Negli ultimi tempi - "grazie" alle sparate del ministro Brunetta - si è infiammata la discussione riguardo ai figli italiani che rimangono troppo a lungo nella casa dei genitori, non si costruiscono una vita indipendente, insomma sono dei bamboccioni.
A parte il fatto che è facile parlare da parte di chi - vedasi Brunetta e quasi tutti quelli che intervengono sull'argomento in TV e sui giornali - non hanno problemi economici e possono dare tranquillamente soldi ai figli purché levino le tende... cosa che un operaio, un piccolo commerciante, un contadino e simili difficilmente possono fare...
A parte questo, dicevo, mi pare che sotto un certo punto di vista però il problema venga affrontato da un punto di partenza non del tutto corretto.
Mi spiego meglio: si parla sempre del lasciare o non lasciare la casa dei genitori... ma non si parla mai del come lasciarla.
E non intendo economicamente, ma mentalmente.
Esiste gente che rimane bambocciona e attaccata alle sottane materne/paterne, che non prende nessuna decisione se non approvata dai genitori pur vivendo fuori casa.
Ed esiste gente che rimane nella casa dei genitori per ragioni economiche o altro ma mentalmente è assolutamente matura, indipendente e di fatto guida la famiglia.
Insomma, per me il sapere dove uno vive conta relativamente poco per decidere se è bamboccione o meno. Conta molto di più il come vive.
Saluti,
Mauro.
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