legge sia pronta.

Intanto una buona notizia: il pedaggio riguarderà solo le autostrade e non la rete stradale globale come originariamente previsto (cosa che sarebbe stata anche tecnicamente problematica, ma questo è un altro discorso).
Altra buona (relativamente) notizia: il pedaggio partirà dal 2016 e non più dal 2015 come originariamente previsto.

La brutta notizia (perché contraria a ogni accordo europeo e contraria a ogni logica) è che è confermato che di fatto questo pedaggio lo pagheranno solo coloro che percorreranno le autostrade tedesche con una macchina immatricolata al di fuori della Germania, visto che le auto immatricolate in Germania riceveranno uno sconto sulla tassa di circolazione più o meno pari al pedaggio autostradale annuale (mi direte, sempre meglio dell'idea originale bavarese che prevedeva il pedaggio senza sconti sulla tassa di circolazione anche per le auto immatricolate in Germania ma a nome di chi non avesse passaporto tedesco, come ad esempio il sottoscritto, autore di questo blog).

La cosa comunque più assurda è la motivazione che la coppia Dobrindt/Seehofer (entrambi bavaresi, il primo ministro federale dei trasporti, il secondo primo ministro del Land Baviera) continuano a dare alla cosa: i tedeschi all'estero pagano il pedaggio.
Vero. Lo pagano.
Ma lo pagano come tutti gli altri: in Italia, Francia, Austria e in ogni altro paese con pedaggio non esiste nessuna forma di sconto per gli "indigeni" come quella che si vuole introdurre in Germania.

Mah. Vedremo come reagirà l'Europa al momento in cui la cosa diventerà effettiva.

In ogni caso, da straniero "immatricolato" in Germania se la cosa verrà accettata dall'UE senza modifiche valuterò se vendere la mia macchina, per coerenza politico-ideologica: io non ci perderei nulla - la macchina per me è comoda, ma i mezzi pubblici mi basterebbero - lo stato tedesco ci perderebbe pedaggio, tassa di circolazione e le accise sulla benzina (e no, non ci guadagnerebbe sui mezzi pubblici: l'abbonamento aziendale ce l'ho comunque già ora, sia che vada al lavoro in treno sia che ci vada in auto).

Anche questo è essere europei: rifiutare i vantaggi personali immediati che si possono avere, se questi danneggiano l'idea europea e conseguentemente danneggiano i vantaggi a lungo termine che anche io singolo cittadino ne avrò.

Quindi... forza Europa, abbasso Baviera!

Saluti,

Mauro.