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giovedì 21 novembre 2024

Nadal: un gesto da non lodare

Rafa Nadal, uno dei più grandi tennisti della storia, ha chiuso la sua carriera con la coppa Davis in casa, in Spagna, a Malaga.
E la ha chiusa con una sconfitta contro un giocatore di seconda fascia.
Una fine, onestamente, senza onore. Ma non per la sconfitta in sé, del resto di fatto Nadal si era già ritirato da tempo. Senza però volerlo ammettere.

Il disonore non sta, come detto, nella sconfitta. Una sconfitta ci sta, soprattutto per uno che era già in realtà un ex tennista.
Il disonore sta nel perché Nadal quella partita la ha giocata.

La ha giocata perché il suo ego è debordato e perché in Spagna, nel tennis, comandano lui e il suo clan. Non la federazione o il capitano della nazionale spagnola di Davis, cioè Ferrer.
La federazione e Ferrer obbediscono a Nadal.

Nadal aveva deciso che avrebbe chiuso la carriera con la Davis.
E anche se ci sono in Spagna (sia tra i convocati che tra quelli lasciati fuori) oggi giocatori decisamente più affidabili di Nadal, meglio allenati e più adatti alla superficie... lui ha deciso che doveva giocare quella partita.
E Ferrer e federazione si sono inchinati, pur sapendo che così la Spagna avrebbe perso contro una squadra inferiore (i Paesi Bassi). Come poi effettivamente è successo.

E lo hanno anche applaudito! Da bravi ignoranti col prosciutto sugli occhi!
Anche il pubblico si è piegato all'arroganza... alla precedenza data a un ego smisurato rispetto all'amore per il proprio paese e alla possibilità di vincere la coppa Davis.

Siamo onesti: un gesto da non lodare (anche se la stampa lo fa) e un finale di carriera ignominioso (anche se gli apologeti in servizio permanente effettivo rigireranno la frittata).

Saluti,

Mauro.

domenica 22 giugno 2014

Certo che avete capito cos'è l'onore

In tante culture (non per ultima, va detto, in quella italiana) è vivo e presente il concetto di "onore".
Si applica alle più diverse cose... noi italiani ricordiamo per esempio il trattamento privilegiato che avevano in passato per legge i cosiddetti "delitti d'onore" rispetto agli altri delitti.
Oggi il termine "onore" viene associato soprattutto a determinati atteggiamenti delle comunità islamiche, ma concetti simili in realtà sono presenti in tutte o quasi le culture.

E, diciamocelo chiaro e tondo, coloro che più ne parlano sono coloro che meno ne capiscono.

Allora cos'è l'onore? Detto terra terra è la forza di essere coerenti, di sapersi prendere le proprie responsabilità, di non tirarsi indietro.

E perché coloro che più ne parlano sono coloro che meno ne capiscono?
Ve lo racconto con un'esperienza personale, una cosa in realtà piccola e poco importante per la storia dell'umanità, ma che rispecchia benissimo il concetto (distorto) di onore che regna in molte comunità anche per cose molto più grandi.

Qualche anno fa ho avuto una storia importante con una donna turca. Nata e cresciuta in Germania, persona molto laica, ma di famiglia islamica (in realtà ben lontana dal fondamentalismo, almeno fino a che il padre era vivo, però a quanto pare non abbastanza).
Nel momento in cui questa storia è cresciuta e si cominciava a pensare che forse poteva essere la storia giusta... spunta fuori l'onore.

Un giorno lei mi chiede (e la cosa sul momento mi stupisce, sapendo che lei non era più entrata in una moschea da quando era bambina e che mangiava senza problemi maiale e beveva vino) se per lei fossi stato disposto a convertirmi all'islam.
La mia prima reazione è stata di chiederle: "Ma che cavolo c'entra la religione con la nostra storia?".
Cosa c'entrava? Semplicemente che il "capofamiglia" (cioè suo fratello maggiore, dato che suo padre era morto) mai avrebbe accettato "per l'onore della famiglia" che lei si mettesse con un cattolico (come io sono per battesimo) e men che meno con un ateo (come io sono in realtà, visto che non ho scelto io di battezzarmi).

Ciò ha chiuso la nostra storia, non solo perché io chiaramente un passo del genere non lo avrei fatto mai... ma anche perché ciò dimostrava (e glielo dissi chiaramente) l'ignoranza della sua famiglia: tu "per l'onore della famiglia" costringi tua sorella (o tua figlia) a mettersi insieme a un uomo senza onore (perché convertirsi solo per quello, senza prendere sul serio la religione a cui ti converti, significa essere senza onore)?
Ma se vuoi questo per tua sorella... sparati, ignorante e deficiente!

E se guardate bene tutti i discorsi sull'onore di tutte le culture (e non solo riguardo storie d'amore) il concetto rimane sempre e comunque quello descritto sopra: in nome dell'onore si pretende il disonore.
Viva la coerenza.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Con quella donna siamo rimasti amici, anche se abbiamo chiuso la storia... ma le ho chiesto di non farmi mai conoscere suo fratello, se no l'omicida potrei diventare io :-)