In tutti i paesi (almeno in tutti quelli di cui in maniera più o meno continua seguo le vicende socio-politiche, quindi in primis Italia e Germania ma non solo, anzi...) ci si lamenta che i politici - al di là dell'onestà o disonestà degli stessi - nelle loro azioni, soprattutto verso la fine del mandato, si preoccupino di fare scelte non per il bene del paese, o almeno in linea con la propria coscienza, bensì con l'obiettivo di essere rieletti.
Le scelte, i voti in Parlamento, le proposte di legge servono a garantirsi la rielezione o almeno a lasciare un ricordo tale da potersi poi candidare ad altri posti.
Insomma scelte da campagna elettorale.
Le legislature durano in media 4-5 anni (per esempio in Italia e Francia 5 anni, in Germania e Stati Uniti 4 anni, negli altri paesi hanno durate analoghe). E ciò, considerando anche le elezioni per gli enti locali e la non coordinazione tra elezioni parlamentari e presidenziali, significa essere in continua campagna elettorale.
E l'elettore vuole sentirsi promettere quello che a lui conviene, non quello che serve al paese.
Come risolvere questo problema?
Allunghiamo le legislature. Ogni legislatura deve durare almeno 10 anni (meglio 15 o 20, ma 10 vanno già bene). E le elezioni locali e presidenziali devono sempre essere in contemporanea con quelle parlamentari, in maniera da non creare campagne elettorali "supplettive".
Con legislature del genere un politico onesto avrebbe la possibilità di lavorare veramente per il paese e non per la campagna elettorale e un politico disonesto non potrebbe nascondersi dietro le necessità del partito e delle elezioni e potrebbe quindi essere più facilmente smascherato e preso a calci in culo.
Saluti,
Mauro.
(2, 4, 4, 1, 3, 5)
9 ore fa
La parte che non funziona (né con le attuali durate né con quelle da te proposte) è quella dei calci nel culo.
RispondiEliminaLo temevo...
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