Un'installazione da perdere.
No, non ho dimenticato un "non".
Io sono un amante di Vincent Van Gogh (ok, dell'arte in generale, ma di Van Gogh in particolare).
Ho visitato più volte il museo a lui dedicato ad Amsterdam, non perdo l'occasione di visitare mostre su di lui e suoi contemporanei in giro per l'Europa, nel 1990 organizzai un viaggio nei Paesi Bassi per vedere le mostre organizzate ad Amsterdam e Otterlo per il centenario della morte, ecc., ecc.
Così ieri ho approfittato delle ferie a Genova per andare a vedere la mostra, anzi l'installazione, "Van Gogh Alive - The experience".
Sapevo che non c'erano opere originali, certo, ma da come era stata presentata credevo in un'immersione 3D, con molto materiale informativo (non che Van Gogh io lo conosca poco, ma magari qualcosa di nuovo o un modo nuovo di vedere cose note lo si può sempre scoprire).
E invece?
E invece una delusione totale. In pratica una proiezione di diapositive fatta con computer e beamer invece che con le diapositive d'antan.
E per di più piccola, male organizzata, con quattro frasette banali di e su Van Gogh (non che lui in vita sia stato un fine intellettuale, ma nelle sue lettere al fratello si trovano cose molto più interessanti che quattro banalità da biscotti della fortuna... o meglio sfortuna, vista la sfiga da lui avuta in vita).
Multimediale? Beh, se la musica di sottofondo ad accompagnare le immagini vale, allora sì, multimediale almeno la era.
E comunque ingiustificatamente cara.
Non andateci, non visitatela (né da genovesi, né da turisti e neanche quando si trasferirà in altre città).
Soldi buttati via.
Saluti,
Mauro.
L’elemento numero uno (2, 6, 3, 7)
3 ore fa
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