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venerdì 16 novembre 2018

Tutti gli a zonzo per...

Quando vado un po' in giro mi piace poi pubblicare qui sul blog qualcosa del mio turismo.
Scelgo tre foto della città dove sono stato e le pubblico con brevi commenti.
Le foto che scelgo non rappresentano quanto di più bello, significativo o famoso c'è in quella città, ma solo cose particolari che mi hanno colpito.

Per ora lo ho fatto con le seguenti città:

- Praga
- Brugge
- Potsdam
- Londra
- Brema
- Würzburg
- Bamberg
- Ratisbona (aggiornamento 01.05.2019)
- Sestri Levante (aggiornamento 03.05.2019)
- Salisburgo (aggiornamento 09.09.2019)
- Chiemsee (aggiornamento 17.09.2019... sì, lo so, il Chiemsee non è una città)
- Bayreuth (aggiornamento 20.12.2020)
- Amburgo (aggiornamento 22.12.2020)
- Genova (aggiornamento 08.01.2021)
- Dresda (aggiornamento 31.01.2021)
- Amberg (aggiornamento 01.08.2021)
- Val Trebbia (aggiornamento 04.09.2021...  anche qui, lo so, la Val Trebbia non è una città)
- Parigi (aggiornamento 09.09.2021)
- Monaco di Baviera (aggiornamento 14.12.2021)
- Rothenburg ob der Tauber (aggiornamento 05.04.2022)
- Stella (aggiornamento 28.04.2022)
- Genova 2 (aggiornamento 08.07.2022)
- Scansano (aggiornamento 10.07.2022)
- Colonia (aggiornamento 05.08.2022)
- Auerbach in der Oberpfalz (aggiornamento 08.08.2022)
- Poligono militare di Grafenwöhr (aggiornamento 30.08.2022... sì, lo so, non è ufficialmente una città, ma di fatto lo è)
- Monaco di Baviera 2 (aggiornamento 11.04.2023)
- Kassel (aggiornamento 02.05.2023)
- Beigua (aggiornamento 24.12.2023... sì, lo so, è un monte, non una città... e oltretutto avevo già pubblicato relativamente al Beigua ad aprile, ma l'articolo è sparito)
- Seeon (aggiornamento 09.01.2024)
- Recco (aggiornamento 11.12.2024)
- Solingen (aggiornamento 04.01.2025)

Gli "a zonzo" apocrifi:
- Dresda città nera
- Vedere un ponte

Altre seguiranno in futuro. E questo elenco verrà continuamente aggiornato.

Saluti,

Mauro.

lunedì 23 aprile 2018

Ma che fretta c'è?

Abbiamo votato il 4 marzo. Oggi è il 23 aprile. E non c'è ancora un governo, dopo più di un mese e mezzo.

Come? Non c'è un governo?
Un governo c'è eccome, invece: il governo Gentiloni. A qualcuno come governo piacerà, a qualcun altro no, ognuno ha diritto di pensarla come vuole, ma il governo c'è, è funzionante e non è dimissionario (no, non saltate sulla sedia: Gentiloni ha sì presentato per cortesia istituzionale le dimissioni a Mattarella, ma questo le ha rifiutate, quindi il governo ufficialmente non è dimissionario).

Però tutti a dire che serve far presto, che al paese serve un governo, e bla bla bla.

No, non serve far presto. Serve far bene.

In questo mese e mezzo l'Italia è andata a fondo? No, anzi.
La Germania nei quasi sei mesi passati tra elezioni e formazione del nuovo governo è andata a fondo? No, anzi.
Il Belgio qualche anno fa, quando ha lasciato passare circa un anno e mezzo tra elezioni e nuovo governo, è andato a fondo? No, anzi.
E potrei fare altri esempi.

Il problema è che la fretta porterebbe a un governo raffazzonato. E un governo raffazzonato fa solo danni, di qualsiasi colore sia.
Mentre il fatto che non ci sia governo ora o che ci sia un governo con le mani legate è solo una leggenda metropolitana.
Il governo c'è, può lavorare (dovendo rendere conto al Parlamento come ogni altro governo) e nella situazione attuale ha un grandissimo vantaggio (per il paese) nei confronti del governo che gli succederà: non può permettersi voli pindarici, è costretto a occuparsi di cose concrete.

E credetemi: ciò non è un male. Anzi.

Saluti,

Mauro.

lunedì 8 agosto 2016

Quando gli emigranti eravamo (anche) noi

60 anni fa oggi la tragedia di Marcinelle.

Che la terra e il carbone vi siano lievi, sfortunati sfruttati minatori.

Saluti,

Mauro.

domenica 6 luglio 2014

Senati d'Europa

Uno dei temi che dominano in questo momento la stampa e la politica italiana è la riforma del Senato.
Con la proposta renziana-berlusconiana di farne una Camera non elettiva, bensì nominata.

Premessa: io sono per l'elettività. Ogni organo legislativo (come appunto le Camere o, a livello locale, i consigli regionali e comunali) per me deve essere elettivo. Punto.
Quindi io personalmente, piuttosto che avere un Senato nominato, preferirei addirittura un sistema monocamerale (anche se uno bicamerale ben organizzato e ben funzionante dà più garanzie di democrazia).

Ma lasciamo perdere le mie preferenze, non è di questo che voglio parlarvi oggi.

Voglio parlarvi di come sono i Senati in giro per l'Unione Europea. Non perché siano necessariamente migliori del nostro (in certi casi, vedasi Regno Unito per esempio, sono anzi decisamente peggiori) ma perché anche in questo caso si parla tanto di Europa ma poco se ne sa.

La prima scoperta è che nei più importanti paesi europei (Regno Unito e Germania in tutto e per tutto, Francia in maniera dissimulata) il Senato non è elettivo.

Regno Unito
Quello che da noi è il Senato, nel Regno Unito è la Camera dei Lord (House of Lords).
Se ragioniamo in termini moderni la Camera dei Lord è un anacronismo (e in fondo anche una vergogna): membri (aristocratici) di diritto ereditari, membri di diritto per cariche religiose, membri nominati direttamente dalla corona britannica... l'unica elettività è quella interna ai nobili (i "pari") per decidere in alcuni casi quale nobile debba prendere il posto di un nobile parlamentare deceduto.

Germania
Il Senato tedesco si chiama ufficialmente Consiglio Federale (Bundesrat).
Non è certo un'assemblea nobiliare e anacronistica come la Camera dei Lord britannica (del resto la Germania è una repubblica e non una monarchia) ma è comunque non elettivo.
I suoi membri vengono nominati dai governi dei singoli stati federali (Länder) e sono rappresentativi dei governi degli stessi (cioè ogni stato federale invia al Bundesrat solo rappresentanti dei partiti che ivi governano, nessun rappresentante delle opposizioni regionali, per quanto forti).
Ciò significa che, a causa della diffusa (anche in Germania) dissociazione tra voto locale e voto nazionale e del fatto che il peso dei vari Länder nel Bundesrat non è veramente proporzionale alla popolazione, spesso il Bundesrat non rappresenta veramente (talvolta proprio per niente) il peso nazionale dei partiti.

Francia
In Francia abbiamo il Sénat. Quindi almeno come nome sembra corrispondere alla situazione italiana. Ma, appunto, solo nel nome.
Il Sénat sembra elettivo, ma lo è solo in maniera indiretta. Infatti i suoi membri non vengono eletti dai cittadini, ma dai rappresentanti degli enti locali (dipartimenti e comuni) e dai membri dell'Assemblea Nazionale (corrispettivo della nostra Camera dei Deputati).

Spagna
Qui il Senato (Senado) è eletto direttamente come in Italia (anche se, contrariamente all'Italia, non vi è correlazione tra popolazione e numeri di eletti, in Spagna ogni provincia, a parte isole e territori esterni, ha diritto allo stesso numero di senatori).

Paesi Bassi
Il Senato neerlandese (Eerste Kamer der Staten-Generaal o popolarmente Senaat) viene eletto dai consigli provinciali, quindi è indirettamente elettivo, come il Senato francese (con la differenza che nei Paesi Bassi non lo votano anche i membri dell'altra Camera).

Svezia
Qui il problema non si pone: dal 1970 la Svezia ha un sistema monocamerale.

Austria
Per il Senato austriaco (Bundesrat) si veda quanto scritto per quello tedesco. Il sistema è di fatto identico.
L'unica differenza è che i membri del Senato tedesco hanno vincolo di mandato, quelli del Senato austriaco no.

Grecia
La Grecia ha sempre avuto un sistema monocamerale.

Belgio
Il Senato belga (Senaat in neerlandese, Sénat in francese) è come tante altre cose in Belgio un caso più da psichiatria che da politica :-)
Infatti si compone di tre categorie di senatori:
1) senatori eletti a suffragio universale (come in Italia);
2) senatori nominati dai consigli regionali (come in Germania);
3) senatori nominati dai senatori di cui ai punti 1 e 2 (come da nessun'altra parte al mondo, almeno che io sappia).

Repubblica Ceca
Il Senato ceco (Senát) viene eletto a suffragio universale, in maniera molto simile a quello italiano (a differenza dell'Italia però non può essere sciolto dal Presidente della Repubblica).

Conclusioni
Mi sono limitato a una scelta dei più importanti paesi dell'Unione Europea, ma credo basti a dimostrare che un Senato veramente elettivo è decisamente più l'eccezione che la regola.
Anche se in questo caso io, come detto, preferisco l'eccezione.

Saluti,

Mauro.

domenica 9 giugno 2013

A zonzo per Brugge

O Bruges, come siamo abituati a dire noi italiani scimmiottando i francesi. Peccato che Brugge sia fiamminga (ergo lingua olandese), non vallone (ergo non lingua francese).

A Brugge si possono trovare uomini a fette appesi...


Si deve poi salire al secondo piano di un normale palazzo (anche se signorile) per trovare una basilica (la Basilica del Santo Sangue):


Per infine imbattersi in un museo di fondamentale importanza artistica e culturale: il museo della Patatina Fritta!


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti gli "A zonzo per...".