domenica 1 settembre 2013

L'ipotetico intervento in Siria

In questi giorni in molti paesi si discute di un ipotetico intervento militare in Siria.
La guerra civile in Siria va avanti da due anni (almeno la guerra civile internazionalmente nota, quella vera probabilmente da molto di piu). Perché proprio ora chiedersi se intervenire?
A leggere in giro, perché ora c'è stato un attacco con armi chimiche.
A parte il fatto che i morti sono morti, qualsiasi arma li provochi... c'è un altro problemuccio. Anzi due.

Primo: noi valutiamo in base a immagini prodotte dalle parti in causa, senza testimonianze dirette indipendenti.
Secondo: noi abbiamo solo indizi su chi può essere stato responsabile, non prove... in realtà - dato per scontato che siano state usate armi chimiche - non sappiamo per certo chi le ha usate.

Ora però la cosiddetta opinione pubblica nel mondo occidentale non è contraria a un intervento militare per i motivi addotti sopra... bensì perché detta opinione pubblica è contro la guerra!
Ma beline... la guerra c'è già! Aprite gli occhi!
Ciò che va valutato è se un intervento esterno può accorciare la guerra e/o ridurre il numero delle vittime. Il resto sono stronzate, visto che la guerra c'è già.

Però la famigerata opinione pubblica considera guerra solo quando sono coinvolti stati diversi… quindi un intervento USA (o di chiunque altro, anche fosse Russia o Cina) in Siria viene visto dall’uomo della strada come guerra in quanto sarebbero coinvolte almeno due nazioni.
Finché è Assad contro ribelli (ma vale dovunque, non solo in Siria) l’uomo della strada li vede come casini interni di un paese, ma non come guerra.
Perché?
Perché finché tutto rimane tra fazioni diverse in un paese… sono scaramucce, che cazzo me ne frega a me?

E invece no! Guerra è quando la gente muore perché c’è un conflitto. Indipendentemente dal fatto che questo conflitto sia interno a un paese o sia internazionale.
Ma vallo a spiegare all’uomo della strada!

Saluti,

Mauro.

4 commenti:

  1. Scusa Mauro ma l'opinione pubblica mondiale conosce anche quello che gli si dice: da noi tanta pena per i poveri bambini uccisi dal sanguinario Assad, in Cina, India, Brasile o in Russia credo che sappiano altre cose e tremo all'idea che forse non siamo noi i meglio informati.
    Volevo chiederti invece, se hai tempo, cosa ne pensi della situazione a Fukushima. Ricordo che un po' ci pigliammo su iscg all'epoca, ma ricordo anche che quando sento parlare di millisivert/ora io non so cosa vuol dire mentre tu mi pare ne capissi di più...
    La situazione ora è o non è drammatica a tuo parere?

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  2. La situazione a Fukushima non è drammatica (tranne per chi ha dovuto lasciare la propria casa). Per niente. È una situazione che va controllata e non sottovalutata (i rischi ci sono, sono il primo ad ammetterlo)... ma drammatica, almeno per ora, proprio per niente.

    Però descrivere la situazione correttamente richiederebbe un bell'articolo lungo.
    Spero prossimamente di trovare il tempo per scriverlo.

    Per quanto riguarda ciò che ne capisco... ho il diploma di esperto in radioprotezione ;)

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  3. grazie Mauro, qualche giorno fa ho letto un articolo che ipotizzava l'impossibilità di fare il bagno praticamente in tutto il mondo per la lenta ma inesorabile contaminazione giapponese...
    ho letto questa intervista:
    http://oggiscienza.wordpress.com/2013/08/27/fukushima-e-solo-linizio/#more-42285
    Ti supplico: dimmi che sono fregnacce :-)
    e comunque forza Genoa

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  4. Lo sono e non lo sono.

    Nel senso che le cose previste da Oggiscienza sono veramente possibili e in questo senso da prendere estremamente sul serio.

    Ma Oggiscienza (o meglio la persona citata da Oggiscienza) dà per scontato che le cose evolveranno in quella direzione, mentre quella è solo una delle svariate possibilità, assolutamente non l'unica.

    In sostanza posso dirti che Oggiscienza è uno dei migliori siti di informazione scientifica in assoluto (e quindi consiglio a chiunque di leggerlo)... ma con un bias antinuclearista che lo rende poco obiettivo su temi tipo Fukushima.

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