domenica 2 gennaio 2011

Cesare Battisti

Ma no, non quello, patriota e irredentista, che abbiamo studiato sui libri di storia, impiccato dagli austriaci per tradimento durante la prima guerra mondiale.
Bensì quell'altro, ancora vivo, condannato per partecipazione diretta o indiretta a quattro omicidi negli anni '70 e per il quale Italia e Brasile stanno litigando sull'estradizione.

Io non so se Battisti sia innocente o colpevole, non so se sia giusto estradarlo o no. Conosco troppo poco la storia dei suoi processi per potermi fare un'opinione ben precisa.

Una cosa però in questi anni grazie a lui la ho scoperta. O meglio, era una cosa già nota, ma la sua storia me ne ha fornito la prova per così dire definitiva.
Quando si parla di terrorismo esistono vittime di serie A e vittime di serie B. E spesso le vittime di serie B sono cacciate in serie B non dai terroristi o da convenienze politiche, bensì dalle altre vittime, quelle di serie A, che si prendono la scena e "uccidono" una seconda volta le vittime di serie B.

E questo è successo con Battisti. Delle sue (almeno sue secondo i processi) quattro vittime solo una di fatto ha un nome: Pierluigi Torregiani.
Chi si ricorda delle altre tre, di Vittorio Santoro, di Lino Sabbadin, di Andrea Campagna? Quasi nessuno, forse quasi solo i loro parenti, grazie all'azione di Alberto, il figlio di Torreggiani, che è riuscito a elevare suo padre a vittima di serie A, anzi di Champion's League (sembra quasi che Torregiani sia stato l'unica vittima del terrorismo degli anni '70), facendo di fatto sparire le altre tre vittime dall'immaginario collettivo.

Saluti,

Mauro.

4 commenti:

  1. Bel blog, interessante ed anticonformista, come piacciono a me!
    Posto anche qui quello che ho scritto su blog di Wil ovvero "Il figlio di Lino Sabbadin l'ho visto varie volte intervistato in questo giorni e ha detto di essere pronto ad appoggiare ogni iniziativa di Torreggiani riguardo a questa vicenda".
    Aggiungo ora: in effetti, delle altre vittime, a parte i nomi, ho sentito parlare meno...

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  2. Cara Silvietta,

    intanto grazie per le tue parole :-)
    Io non so se sono conformista o anticonformosta... e sinceramente neanche mi interessa, io dico e scrivo quello che penso. E talvolta penso come la maggioranza, talvolta (un talvolta abbastanza frequente) invece no.

    Tornando a Battisti & co...

    Vedi, il figlio di Sabbadin "esiste" in quanto appoggia quel che fa il figlio di Torreggiani. Se volesse fare qualcosa senza Torreggiani esisterebbe? Non credo.
    Per di più è stato cercato solo ora... chi lo ha cercato nei precedenti 30 anni?

    Saluti,

    Mauro.

    P.S.:
    Nel fine settimana andrò a dare un'occhiata al tuo blog, aspettati commenti :-)

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  3. Caro Mauro;)!Per me anticonformista significa appunto "pensare con la propria testa" cosa sempre più difficile in una società come la nostra!
    E su Sabbadin e Torreggiani, temo, che solo chi urla più forte riesce a farsi sentire.
    Sono contenta che verrai a trovarmi nel mio bloggetto;)
    Saluti, Silvietta

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  4. Sul chi urla più forte... Torreggiani figlio ha sempre urlato molto forte... tanto forte che molta gente crede che il proiettile che lo ha messo sulla sedia a rotelle sia partito dalla pistola di Battisti...

    Peccato che nel caso Torreggiani, Battisti sia stato condannato (a torto o ragione in questo diacorso è secondario) come organizzatore, non come esecutore.
    E soprattutto peccato che il proiettile in questione sia stato sparato (come processualmente accertato e sostenuto anche dall'accusa, non semplicemente sostenuto dalla difesa) da Torreggiani padre e non da Battisti o da qualche altro suo sodale.

    Venendo alle nostre cose private: oggi mi sono letto con calma gli ultimi articoli sul tuo blog e mi sono iscritti allo stesso... commenti non ne ho ancora scritti, ma non crederti di essere salva: essi arriveranno :-D

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