Ricorderete che già due volte vi ho parlato dell'introduzione del pedaggio autostradale in Germania per le automobili: qui e qui.
Ora finalmente l'Europa è intervenuta e ha aperto una procedura d'infrazione contro la Germania.
La prima risposta del governo tedesco è stata quella di rinviare ulteriormente l'introduzione del pedaggio. Non più 2015 (come originariamente previsto) o 2016 (come poi deciso per ragioni "tecniche"), bensì 2017.
Intanto aspettiamo la sentenza dell'Europa.
Nel frattempo credo possa interessarvi il commento che ho scritto oggi all'articolo pubblicato in proposito dal Fatto Quotidiano (non che il Fatto abbia scritto un articolo particolarmente buono o particolarmente cattivo... ma è stato il primo che ho letto, avrei risposto lo stesso su altri quotidiani).
Io sono italiano ma vivo in Germania, quindi sarei uno dei
"beneficiati" (visto che per risparmiarsi il pedaggio non serve essere
cittadini tedeschi, ma residenti in Germania, anzi aver l'auto
immatricolata in Germania).
E dico due cose:
1) Questo pedaggio è uno scandalo;
2) Il pedaggio in Germania deve essere introdotto.
Contraddizione?
No: il pedaggio di fatto solo per gli stranieri è una stronzata
delinquenziale, indipendentemente da ciò che deciderà l'Europa.
Però
le infrastrutture stradali e autostradali (ma anche molte ferroviarie,
ma questa è un'altra storia che non c'entra col pedaggio) tedesche sono
in una condizione penosa, da vent'anni (se non di più) solo manutenzione
di facciata, autostrade allargate a tre-quattro corsie, ma senza sanare
le due originarie (il cui substrato somiglia più a stracchino che ad
asfalto o cemento), nuove corsie costruite con materiali già vecchi,
ponti soprattutto in condizioni pericolose (un sacco di ponti - anche
autostradali - tedeschi sono proibiti al traffico pesante in quanto i TIR
rischierebbero di farli crollare). Eccetera, eccetera.
Quindi il
pedaggio è necessario per avere i fondi per, almeno, risolvere i
problemi più urgenti (visto che lo stato delle strade e autostrade non è
solo un pericolo, ma danneggia anche l'economia: giri più lunghi per i
trasporti pesanti con aumento di costi e di code, quindi provocando
aumenti di costi e tempi anche per il traffico leggero).
Ma è necessario un pedaggio per tutti. Auto tedesche comprese.
E
non solo per ragioni di giustizia, ma anche di pragmaticità: se il
pedaggio lo pagassero solo le auto straniere, i fondi così raccolti
servirebbero solo a fare un po' di cosmetica. Non basterebbero per
interventi seri (e necessari!).
Se alla fine il pedaggio verrà
introdotto nella forma prevista o simili (e voluta, guarda caso,
soprattutto dai bavaresi... gli altri tedeschi magari non parlano
contro, ma comunque storcono il naso) io probabilmente venderò l'auto...
così lo stato tedesco perderà anche quei soldi che otterrebbe da me con
tasse, accise sui carburanti, ecc.
E molti cittadini stranieri con
auto immatricolata in Germania (ma anche alcuni tedeschi per
solidarietà) stanno pensando la stessa cosa (certo, se poi lo faranno
veramente sta scritto su un'altra pagina... non sempre il comportamento
effettivo poi corrisponde alle dichiarazioni d'intenti).
Per
quanto riguarda l'esempio portato da Dobrindt sul comune austriaco
che risparmia rispetto non solo agli stranieri ma anche rispetto ad altri
austriaci... dimostra solo l'ignoranza (o ipocrisia?) di Dobrindt
stesso... agevolazioni per residenti degli immediati dintorni sono un
discorso diverso da un pedaggio solo per stranieri (che di fatto
corrisponderebbe a un tassa d'entrata, quindi a una limitazione occulta
di Schengen).
Esistono in tutta Europa (anzi, in tutto il mondo)
località raggiungibili solo con difficoltà o non in grado di accogliere
troppo traffico (o dove chi ci vive ha passaggi obbligati mentre chi
solo attraversa può scegliere altri percorsi), dove vi sono "pedaggi"
per chi arriva da fuori, ma non per i residenti.
Non mi pare che la
Germania sia raggiungibile con difficoltà o non sia (manutenzione
mancante a parte) in grado di accogliere troppo traffico.
Interessante è che il Fatto Quotidiano ha rimosso il commento.
Sul sito non lo trovate, in quanto rimosso (e dato che il Fatto si affida a Disqus, quindi i rifiuti e le rimozioni non sono facilmente documentabili, io posso vedere cosa è successo col mio commento, ma salvarlo in versione poi pubblicabile non è altrettanto semplice).
Comunque, perché ciò? Chiaramente non ho ricevuto motivazioni... ma i fatti sono comunque chiari: ho criticato la Germania, non l'Italia. E per il Fatto (e non solo) sono accettabili solo commenti che - anche quando l'Italia non c'entra - contengano almeno una critica all'Italia e mettano in buona luce l'estero. L'opposto merita solo censura.
Secondo voi il mio commento era da censurare/cancellare?
Oppure, se considerato sbagliato, non si sarebbero potuti portare argomenti per contestarlo?
Ma argomentare è difficile, cancellare facile...
Saluti,
Mauro.
P.S.:
"Stranamente" dopo le mie accuse di censura (sia qui sopra che sul Fatto Quotidiano stesso) il mio commento prima "rimosso" (come testimoniato da Disqus, che gestisce i commenti del Fatto Quotidiano) ora è incredibilmente visibile.
Senza Pitagora e senza Erone
13 ore fa
Mah, con tutto quello che scrive la gente nei commenti agli articoli del Fatto... Posso sbagliare, ma secondo me non era una censura al contenuto del tuo commento ma qualche problema tecnico. Non credo neanche che abbiano filtri per parolacce etc.
RispondiEliminaAnche a me e' successo - con commenti assolutamente innocui - di avere problemi con i commenti, sul sito del Fatto ed altri... Anche di veder sparire e ricomparire commenti in maniera strana. Ma - almeno nel mio caso - non era certamente un problema di voler oscurare il commento.
Ciao
Riccardo
Mah, possibile che tu abbia ragione, ma su Disqus il mio commento in origine risultava come "rimosso" (quindi non in attesa di moderazione o simili). E, incredibilmente, appena ho pubblicato l'articolo sul mio blog e ho mandato un commento di "protesta" sul Fatto... il commento è improvvisamente apparto anche sul Fatto stesso.
RispondiEliminaSe fosse apparso un'ora o un giorno dopo potrei darti ragione. Ma è apparso immediatamente appena hanno visto che il commento era comunque apparso altrove (in questo caso sul mio blog).