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lunedì 17 maggio 2021

Cosa rimarrebbe della Bibbia?

Negli ultimi tempi si sono accumulate notizie di iniziative (generalmente assurde) riconducibili alla cosiddetta cancel culture e più in generale al politicamente corretto.
Statue ribaltate o imbrattate, musica proibita, libri riscritti, film oscurati e chi più ne ha più ne metta.
Premesso che molte di queste notizie erano travisate (per esempio Oxford che cancella Mozart e il pentagramma musicale... Oxford non ha cancellato nulla, ha semmai integrato aggiungendo qualcosa) e che quelle giuste riportavano comunque iniziative di poche persone, non certo di massa.
Premesso ciò va detto che comunque c'è veramente una deriva pericolosa, una voglia di proibire ciò che ci disturba senza però sforzarsi di capire perché ci disturba (se lo capissimo, magari poi non ci disturberebbe più).

A me ultimamente è venuto da chiedermi (da non credente ma cresciuto in una cultura, in una famiglia cattolica... non sono appunto credente, ma non posso negare che il cattolicesimo faccia parte del mio retroterra culturale) cosa rimarrebbe della Bibbia se l'ipotetica cancel culture venisse applicata anche per essa.
Ve ne rendete conto di quanto poco rimarrebbe? In particolare del Vecchio Testamento?

Immaginate se, per esempio, la storia di Abramo e Isacco finisse sotto processo. Un padre disposto a uccidere un figlio per nulla? Ma siamo matti? Tagliare!
E il Cantico dei Cantici? Pornografia! Tagliare!

Ma anche i Vangeli... per esempio quando Matteo fa dire a Gesù; "non sono venuto a metter pace, ma spada!" Istigazione alla violenza! Tagliare!

E io parlo della Bibbia perché è il libro sacro che conosco meglio, ma non crediatevi che Corano, Talmud, Veda e compagnia bella siano meglio.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 28 febbraio 2018

Il divino astrologo

Il giuramento sul Vangelo di Salvini mi ha portato a fare qualche considerazione.

Premetto: io sono ateo, ma come quasi ogni italiano vengo da una cultura cattolica. Ergo i Vangeli fanno parte delle mie basi culturali.
Però c'è una differenza tra me e il cattolico medio: lui ha letto (sempre che li abbia letti) solo i Vangeli. Io ho letto tutta la Bibbia. Dalla Genesi fino all'Apocalisse di San Giovanni.
E in più ho letto estratti di altri libri cosiddetti sacri: Corano, Talmud, Veda.

Cosa posso dire al proposito?
Semplicemente che ai cosiddetti testi sacri puoi far dire tutto e il contrario di tutto. Esattamente come accade negli oroscopi.

Ergo: o Dio è un astrologo o i testi sacri poi tanto sacri non sono.

Saluti,

Mauro.