Io ho fatto la leva dopo la laurea, quindi al reparto ero uno dei più vecchi anagraficamente.
Un giorno un "anziano" (cioè uno di uno scaglione precedente al mio) ha provato a fare il "nonno" con me.
Io lo ho guardato con pietà (oserei dire dall'alto verso il basso, anche se ciò non mi fa onore) e gli ho detto con calma "Tu sarai anziano, ma io sono vecchio, quindi non rompere".
Da quel giorno nessuno ha più provato neanche i più innocenti scherzi con me.
Morale della favola?
Chi fa nonnismo o bullismo (o qualsiasi cosa paragonabile) è un grandissimo stronzo e un delinquente... ma spesso, per
non diventare vittime, basta non volerlo essere.
Saluti,
Mauro.
Come con gli squali: basta avere la prontezza di riflessi di ficcargli un pugno sulla punta del muso, e lo squalo gira di 180° e se ne va.
RispondiEliminaSono convinto che non sia possibile eliminare i bulli, ma che sia indispensabile istruire i bullizzati.
RispondiEliminaSuper interessanti sul tema i video di Brooks Gibbs (https://www.youtube.com/user/YouthSpeakerBgibbs). Da vedere e da insegnare.
La tecnica di Brooks Gibbs somiglia molto agli insegnamenti di Dale Carnegie. Può essere applicata in molti campi e si basa (anche) sul principio di reagire a un evento che coinvolge un'altra persona in modo totalmente diverso rispetto a ciò che l'altra persona si aspetta.
RispondiEliminaSe uno si attende una reazione di rabbia basta sorprenderlo con una reazione di gentilezza e tutto si sistema. Non è sempre possibile, ma in molti casi sì. Di solito è più facile con un estraneo che con la propria suocera.
Non è facile, ma il principio che i ragazzi debbano imparare a gestire in autonomia le proprie difficoltà relazionali e che sia giusto insegnar loro a gestirle e non gestirle al loro posto è un principio interessante.
RispondiEliminaNon vale per tutte le situazioni (per esempio non vale se c'è in ballo violenza fisica), però vale per tante.