Come ben sa chi mi segue da tempo (ma anche forse chi mi segue da meno tempo) io sono contro le quote (rosa o di qualsiasi altro tipo) in posti sia pubblici che privati.
Non sto qui a ripetermi: già nel gennaio del 2010 avevo espresso in questo articolo il mio pensiero e da allora non è cambiato.
Oggi magari mi spiegherei con più dettagli, citando qualche fonte in più, ma la sostanza rimarrebbe la stessa.
Ieri però un articolo pubblicato sul sito della Deutsche Welle (radio pubblica tedesca) mi ha fatto pensare che forse le quote rosa sono ancora più dannose di quello che io pensavo e che le prime a essere da queste danneggiate sono le donne stesse.
L'articolo in questione si intitola Frauen mit wenig Rückenwind (in italiano: Donne con poco vento a favore).
Scopo di questo articolo sarebbe quello di far vedere che le donne sono ancora svantaggiate per quanto riguarda le posizioni di vertice nelle aziende e che bisogna fare qualcosa al proposito.
Però, però...
Guardate questo grafico, basato su dati della commissione europea:
Questo grafico ci indica i paesi europei con la più alta percentuale di donne ai vertici delle aziende e, per confronto, il dato UE globale (il titolo del grafico letteralmente significa: Stati dell'UE con il maggior numero di donne in posizioni di vertice, il sottotitolo: Percentuale di donne nei consigli di sorveglianza e nel top management delle maggiori aziende).
Da italiano la mia prima reazione è che l'Italia (dove si parla e si straparla delle poche donne in posizioni importanti) è comunque il terzo paese d'Europa per donne ai vertici, dietro solo a Francia e Svezia (che io, sinceramente, mi sarei comunque aspettato in posizioni invertite, ma questa è un'altra storia).
Alla faccia delle lamentele e dei piagnistei.
Le considerazioni però più interessanti sono altre.
1) Intanto, almeno tra i primi cinque paesi, l'Italia è l'unico senza nessuna quota (o altra forma di tutela/promozione) per le donne nel mondo aziendale.
Eppure l'Italia, come detto, non è per niente messa male, anzi.
Forse che le quote non siano poi una strada così necessaria, così utile per ottenere dei risultati?
2) La seconda considerazione viene dal confronto tra Italia e Germania: in Germania per legge le principali società quotate in borsa (cioè di fatto quelle prese in considerazione nel grafico) devono avere almeno il 30% di donne nelle posizioni di vertice.
Eppure l'Italia supera il 32% senza quote e la Germania non raggiunge il 30% nonostante la legge.
Non sarà forse che le quote ti fanno sembrare privilegiata e quindi ti mettono contro chi ti dovrebbe assumere?
Ergo ti danneggiano?
Io lancio il sasso, vediamo cosa ne pensate voi.
Saluti,
Mauro.
La misteriosa scritta sul muro
8 ore fa
my 2€c: è stata assunta perché era la più capace fra tutti i candidati (di entrambi i sessi) oppure perché era la candidata più capace fra quelle del sesso giusto?
RispondiEliminaE magari, per reazione, appena raggiunta la quota si smette di assumere donne indipendentemente dal valore...
EliminaImporre "quote rosa" a forza bruta è un danno, soprattutto in politica. Immagina di essere un leader politico e di non avere abbastanza donne nel tuo partito; cosa fai:
RispondiEliminaa) Coopti tutte le mogli, fidanzate, sorelle, mamme, zie, figlie dei candidati maschi e ti ritroverai con un'accozzaglia di donne candidate obtorto collo che saranno di un'inefficienza totale;
b) Infili tutte le (chiedo scusa in anticipo per il termine volgare) zoccole che conosci, che accetteranno di buon grado perché così acquisteranno una posizione, ma anche loro saranno di un'inefficienza mostruosa - e questo è successo in Italia...
c) Rinunci a candidare il tuo partito alle elezioni.
In un caso o nell'altro, è, ribadisco, un enorme danno. Le "quote rosa" non vanno imposte dall'alto; devono verificarsi in maniera naturale.
E quando imponi le quote anche nelle aziende, come qui in Germania, peggio ancora.
EliminaLe quote rosa fanno parte del (purtroppo crescente) repertorio del politically idiot.
RispondiEliminaNon ho altro da aggiungere.
In parte credo lo abbiano anche preceduto. Ma non ne sono sicuro.
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