E in linea generale è vero. Non c'è nulla da dire.
Ma a seguire le pubblicazioni dei vari istituti di statistica si scoprono cosine interessanti (anche se non piacevoli).
Guardate per esempio questo grafico basato su dati Eurostat (cioè Ufficio Europeo di Satistica):
Le colonne rosse (parte inferiore del grafico) indicano la percentuale di popolazione totale a rischio povertà.
E qui si vede che i paesi del sud Europa sono più a rischio di altri. La Germania (DE) si dimostra non essere quel paradiso che molti credono, ma sta comunque meglio della media europea (EU27).
Nella parte superiore del grafico vediamo le colonne blu... che mostrano altro. Le colonne blu indicano la percentuale di disoccupati a rischio povertà.
E qui cosa succede? Succede che la Germania schizza in alto: i suoi disoccupati sono quelli che in Europa (intesa come UE, non geograficamente) più di tutti rischiano di ritrovarsi in una situazione di povertà.
Da persona che in Germania ci vive da un bel po' di tempo la cosa non mi stupisce.
È un retaggio del governo Schröder (mai cancellato dalla Merkel, che ama questo retaggio però ama ancora di più poterne scaricare le colpe su qualcun altro) e si adatta molto bene alla mentalità tedesca media: chi ha lavoro merita rispetto, chi non ha lavoro è solo un lavativo (indipendentemente dal perché non lo ha).
Quindi tagli a manetta allo stato sociale. Ma non per tutti. Di fatto solo per coloro che dello stato sociale hanno veramente bisogno.
Saluti,
Mauro.
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