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venerdì 17 settembre 2021

La domanda della Palombelli

A quanto pare la Palombelli ne ha pestata una bella grossa. Provo ora a scrivere la mia opinione al proposito, sperando di non pestare nulla a mia volta.
Due premesse prima di dirvi il mio pensiero. 1) La violenza non è mai giustificabile (a meno che non sia per autodifesa, per salvare la propria vita), quindi non esistono attenuanti per i femminicidi. 2) La Palombelli non è scema, sapeva quindi che sarebbe scoppiato un putiferio dopo la sua frase.
Premesso ciò la domanda della Palombelli è totalmente fuori luogo in quel contesto, ma non è per niente peregrina. Anzi. È giusto chiedersi perché un uomo uccida una donna. Quali siano le motivazioni, le cause. Ma non come esercizio accademico (eufemismo per non dire "fare click/audience"), come mi sembra fare la Palombelli. Serve farla per capire i casi precisi e quindi poter fare concreta opera di prevenzione. Perché ogni situazione è diversa. Sono tutte ugualmente gravi, ugualmente tristi, ma non uguali.

Mi spiego meglio. Se io sono un violento di natura o se io sono un tranquillo ma vengo esasperato dalla donna e sbarello merito la stessa pena.
La violenza, l'omicidio, come detto prima non è giustificabile mai, se non per difendere la propria vita. Però se si vuole anche prevenire, e non solo punire, allora come si è arrivati a quell'omicidio, a quel femminicidio, diventa importante. Perché i due casi che ho citato sopra (ed eventuali casi intermedi) non puoi prevenirli con le stesse strategie.

Per questo la domanda della Palombelli è una domanda in sè giusta, corretta, ma fatta nel posto e nel modo sbagliato, il che la rende (giustamente) inaccettabile. La domanda va fatta (e va risposta) da inquirenti, psicologi e politici nelle sedi adeguate, dove si tratta di prevenzione. Non dalla Palombelli in TV.

Saluti,

Mauro.

venerdì 22 dicembre 2017

Le balle della Presidenta

La Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, ci è cascata di nuovo: per lei esistono vittime di serie A e vittime di serie B.

Guardate questo tweet:


No, cara Boldrini, la legge non riguarda gli orfani di femminicidio (peraltro brutta parola anche linguisticamente, come già dissi più volte), riguarda tutti gli orfani dovuti a violenza domestica.

Sì, cara Boldrini, riguarda anche gli orfani di padre ammazzato dalla madre, anche se di questi a lei sembra non fregarne nulla.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Per chi volesse leggere la legge vera, la trovate qui.