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mercoledì 26 marzo 2025

Le colpe di Mercatore

Tutti sappiamo delle mire di Trump sulla Groenlandia.
Ma da quanto ho ascoltato oggi in radio il problema potrebbe non essere Trump, bensì Gerhard Kremer, conosciuto da noi italiani come Mercatore.
Infatti fonti vicine al POTUS (per inciso: una sigla che sembra il nome di un ippopotamo) dicono che Trump sia affascinato dalle enormi dimensioni della Groenlandia.
Dimensioni però amplificate dalla proiezione di Mercatore, usata da quasi tutti gli atlanti e carte geografiche. Anche digitali.
In questa proiezione la Groenlandia sembra grande quanto tutta l'Africa, mentre in realtà è circa quindici volte più piccola.
Trump è ingannato da questa proiezione.
Ma onestamente non solo lui.
Anche la maggioranza di noi comuni mortali. Solo che noi, o almeno molti di noi, ci rendiamo conto di essere ingannati quando poi leggiamo le dimensioni espresse in numeri. Trump, a quanto pare, no.

Saluti,

Mauro.

martedì 15 gennaio 2019

Un tempo esistevano i correttori di bozze...

...oggi purtroppo non più, a quanto sembra.

Due segnalazioni odierne su Twitter dell'amico Parise (una volontaria e una involontaria 😉).

Una dal Corriere (via rassegna stampa Google):


L'Hudson a Detroit?
A quando l'Arno a Bari?

E una dall'Huffington Post:


"Toto" degli Africa?
Dovrò tornare nel negozio di dischi dove nel 1982 comprai l'album "Toto IV" e farmi rimborsare, visto che mi fecero credere esistesse una fantomatica "Africa" dei Toto... invece della famosa "Toto" degli Africa.

Saluti,

Mauro.

lunedì 5 ottobre 2015

Ciao Henning e grazie di tutto

È morto Henning Mankell.

E se serve che vi spieghi chi è, peste vi colga (comunque una breve, ma precisa, biografia sua la trovate oggi sul Post).

La notizia non mi ha stupito, sapevo che era malato di cancro e che questo cancro era stato scoperto tardi, quindi con possibilità di cura limitata.
Però è comunque un dolore, una notizia che non avrei voluto leggere.

Mankell infatti, tramite il suo Wallander, è stato il "colpevole" del mio innamoramento per la letteratura gialla nordica (come raccontai qui) e almeno un suo romanzo mi ha toccato anche personalmente (come raccontai qui).

Mankell era comunque molto più che solo un giallista, ma questo è spiegato nell'articolo del Post citato sopra.
Magari ne parlerò più ampiamente un'altra volta, non ora.

Ciao Henning. E grazie di esserci stato.

Saluti,

Mauro.