domenica 10 settembre 2017

La lotta alle bufale: istruire prima di sbugiardare

Qualcuno dei miei pochi lettori si sarà chiesto come mai io non abbia detto la mia sulla lotta alle bufale con un articolo espressamente dedicato.

Beh, ne hanno parlato e sparlato talmente in tanti che alla fine riparlarne significava solo contribuire a nascondere il problema (infatti alla fine la gente si è stufata di sentirne parlare).
E ora che le acque si sono calmate posso finalmente dire la mia :-)

Prima cosa: sbugiardare è secondario, non è la cosa più importante.
Sbugiardare con grande tam tam mediatico è veramente importante solo quando le bufale provocano problemi, danni concreti e potenzialmente permanenti (in particolare quando si tratta di salute, tipo la bufala su autismo e vaccini).
In tutti gli altri casi sbugiardare con detto tam tam significa solo dare ulteriore visibilità alla bufala stessa, dandogli dignità mediatica che (forse) senza sbugiardamento non avrebbe avuto.
È chiaro che ogni notizia falsa va quando possibile corretta, però l'artiglieria pesante va tirata fuori solo nei casi di cui sopra.

E allora cosa serve per difendersi dalle bufale?
Serve la prevenzione. E la prevenzione si ottiene tramite l'istruzione.

E non mi riferisco tanto a questioni di conoscenze, ma di metodo.
Certo è importante conoscere le scienze, le lingue, eccetera (in primis e obbligatoriamente la matematica e la lingua del paese dove si vive, a seguire poi il resto)... ma ancora più importante è il saper pensare, l'avere un metodo nell'affrontare le informazioni (corrette o meno che siano) che ci arrivano da tutte le parti: la scuola deve insegnare il pensiero critico, l'uso della logica.

Se una persona sa pensare criticamente, sa usare almeno le basi della logica riconoscerà in maniera praticamente automatica la maggior parte delle bufale, senza neanche bisogno di conoscenze specifiche e senza bisogno dell'intervento dei cosiddetti debunker.

E così facendo si crea anche un circolo virtuoso: più pensi più impari a pensare, più usi critica e logica più affini le tue capacità critiche e logiche.
Mentre se aspetti sempre che arrivi qualche esperto (o presunto tale) a sbufalare... al massimo affini le tue capacità di lettura, ma atrofizzi tutto il resto. Non pensi.

Il miglior debunker è l'istruzione.
E l'istruzione arriva da famiglia e soprattutto scuola, non da stampa e internet.

Ribadisco: la scuola deve insegnare il pensiero critico, l'uso della logica.

Saluti,

Mauro.

1 commento:

  1. Ed è proprio così. C'è chi legge o sente una notizia, la dà per buona, e ne parla con colleghi, familiari, amici, ecc. o magari ci scrive un post o un articolo di giornale. C'è chi invece, prima di tutto, si domanda: "ma sarà vero? cià, fammi controllare un attimo".
    In fondo lo spirito critico si può ridurre all'atto di porsi questo tipo di banalissimo dubbio.
    Famiglia e scuola devono fare proprio questo: insegnarti il metodo di ragionamento e far sì che questo sia efficace; e perché sia efficace deve diventare un automatismo, così poi è come andare con il pilota automatico, non fai nemmeno fatica.
    Si noti che anche chi non si pone dubbi va con il pilota automatico, perché il nostro cervello è fatto così, funziona secondo il principio di minimizzazione dell'energia. Quindi visto che tutti andiamo col pilota automatico, tanto vale caricarci su l'automatismo "giusto".
    Passare da un automatismo all'altro si può sempre fare, ma più tempo passa più tende a essere difficile. Passare da un automatismo scorretto a uno corretto è come prendere un valigia che si trova sul nastro trasportatore A e metterla sul nastro trasportatore B. Non ne ho la certezza, ma ho il sospetto che con l'avanzare dell'età la valigia tenda a farsi sempre più pesante, o l'uomo o la donna che la spostano sempre più deboli, o forse entrambe le cose. Per questo prima si interviene meglio è.

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