Con la nomina di Cecile Kyenge a ministro è subito scattata la battaglia della Lega contro di lei, ma anche (forse soprattutto) la caccia da parte della stampa alle dichiarazioni della Lega contro Kyenge.
E con questo la stampa - di qualsiasi colore - ha fatto un grande autogol, perché il problema vero non è la Lega.
La Lega a una nomina del genere "deve" reagire così, al di là delle idee dei suoi signoli componenti, perché è quello che tutti - avversari e militanti - si aspettano da lei.
Ma a parte che per coglioni come Borghezio (che non è degno di stare al Parlamento europeo, firmate qua per favore per farlo andare via), per la maggioranza dei leghisti la contestazione a Kyenge è più che altro teatrino politico.
Più preoccupante è quello che "sorprende" la stampa, ma non sorprende chi veramente conosce la società italiana.
Cioè reazioni di parte della chiesa cattolica (soprattutto quella profonda di provincia - quella romana è troppo politica per occuparsi di queste cose, sia in senso razzista che antirazzista) e soprattutto di certi "nuovi" cristiani, molto più fondamentalisti di chi cristiano lo è sempre stato.
Non capite cosa voglio dire?
Leggetevi l'articolo di Magdi Cristiano Allam sulla nomina di Cecile Kyenge.
Oppure informatevi su cosa ha pubblicato su Facebook un prete di provincia (prima che gli venissero oscurati i profili).
Tanto per iniziare. Nei prossimi giorni temo ci aspetti anche di peggio.
Saluti,
Mauro.
Senza Pitagora e senza Erone
17 ore fa
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