La vulgata ambientalista ha creato nell'ultimo ventennio una leggenda metropolitana dura a morire: che nel 1987 si tenne in Italia un referendum pro o contro il nucleare.
Peccato però che tale referendum non si sia mai tenuto.
L'8 e 9 settembre 1987 si tenne una consultazione popolare su cinque diversi quesiti referendari.
Due di essi riguardavano la responsabilità civile dei giudici e l'abolizione della commissione inquirente, due temi di cui qui non è mia intenzione parlare.
Gli altri tre riguardavano sì il nucleare... ma in termini completamente diversi da quanto ci si voglia far credere.
Per capirli leggiamo i testi dei tre quesiti di allora.
1
Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "la procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, la determinazione delle aree suscettibili di insediamento", previste dal 13° comma dell'articolo unico legge 10/1/1983 n.8)
In pratica si chiedeva chi dovesse avere più potere decisionale, se il governo centrale o le autorità locali.
2
Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone? (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante "l'erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi", previsti dai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge).
In pratica si aboliva il diritto (non solo per il nucleare, ma anche per il carbone e le cosiddette energie alternative) degli enti locali di ricevere contributi finanziari per la presenza delle centrali.
3
Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all'estero? (questa norma è contenuta nella legge N.856 del 1973, che modificava l’articolo 1 della legge istitutiva dell’ENEL).
In pratica l'ENEL doveva rimanere - almeno per quanto riguarda il nucleare - una società locale e non globale.
Conclusioni
Chiunque tira fuori argomenti legali per contestare la reintroduzione del nucleare in Italia o è male informato o è in cattiva fede.
Si possono usare contro il nucleare argomenti tecnici, di buon senso, politici (io personalmente, pur essendo in generale favorevole al nucleare, rabbrividisco a pensare che un programma nucleare - o energetico in generale - possa essere messo nelle mani di gente come Scajola) o altro... ma non esistono argomenti legali o referendari contro di esso.
Saluti,
Mauro.
P.S.: Osservazioni
È interessante fare alcune osservazioni sui quesiti referendari di cui sopra.
1) Il primo quesito dovrebbe piacere moltissimo alla Lega Nord, in quanto fornisce più poteri decisionali sul tema agli enti locali, cioè una cosa in perfetto stile federalistico. Invece la Lega contesta tutti i quesiti di allora...
2) Votando sì al secondo quesito gli italiani hanno "castrato" comuni e regioni... infatti il nucleare (anche quello potenziale/previsto e non ancora realizzato nel 1987) è stato di fatto nel tempo sostituito dal carbone (per inciso, la fonte più inquinante in assoluto) e oggi dovrebbe venire sostituito da eolico, solare, ecc. Ma il referendum ha cancellato la compensazione per tutte le fonti diverse dagli idrocarburi (per gli idrocarburi compensazioni non ce ne sono mai state), ha quindi tolto risorse finanziarie agli enti locali.
3) Il sì al terzo quesito non è mai stato rispettato, infatti l'ENEL ha continuato a partecipare a progetti nucleari sia di ricerca che commerciali all'estero. E non mi risulta che gli ambientalisti si siano mai lamentati troppo, anzi...
4) Ai tempi dei referenda ci fu una grande campagna da parte di verdi e movimenti ambientalisti, ma allora essi in Italia erano piccoli e poveri... dove trovarono i soldi per tanta campagna referendaria? Io dico solo che chi ci guadagnò - almeno a livello immediato - furono i petrolieri... e i petrolieri soldi ne avevano...
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Certo che la lobby occulta dei petrolverdi è potentissima! Scherzi a parte, a proposito del referendum, e se, in aggiunta a mala fede e cattiva informazione, ci fosse una quota (maggioritaria) di mera semplificazione? Come ti rispondo sul mio blog, vero che quella consultazione non abrogò il nucleare, ma solo gli articoli specifici che indichi tu. Però quel voto fu letto come un no sostanziale anche dai favorevoli all'energia atomica.
RispondiEliminaE.