Mi fa un po' tristezza.
Cioè, non che ritenga la gioia per l'elezione di Mamdani (e per lo schiaffo a Trump, perché anche questo è stata) sbagliata.
Del resto io personalmente trovo molte delle idee di Mamdani giuste.
Fossi un cittadino di New York probabilmente lo avrei votato anch'io.
Però l'entusiasmo visto in certi ambienti in Italia lascia un retrogusto amaro.
Per sentirti vincente devi festeggiare una vittoria estera, dove tu non conti.
Tra l'altro vittoria locale, anche se di una città superimportante, non nazionale.
Potrei (in parte, eh, non certo in toto) capire se si trattasse del Presidente USA o del Cancelliere tedesco... ma stiamo parlando di un sindaco, anche se di una delle città più importanti del mondo.
Uno che non farà nei fatti politica internazionale, uno che - al di là della bontà delle sue idee - dovrà comunque scendere a patti col governo federale.
Quanto provincialismo, quanta sconfitta propria c'è in questo entusiasmo?
Esultare per una vittoria non propria e che non aiuterà future vittorie proprie a me fa tristezza, non gioia.
Contento per i newyorkesi lo sono, senza se e senza ma, ma la reazione politica del csx italiano non ha senso.
Ribadisco: fa tristezza, è la reazione di chi è perdente dentro.
Saluti,
Mauro.

Vedo in te forse un barlume di guarigione? Lo spero!
RispondiEliminaNautilus
Cioè?
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