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martedì 18 settembre 2018

Gli scienziati sui social

Il collega blogger Shevathas in uno dei suoi ultimi articoli pone una questione interessante:

Se abitui la gente a pensare che gli scienziati dicano cavolate e che il parere di zia Maria sia equivalente a quello del luminare negli argomenti sopra riportati, perché se parla Burioni deve stare zitta mentre se parlano Silvio Garattini, Enzo Boschi o Ilaria Capua, invece può parlare e straparlare? Cosa hanno di speciale Burioni e i vaccini?

A parte il fatto che zia Maria purtroppo non tace neanche con Burioni, ma semplicemente in quel caso non viene ascoltata, a mio parere la risposta a questa domanda è abbastanza semplice.

Il fatto è che Burioni, pur continuando a comportarsi da scienziato per quanto riguarda i contenuti, ha capito che sui social networks si usa però un linguaggio (oserei quasi dire una lingua) diverso.
Al di là di tutto l'odio e la volgarità che debordano su Twitter, Facebook & co., anche quando riesci a intavolare un dialogo civile non puoi comunque scrivere come lo faresti su una rivista (anche se divulgativa o proprio non scientifica) o come parleresti a una conferenza, per informale che sia.

Ecco, Burioni questo lo ha capito e si è adeguato.

Gli altri, altrettanto ammirevoli da un punto di vista scientifico, però non si sono resi conto di ciò e usano sui social networks lo stesso stile che userebbero nello scrivere un testo divulgativo, che è sì destinato a tutti, ma che è comunque più vicino allo stile di una conferenza o di una lezione universitaria che a quello di Twitter o Facebook.

A questo poi dobbiamo comunque aggiungere che i vaccini sono un tema particolarmente sensibile in quanto visto come più concreto degli altri e riguardante in primis i bambini, quindi coloro che tutti (almeno a parole) vorremmo proteggere.

Saluti,

Mauro.

martedì 13 febbraio 2018

Un libro necessariamente inutile

O inutilmente necessario, fate voi.

Quando sono sceso in Italia per Natale ho comprato tra gli altri l'ultimo libro di Roberto Burioni, "La congiura dei somari".
Nei giorni scorsi lo ho letto.

Scrittura semplice e scorrevole, testo e contenuti comprensibili anche a chi ha solo la terza media (al netto dell'analfabetismo funzionale dilagante), scelta dei temi e degli esempi attuale e funzionale allo scopo del libro, informazioni contenute scientificamente e fattualmente corrette.
Insomma giudizio estremamente positivo.

Eppure tale libro lascia l'amaro in bocca.
Lascia l'amaro in bocca per il semplice fatto che sia stato necessario scriverlo.

In un paese dove istruzione e informazione funzionassero, questo libro di Burioni sarebbe assolutamente inutile, in quanto molte delle informazioni in esso contenute sarebbero patrimonio comune del cittadino medio (e anche meno che medio) e le altre facilmente recuperabili a partire dalle prime per chi ne avesse voglia.

Bel libro, ma è triste un paese che ha bisogno di questi libri.

Saluti,

Mauro.