Parliamoci chiaro: il dibattito sulle molestie sessuali nel mondo dello spettacolo nato dopo le accuse a Weinstein si è incartato.
Ormai, per qualsiasi persona minimamente senziente, entrambi i partiti hanno perso credibilità.
Il livello è ormai da entrambe le parti quello delle chiacchiere da bar.
Peccato che accuse (soprattutto) e difese (in seconda battuta) debbano entrambe basarsi su fatti concreti e provabili, non su blabla.
Ma forse è per questo che pochi casi finiscono davanti a un giudice, perché c'è molto blabla e pochi fatti (sia da parte di chi pretende di essere stato/a molestato/a sia da parte di chi pretende di essere vittima di complotti).
Però una differenza tra le due parti c'è: nel mondo civile l'onere della prova sta sulle spalle dell'accusa.
Senza se e senza ma.
Saluti,
Mauro.
(2, 4, 4, 1, 3, 5)
9 ore fa
Sono ovviamente d'accordo. E allo stesso tempo consapevole che se/quando facciamo questi discorsi lo stesso popolo da bar ci vede come i difensori dei molestatori e degli stupratori. C'è bisogno di dire che non lo siamo?
RispondiEliminaIn un mondo civile non ce ne sarebbe bisogno.
EliminaA me sembra che tutto questo bric-à-brac di dive che denunciano abusi sessuali dopo vent'anni sia stato messo su a bella posta proprio per alimentare le ciance da bar, in quel bar virtuale che è il web e che dà a tutti i webeti la possibilità di strepitare a gogò su argomenti del tutto irrilevanti.
RispondiEliminaMesso su per quello non credo.
EliminaMa una volta partito sì, sfruttato e ingigantito con quello scopo, sì.
Guarda che una testimonianza circostanziata è una prova.
EliminaA parte che molte di circostanziato hanno poco, infatti stanno cominciando le ritrattato in (le denunce per diffamazione fanno giustamente paura).
EliminaA parte ciò, sono prove se rilasciate in tribunale, non in TV o sulla stampa.
E pensare che potevamo gonfiare il petto di orgoglio nazionalistico all'idea che uno scandalo internazionale fosse partito da un'attrice (forse cagna sarebbe più appropriato, dato che, in venti e passa anni di mediocre carriera, il ruolo che le ha dato maggior celebrità è ancora quello in cui limonava con un rottweiler) italiana, e invece niente, sipario. Peccato, l'isteria collettiva cominciava a divertirmi, la parte migliore è stata quando hanno annunciato (vediamo se si farà) la cancellazione di House of Cards, della qual non mi può fregar di meno, ma, cosa c'entri la bontà o meno di una serie con la vita privata di uno dei suoi interpreti, è uno di quei misteri destinati a rimanere irrisolti per l'eternità.
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