martedì 2 dicembre 2014

Un trattato indigesto

Il TTIP.
Tutti ne parlano. Molti lo contestano (generalmente per i motivi sbagliati). Pochi lo conoscono.
Io personalmente lo ho sempre considerato negativo, antieuropeo, una svendita della nostra economia e della nostra cultura agli USA.
Ma non sapevo come esprimere con chiarezza, in maniera precisa ma comprensibile a tutti, questo mio rifiuto, le mie preoccupazioni e convinzioni.

Bene, ora non ho più bisogno di farlo. C'è chi lo ha fatto per me :-)
Leggetevi "TTIP, TTIP" di Uriel Fanelli. Dice tutto quello che avrei voluto dire io. Con estrema chiarezza.

Saluti,

Mauro.

1 commento:

  1. Aggiungerei il motivo per cui non piace a me.
    Da qualche parte sul sito di Wikileaks ho trovato le proposte fatte in tema di diritti d'autore: è stato proposto di estenderli a 120 (centoventi) anni dalla morte dell'autore.
    Va bene che anche gli eredi vogliano guadagnarci, ma 120 anni sono circa quattro generazioni.
    Se queste norme esistessero già oggi, sarebbero ancora coperti da copyright libri introvabili dell’800, oggi invece consultabili su Google. Lo stesso per foto in bianco nero dei primi 900. Mi pare che si esageri.
    Per consentire alla Walt Disney di campare con topolino per i prossimi 4 secoli (perché questa non sarà né la prima né l’ultima estensione) si renderà di fatto inaccessibile una miniera di informazione.
    Non venitemi a dire che sí sará disponibile, ma a pagamento, tirchio!
    Anni fa cercai di acquistare una soap televisiva degli anni 70-80. La amavo e avrei pagato qualunque prezzo. Non fu possibile. Sì, conosco amazon ed ebay, sí lo so che questi siti hanno versioni in altre lingue. Non si trova! Alla fine fui costretto a scaricarla da internet.
    Se per un editore gli anni 70 sono già preistoria, quale casa editrice avrà mai voglia di riprodurre libri dell’800 per quei pochi studiosi che hanno bisogno di consultarli? Chi produrrà DVD di noiosi film muti che però qualcuno vorrebbe poter vedere?

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