Si parla tanto delle auto a propulsione elettrica come possibile soluzione alle emissioni di anidride carbonica (CO2, per chi ama le sigle).
In effetti il principio è bello e anche logico: se un auto viene mossa dall'elettricità non possono esserci emissioni di gas vari, al peggio (se l'auto è fatta male) potranno esserci interferenze con altre apparecchiature elettriche.
Basta quindi trovare la schermatura giusta e tutto è risolto. O no?
No, cari miei, non è - purtroppo - così semplice.
L'elettricità che muove le automobili andrà in qualche modo prodotta, visto che (fulmini a parte) non è una forma di energia direttamente disponibile.
E come viene prodotta l'elettricità? Principalmente da fonti "sporche" come carbone e petrolio. Le fonti "pulite" come nucleare, solare o biomasse forniscono putroppo nel globale mondiale una percentuale minoritaria dell'energia prodotta.
Quindi, al momento attuale, passare dall'auto a benzina all'auto elettrica significa solo spostare geograficamente il problema delle emissioni (le auto sono dentro le città, le centrali elettriche fuori o al limite in periferia).
La priorità non dovrebbe essere decidere con quale "carburante" viaggino le automobili, bensì decidere come questo "carburante" venga prodotto.
Saluti,
Mauro.
Senza Pitagora e senza Erone
17 ore fa
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