Oggi durante una telefonata ho fatto una considerazione (considerazione che ho fatto già molte volte, ma più invecchio più ne sono convinto).
Io non ho una gran fiducia nell'umanità (e purtroppo i comportamenti durante la pandemia hanno dimostrato che avevo ragione).Però è indubbio che per fortuna esistono persone altruiste, persone che si sacrificano per gli altri.
Persone che talvolta proprio dimenticano sé stesse per gli altri.
Bello? Beh, apparentemente sì.
Ma sbagliato. Se dimentichi te stesso, agli altri non servi a nulla.
E no, non ti sto dicendo che devi essere egoista.
Cosa voglio dire?
Da non credente ve lo spiego partendo da un versetto dei Vangeli, per la precisione Marco 12,31: "Amerai il prossimo tuo come te stesso".
Esaminiamo questa semplice frase.
La formulazione è chiara: devi amare te stesso e poi amerai il prossimo.
Ora lasciamo da parte i discorsi teologici e filosofici su chi sia il prossimo (ci infileremmo in un ginepraio senza fine) e guardiamo al senso della frase.
Ci dice semplicemente che se non amiamo noi stessi non possiamo amare gli altri.
Non c'è la base per farlo.
E di conseguenza non puoi aiutare gli altri se prima non aiuti te stesso.
Tutti abbiamo problemi, chi piccoli e chi grandi, ma se io non risolvo i miei (o almeno non ci vengo a patti), col cavolo che posso aiutare te a risolvere i tuoi, anche se voglio, anche se mi impegno.
Chi vi dice "io non conto", chi si butta ad aiutarvi ignorando i propri problemi spesso è veramente una brava persona, altruista. Ma sbaglia.
Se è in buona fede, danneggerà o sé stesso o voi (o entrambi).
Se è in mala fede, vuole imporvi la propria visione delle cose.
Saluti,
Mauro.