Si dice che gli amici veri si vedono nel momento del bisogno, quando si hanno problemi. Può sembrare un luogo comune, ma sostanzialmente è vero.
Però, arrivati a una certa età e con un bel po' di esperienze di vita - belle e brutte - sulle spalle, non dovrebbe più esserci bisogno del bisogno per riconoscere gli amici.
Quelli di lunga data ormai sono passati attraverso abbastanza prove da poter essere considerati sicuri.
Per quelli più recenti le esperienze acquisite dovrebbero essere sufficienti a saperli valutare prima che il bisogno arrivi.
Certo, ci può sempre essere la sorpresa, sia in negativo che in positivo, ma più si invecchia, più si matura... più certe sorprese diventano improbabili.
Ora, negli ultimi tempi di problemi ne ho avuti più che a sufficienza. Problemi famigliari, lavorativi, sentimentali, più vari altri "di contorno". E quindi il bisogno degli amici c'è stato.
Non ho avuto sorprese nel senso di cui sopra. Sapevo su chi potevo contare e nessuno di questi ha tradito la fiducia. E le persone che già prima tenevo a distanza hanno dimostrato che meritano di stare a distanza.
Quindi tutto normale, la vita (problemi a parte) può proseguire tranquilla come prima.
Però comunque una sorpresa c'è stata, una sorpresa che non mi aspettavo assolutamente.
Anche gli amici, anche quelli veri, hanno diverse sensibilità, diverse capacità e livelli di comprensione e anche compassione.
Ecco, la sorpresa è stata che tutti gli amici si sono confermati tali... ma talvolta dove mi aspettavo una sensibilità fine ne ho trovata una da bisonte e dove me la aspettavo da bisonte, la ho trovata fine.
Comunque... sempre meglio questa sorpresa che la scoperta che qualche amico poi amico non fosse. Giusto?
Saluti,
Mauro.
Senza Pitagora e senza Erone
10 ore fa