Negli ultimi tempi ci sono state varie polemiche perché sono state riportate in vari articoli citazioni non corrette, però comunque riportate come virgolettate, quindi ufficialmente come letterali (io stesso ne ho parlato
qui riguardo a un'intervista a Günther Oettinger).
Cosa significa riportare qualcosa tra virgolette?
Significa che quel qualcosa - bello o brutto che sia - è ciò che
letteralmente ha detto o scritto la persona citata. Non un riassunto (per quanto fedele), solo quanto ha
letteralmente detto. Niente di più, niente di meno.
Un riassunto è assolutamente accettabile e - si spera - generalmente corretto, ma solo se
non virgolettato ed esplicitamente definito come tale.
E fin qua, spero, siamo tutti d'accordo.
Ma ciò non basta. Anche una citazione letterale può essere comunque sbagliata.
Ora mi direte: ma se hai appena detto che le citazioni devono essere letterali... non puoi ora dirci che essere letterali non basta!
E invece sì, ve lo dico. Le citazioni devono sì essere
letterali, ma devono anche essere
complete.
Mi spiego meglio con un esempio.
Mettiamo che io dichiari: "Se fosse dimostrato che la categoria X è dannosa per il paese, allora cacciamo la categoria X" (lo so, la grammatica non è perfetta, ma avete mai sentito grammatica perfetta nei comizi, anche in quelli della vostra parte?).
Un giornale di una determinata parte politica prenderebbe le parole "cacciamo la categoria X" e le userebbe come espressione del mio pensiero.
La citazione sarebbe letterale, nessuno potrebbe protestare al proposito, ma sarebbe comunque sbagliata, fuorviante... perché mancherebbero parti essenziali (spero che non serva che vi dica quali).
Cosa ci insegna ciò?
Ci insegna che una citazione deve essere letterale, sì, ma che senza un collegamento alla
fonte originaria, alla fonte che ci permetta di risalire al contesto... anche la
letteralità non dice in fondo nulla.
Saluti,
Mauro.