Nel corso della mattinata (ora italiana) Hamas ha sparato dei razzi contro Israele.
Se prima del lancio dei razzi ci fosse stato qualche "movimento" israeliano non si sa... i media italiani (con l'eccezione - forse - di RAI3) sono da vent'anni a questa parte notoriamente e sfacciatamente pro-Israele.
Comunque non importa chi si sia mosso per primo... quello che volevo far notare è la classica disinformazione per indirizzare (indottrinare?) l'opinione pubblica verso una determinata tesi.
Vediamo in breve i fatti.
Tre giorni fa è stata concordata una tregua di tre giorni tra Hamas e Israele. Entrambe le parti hanno rispettato la tregua: va detto chiaramente.
La tregua scadeva stamattina alle 7 (ora italiana). Dopo le 7 Hamas ha, appunto sparato dei razzi contro Israele. Che lo abbia fatto per provocare o in risposta a una provocazione qui è secondario, quello che conta (e che va sottolineato) è che ciò è avvenuto dopo la fine della tregua, quindi in uno stato - ufficialmente - di belligeranza (la mancanza di spari e di combattimenti non significa automaticamente che vi sia una tregua).
Ora come ha introdotto il TG2 delle 13 la notizia del lancio di razzi da parte di Hamas dopo la fine della tregua?
Così: "Hamas rompe la tregua".
Cosa rompe Hamas, caro TG2? Una tregua? Ma se la tregua era scaduta! Come si fa a rompere una cosa che non c'è? Una tregua la rompe chi spara (o fa altre azioni aggressive) prima che la tregua concordata scada, non dopo che è scaduta.
Certo, sarebbe bello che anche dopo la scadenza di una tregua le parti non riprendano a sparare e combattere, su questo siamo tutti d'accordo.
Però sarebbe anche bello che i telegiornali pubblici almeno diano notizie invece di fare indottrinamento.
Saluti,
Mauro.
…E i fogli di carta non sono rettangoli
11 ore fa
Molto più tragicamente temo sia il solito problema dei giornalisti: quello di scrivere senza sapere. Di scrivere senza informarsi. Di scrivere senza approfondire. Non è propaganda pro-Israele, solo ignoranza della peggior specie.
RispondiEliminaSe fosse come dici tu sarebbe, almeno in questo caso, decisamente meno grave che se avessi ragione io.
RispondiEliminaQuindi speriamo abbia ragione tu (anche se l'effetto sugli spettatori non cambia: l'impressione - sbagliata - che avranno è che la povera vittima sia Israele).
Come ho scritto, secondo me è molto più tragica l'ignoranza dei giornalisti. :-(
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