venerdì 11 febbraio 2011

Povero Cavour

In questo 2011 l'Italia unita compie 150 anni.

Le celebrazioni - qualunque cosa si celebri - sono sempre un po' patetiche. Ma non è di questo che vi voglio parlare.

Quello di cui voglio parlare è uno dei fondamenti della politica cavouriana: libera Chiesa in libero Stato.

Meno male che il caro vecchio Camillo Benso, conte di Cavour, è morto da tempo. Non oso immaginarmi cosa potrebbe pensare dell'Italia attuale, dove vige il principio: schiavo Stato di liberissima Chiesa.

Saluti,

Mauro.

6 commenti:

  1. Ciao Caro Mauro!
    Appunto -_-'''... Da sottolineare che avendo studiato Storia della Chiesa, c'è da sbudellarsi dal ridere come siano riusciti a dire che il trattato voluto da Cavour fosse poco rispettoso della Chiesa, c'è tutto un ragionamento contorto veramente incomprensibile.
    E a proposito del potere del Vaticano, siamo d'accordo che loro impongano i propri punti di vista in Italia,, però siamo onesti i vari integralisti, non solo mussulmani, ma pure di religione indiana, nelle nazioni del medio-oriente fanno il bello e il cattivo tempo e non parlo solo dell'Iran, ci sono certe zone dell'India che sono in pieno medioevo... insomma non abbiamo niente da invidiare a nessuno.
    Personalmente, sono dell'idea che la religione(cristiana, indiana, musulmana, ebrea che sia)c'entri come i cavoli a merenda, viene solo usata da certi fanatici per fare i propri porci comodi... del resto l'infibulazione non è una cosa solo musulmana ma pure cristiana...
    Se uno vuole, ai testi sacri, riesce a far dire ciò che gli fa più comodo.
    Non che non siano pieni di contraddizioni, però, parafrasando il Cristo "è l'uomo che fa la religione, non la religione che fa l'uomo" e se uno riesce, ad usare i dieci comandamenti, per giustificare la pena di morte, deve avere un grosso problema.
    In tal senso, se hai il fegato di farlo, prova a recuperarti il primo "Dieci Comandamenti" di De Mille, terrificante... roba da inquisizione spagnola...
    Saluti, Silvia

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  2. Mah, sulle religioni io la penso in maniera un po' diversa: le religioni sono intrinsecamente fanatiche. Tutte.

    Perché? Perché se ciascuna pretende di essere quella "vera", automaticamente tutte le altre sono "false" e chi non crede "sbaglia".

    Una religione non può che essere fanatica e intollerante. Nel momento in cui non lo è più di fatto smette di essere una religione.

    Saluti,

    Mauro.

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  3. Posso ribaltare la questione?
    Capisco che hai avuto a che fare con credenti fanatici, ma io sono cattolica praticante, sono aperta e non ho mai considerato le altre meglio o peggio della mia, ho sempre pensato che ci fosse da imparare.
    Un grande prete, Don Franco Barbero, che è stato spretato per le sue idee moderne, ha detto una cosa che condivido e che è "esistono anche gli atei dogmatici, sono da capire perché dopo secoli di vessazioni, vedono tutti così, ma esistono molti credenti come noi".
    Un altro prete che, in questo caso, insegna alla facoltà di teologia del Nord Italia dice "Dall'ateismo che critica il male della Gerarchia c'è sempre da imparare".
    Io non penso di avere la verità in tasca e non generalizzo, gradirei che non si facesse altrettanto...
    Saluti

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  4. Ci siamo capiti male :-)

    Io non ho detto che i credenti sono obbligatoriamente fanatici, conosco anch'io tantissime persone credenti e aperte, non certo fanatiche (e non solo tra i fedeli, ma anche nel clero).

    La mia posizione è che le religioni siano intrinsecamente fanatiche e intolleranti, quindi alla lunga ne prendono quasi sempre "possesso" i fanatici, non gli aperti e i dialoganti.

    Esempio banale, la chiesa cattolica: la maggioranza dei fedeli è adorabile, la maggioranza dei papi è intollerante.

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  5. p.s: l'ultimo libro che ho fatto, Ho sognato Babilonia, parla di Nabucodonosor II, il quale, per inciso, fu uno dei primi sovrani a voler rispettare le culture altrui, ivi compresa la religione, non imponendo in nessun modo la propria...
    Insomma, già ai tempi, c'era già qualcuno che la pensava come Giovanni XXIII "Cerchiamo ciò che ci unisce non ciò che ci divide" ;)

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  6. p.s: beh detta così posso anche essere d'accordo, soprattutto sulla questione gerarchie... i pochi Papi buoni li hanno isolati(vedere Papa Luciani)... ma io credo che in tutte le religioni ci sia sempre il seme della tolleranza e del rispetto, così come nell'ateismo ;).
    Ri saluti

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