In questi giorni Budapest sta bruciando.
Proprio alla vigilia del cinquantennale della rivolta contro la dittatura comunista del 1956 (avvenne a fine ottobre) guidata da Imre Nagy. Quella rivolta venne soffocata nel sangue dall'invasione sovietica nel novembre 1956.
Ora, tra la rivolta di allora e quella odierna non è possibile nessun parallelo. Ne' storico, ne' politico. Ne' interno, ne' internazionale.
Però vedere Budapest di nuovo in stato di emergenza 50 anni dopo, qualche piccolo brivido lo fa venire.
E soprattutto qualche piccolo brivido lo fa venire la reazione dell'occidente.
Nel 1956 Europa e USA dichiararono che i fatti ungheresi erano fatti interni (di fatto dando il via libera all'URSS e condannando a morte Nagy).
Oggi l'Unione Europea ha dichiarato che i fatti ungheresi sono fatti interni.
Speriamo che io sia solo un po' troppo fantasioso...
Saluti,
Mauro.
Canna nella cavalla
2 ore fa
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