sabato 21 luglio 2018

Una breccia nel mattone

Stasera sono andato al concerto di una cover band (i D.O.C. alias Direzione Ostinata e Contraria... e se non capite il riferimento, peste vi colga).
Questo gruppo riprende soprattutto la musica d'autore, ma non solo.
Oggi per esempio sono spuntati anche i Pink Floyd.

E quando il pubblico ha cominciato a fare da coro ho sentito un po' di persone fare un errore che non sentivo più ormai da anni, anzi da decenni, ma che era abbastanza diffuso appena The Wall era uscito... e così stasera di nuovo Another Brick in the Wall per certuni è diventata Another Break in the Wall...

Ma è possibile che dopo quasi quarant'anni non abbiate ancora capito che di fatto state ribaltando il significato della canzone? 😲

Saluti,

Mauro.

5 commenti:

  1. Oh, tu guarda di cosa mi vai a parlare! Musica e Inglese, due dei miei argomenti preferiti.

    Nel brano che citi (triste quando penso che qualche giovincello con venti o trenta inverni sulle spalle in meno di noi possa non conoscerlo) di errori se ne fanno parecchi.

    Nel secondo verso, non so perché, il "thought control" (il controllo del pensiero) diventa spesso "tough control" (controllo duro); oltre a non significare quasi nulla (per lo meno nel contesto del brano) ha proprio una pronuncia diversa, ma molto diversa.

    Poi ci sono i due versi All in all it's just another brick in the wall / All in all you're just another brick in the wall, quelli di cui parli anche tu.
    A meno che non si sia pugliesi o di qualche area geografica affine (dove le "o" a inizio parola sono aperte), si può star certi che quel "all" verrà pronunciato "ól" anziché "òl". Se si è imparato l'Inglese in Lombardia con un insegnante lombardo è praticamente una certezza. La o aperta a inizio parola per noi suona male, ma in Inglese va pronunciata così, e c'è poco da discutere, solo imparare e fare esercizio. Stessa cosa per quanto riguarda "wall", pronunciato "wól" anziché "wòl".
    "All in all it's", poi, diventa spesso "on and on is". E infine "brick" che - come hai fatto notare - diventa quasi sempre "break", ma che anche i pochi che lo intercettano correttamente finisco per pronunciare "breek" (parola inesistente, credo).

    Purtroppo ci sono aspetti della lingua inglese che sono poco curati. Poteva andare bene ai miei tempi, ma oggi la cosa è intollerabile. La questione legata alla quantità delle vocali è un chiaro esempio. Live e leave non sono la stessa cosa. Noi non abbiamo le mezze "i" di "live", per questo è necessario fare esercizio e allenare l'orecchio. E poi c'è sempre il modo di insegnare le cose in modo divertente; basta introdurre il rischio di coppie ambigue in cui tra l'altro Padani e Italiani cadono spesso; sono i classici shit/sheet, bitch/beach, slip/sleep, ship/sheep, lick/leak/leek, ...

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    1. I padani non esistono.
      Lombardi, veneti, ecc. sono italiani.
      😎

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    2. Cioè, con tutto quello che ho scritto nel commento...

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    3. Dovevi aspettartelo... un po' ormai mi conosci 😉

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