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domenica 11 febbraio 2018

I misteri del tedesco 9 - Avere il maiale

Qualche giorno fa, parlando di una puntata dell'Eredità vi avevo introdotto l'espressione tedesca Schwein haben, che significa avere fortuna, ma tradotta letteralmente sarebbe avere maiale.

Ma cosa c'entra il maiale con la fortuna?
Come animale infatti non è mica particolarmente fortunato, visto che finisce diviso tra prosciutti, salsicce e mortadelle :-)

In realtà l'origine non è chiara, anche qui in Germania non ci sono certezze.
Girano quattro teorie, non tutte ugualmente credibili, ma nessuna definitivamente da escludere.

1)
C'è chi dice che arrivi dai giochi di carte, dove un tempo l'asso (Ass in tedesco), la carta di maggior valore, veniva anche chiamato Sau, cioè scrofa. E chi aveva la carta più alta aveva fortuna (16° secolo). In Germania meridionale la parola Sau in tal senso viene usata ancora oggi.

2)
Un'altra teoria riporta ad alluvioni nella cittadina di Hannoversche Münden, dove chi riusciva a salvare il proprio maiale dai flutti aveva dopo l'alluvione una vita migliore di chi aveva perso tutto (immagini al proposito si trovano negli affreschi in municipio).

3)
Terza ipotesi (sempre dal 16° secolo) riporta a tempi difficili in cui la gente ricordava i tempi migliori ricordando di avere avuto un maiale e quindi prosciutto e altri alimentari (detto tra noi, a me questa pare tanto generica da essere tirata per i capelli).

4)
Sembra che nelle feste medievali a chi perdeva nelle gare di tiro venisse dato come premio di consolazione un maiale.
Questa ipotesi viene raccontata, ma probabilmente si tratta di una leggenda metropolitana in quanto nessun documento, neanche apocrifo, del passato riporta detta tradizione. Del resto un maiale era ai tempi un animale di troppo valore per essere concesso come premio di consolazione.

Insomma, le uniche ipotesi in qualche modo credibili sono le prime due, anche se pure per esse non vi sono prove documentali adeguate.
Boh.

Saluti,

Mauro.

venerdì 21 novembre 2014

I numeri di Genova 1 - La popolazione

Allora, sulle recenti alluvioni genovesi ci sarebbero tante cose da dire.
E i crudi, chiari numeri le dicono meglio di tante elucubrazioni.

Partiamo col discorso popolazione e cementificazione.

Genova è creduta una città di mare, avendo il più importante e grande porto italiano. Però i genovesi vivono sulla terra, non sull'acqua, e ciò fa di Genova una città di montagna, vista l'assenza quasi totale di zone pianeggianti e la ripidità estrema dei monti su cui è costruita (anche se a due passi dal mare).

Genova ha oggi circa 600000 abitanti (tanto per fare confronti internazionali, quindi paragonabile a una Francoforte sul Meno, per esempio).
E a cavallo tra gli anni '70 e '80 Genova aveva raggiunto quasi i 900000 abitanti (paragonabile quindi a una Colonia, per esempio).
E questo in una città che non ha lo spazio: i monti crescono subito dal mare (come accennato sopra), non c'è uno spazio veramente utilizzabile tra i monti e il mare.
Guardando la topografia della città (comprese le valli che vanno verso l'interno)... si vede subito che lo spazio materiale a Genova può accogliere 200000, al massimo 300000 persone. Non di più.
Ma oggi sono il doppio, almeno.
E trent'anni fa erano il triplo, almeno.

Quindi a Genova - legalmente o illegalmente che fosse - si è costruito per la popolazione effettiva, non per la popolazione che lo "spazio Genova" poteva materialmente e veramente accogliere.
Ma la gente era là, ed era tanta (e per lo spazio a disposizione è ancora tanta)... cosa poteva fare la politica, l'amministrazione?
Costruire meglio sì, senza dubbio, ma costruire meno (e la quantità di cemento è il vero problema di Genova, non la qualità)... beh, un po' difficile, a meno di non trasferire con la forza buona parte della popolazione altrove.

Quindi portare in tribunale chiunque abbia costruito o permesso di costruire illegalmente è sacrosanto.
Ma prima di condannare chi ha costruito o permesso di costruire per il solo fatto di averlo fatto... riflettiamo un attimo sui numeri di cui sopra.

Saluti,

Mauro.

domenica 16 novembre 2014

Non riesco a scriverne

E la mia Genova, la mia Liguria (e non solo loro) sono di nuovo in totale emergenza, sono distrutte e violentate.

Ci sarebbero tante cose da dire, da scrivere. A livello tecnico, scientifico, legale, politico. E, almeno per quanto riguarda la parte tecnica e scientifica, pur non essendo geologo o meteorologo qualcosa da dire la avrei (anche su legalità e politica, ma lì comunque con meno cognizione di causa).

Però non ce la faccio e in fondo non sarebbe neanche giusto: scriverei troppo col cuore e troppo poco con la testa.

Ne scriverò - forse - più avanti, quando tutto sarà finito e potrò disquisirne senza essere schiavo delle emozioni.

Per ora posso solo dire: fatti forza, Genova, rialzati e scrollati di dosso il male come hai sempre fatto in passato. Ne hai passate tante (non solo alluvioni) ma niente ti ha mai ucciso. E niente lo farà neanche ora.

Saluti,

Mauro.

sabato 15 novembre 2014

Non serve che ve lo dica io, ma...

La situazione a Genova e in Liguria è di nuovo drammatica. La regione è sott'acqua.

A tutti i miei (pochi o tanti che siano) lettori che vivono in Liguria: State in casa, non uscite, se abitate vicino a un torrente andate ai piani alti, se abitate ai piani bassi cercate qualcuno che vi ospiti in alto, dimenticatevi auto e moto (per quanto le abbiate pagate) e pensate a voi stessi e ai vostri famigliari e amici.

Lo so, ve lo hanno già detto in mille, ma meglio una volta di più che una volta di meno.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Io sto seguendo la situazione in Liguria, ma l'invito vale anche per chi vive in Basso Piemonte.

domenica 8 gennaio 2012

Dettagli genovesi 5 - Per non dimenticare

Questo è il torrentello che il 4 novembre 2011 ha portato il lutto a Genova.


Saluti,

Mauro.

P.S.:
Qui tutti i dettagli genovesi.