E sì, perché viviamo in tempi che vanno di fretta e quindi non abbiamo neanche la pazienza di aspettare che il papa vecchio muoia.
Comunque, anche se probabilmente non ve ne fregherà nulla (e in teoria non dovrebbe fregarne nulla neanche a me, essendo ateo), voglio qui dirvi chi mi auguro salga al soglio pontificio dopo Ratzinger.
Io mi auguro venga eletto l'arcivescovo di Monaco di Baviera, cioè il cardinale Reinhard Marx.
Così finalmente avremo una chiesa marxista.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 27 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
Non ce ne siamo liberati
Qui sotto leggerete una lista (forse solo parziale) di "nuovi" parlamentari che in realtà sono ben vecchi.
Premetto che non sto dando un giudizio sul loro valore: alcune delle persone che citerò meritano il mio rispetto, altre il mio disprezzo, altre ancora la mia semplice indifferenza.
Però in una fase in cui tutti gli elettori (che sono generalmente più ipocriti degli eletti, diciamolo chiaramente) urlano che vogliono facce nuove, i nomi che elencherò hanno una cosa in comune: non sono per niente nuovi. Come carriera (non necessariamente parlamentare) alcuni, come idee (dove presenti) altri, come carriera e idee insieme altri ancora. Alcuni invece sono semplicemente impresentabili, al di là di idee e carriera.
Rosy Bindi
Nichi Vendola
Lorenzo Cesa
Gianfranco Rotondi
Luigi Cesaro
Giorgia Meloni
Guglielmo Epifani
Rocco Buttiglione
Mara Carfagna
Enrico Letta
Dario Franceschini
Michela Vittoria Brambilla
Mario Tullo
Sandro Biasotti
Pier Luigi Bersani
Barbara Pollastrini
Maurizio Lupi
Matteo Salvini
Ignazio La Russa
Ilaria Borletti Buitoni
Ermete Realacci
Mariastella Gelmini
Umberto Bossi
Alberto Bombassei
Daniela Santanchè
Enrico Gasbarra
Stefano Fassina
Angelino Alfano
Fabrizio Cicchitto
Renata Polverini
Paola Binetti
Giuseppe Fioroni
Ivan Scalfarotto
Raffaele Fitto
Saverio Romano
Stefania Prestigiacomo
Antonio Martino
Bruno Tabacci
Silvio Berlusconi
Pier Ferdinando Casini
Marco Minniti
Domenico Scilipoti
Francesco Nitto Palma
Alessandra Mussolini
Sergio Zavoli
Josefa Idem
Carlo Giovanardi
Franco Carraro
Pietro Grasso
Ignazio Marino
Maurizio Gasparri
Maria Rosaria Rossi
Roberta Pinotti
Augusto Minzolini
Roberto Formigoni
Sandro Bondi
Paolo Bonaiuti
Roberto Calderoli
Giulio Tremonti
Gabriele Albertini
Pietro Ichino
Anna Finocchiaro
Luigi Manconi
Renato Schifani
Antonio D'Alì
Corradino Mineo
Altero Matteoli
Denis Verdini
Linda Lanzillotta
Niccolò Ghedini
Maurizio Sacconi
Laura Puppato
Felice Casson
Saluti,
Mauro.
Premetto che non sto dando un giudizio sul loro valore: alcune delle persone che citerò meritano il mio rispetto, altre il mio disprezzo, altre ancora la mia semplice indifferenza.
Però in una fase in cui tutti gli elettori (che sono generalmente più ipocriti degli eletti, diciamolo chiaramente) urlano che vogliono facce nuove, i nomi che elencherò hanno una cosa in comune: non sono per niente nuovi. Come carriera (non necessariamente parlamentare) alcuni, come idee (dove presenti) altri, come carriera e idee insieme altri ancora. Alcuni invece sono semplicemente impresentabili, al di là di idee e carriera.
Rosy Bindi
Nichi Vendola
Lorenzo Cesa
Gianfranco Rotondi
Luigi Cesaro
Giorgia Meloni
Guglielmo Epifani
Rocco Buttiglione
Mara Carfagna
Enrico Letta
Dario Franceschini
Michela Vittoria Brambilla
Mario Tullo
Sandro Biasotti
Pier Luigi Bersani
Barbara Pollastrini
Maurizio Lupi
Matteo Salvini
Ignazio La Russa
Ilaria Borletti Buitoni
Ermete Realacci
Mariastella Gelmini
Umberto Bossi
Alberto Bombassei
Daniela Santanchè
Enrico Gasbarra
Stefano Fassina
Angelino Alfano
Fabrizio Cicchitto
Renata Polverini
Paola Binetti
Giuseppe Fioroni
Ivan Scalfarotto
Raffaele Fitto
Saverio Romano
Stefania Prestigiacomo
Antonio Martino
Bruno Tabacci
Silvio Berlusconi
Pier Ferdinando Casini
Marco Minniti
Domenico Scilipoti
Francesco Nitto Palma
Alessandra Mussolini
Sergio Zavoli
Josefa Idem
Carlo Giovanardi
Franco Carraro
Pietro Grasso
Ignazio Marino
Maurizio Gasparri
Maria Rosaria Rossi
Roberta Pinotti
Augusto Minzolini
Roberto Formigoni
Sandro Bondi
Paolo Bonaiuti
Roberto Calderoli
Giulio Tremonti
Gabriele Albertini
Pietro Ichino
Anna Finocchiaro
Luigi Manconi
Renato Schifani
Antonio D'Alì
Corradino Mineo
Altero Matteoli
Denis Verdini
Linda Lanzillotta
Niccolò Ghedini
Maurizio Sacconi
Laura Puppato
Felice Casson
Saluti,
Mauro.
Dove sta veramente il problema
Diciamoci quello che vogliamo, illudiamoci con le più varie scuse... ma alla fine quelli che vanno a votare siamo noi. Ergo, il problema vero non sono i candidati, ma gli elettori.
In fondo Guzzanti aveva ragione. E noi tutti lo abbiamo sempre saputo, anche se lo abbiamo sempre negato.
Saluti,
Mauro.
In fondo Guzzanti aveva ragione. E noi tutti lo abbiamo sempre saputo, anche se lo abbiamo sempre negato.
Saluti,
Mauro.
lunedì 25 febbraio 2013
Alla prova dei fatti
Nei giorni scorsi ho avuto il coraggio di presentare su queto blog le mie previsioni riguardo le elezioni per il Parlamento italiano.
Ora che le elezioni si sono svolte devo avere anche il coraggio di confrontare queste mie previsioni con la realtà dei fatti. E non ho problemi a farlo.
Prima di entrare nel dettaglio di ciò che previdi, due questioni globali. Una indovinata e una fallita.
Quella indovinata è la sostanziale ingovernabilità dell'Italia uscita dalle urne.
Quella fallita è la sopravvalutazione delle forze "minori" (Monti, Ingroia, Giannino).
Ma veniamo ai dettagli.
> Chiunque vincerà non avrà i numeri per formare un governo stabile, quindi probabilmente nel
> 2014, al più tardi a inizio 2015, si dovrà rivotare
La data in cui si rivoterà non è logicamente ancora nota, ma nella sostanza direi che qui ci ho preso in pieno. Semestre più, semestre meno.
> È molto probabile che le due camere avranno due maggioranze diverse (centrosinistra alla
> Camera, centrodestra al Senato)
I dati non sono ancora assolutamente definitivi, ma direi che in sostanza ho avuto ragione.
> Il governo che uscirà dalle prossime votazioni sarà probabilmente un Bersani-Monti con Vendola
> che - per rimanere coerente col suo non voler governare insieme a Monti ma al tempo stesso non
> costringere l'Italia a tornare al voto subito a giugno o luglio 2013 - garantirà appoggio esterno.
Per valutare questa previsione dobbiamo ancora aspettare un po', ma comunque vada i numeri attuali non la dimostrano proprio assurda.
> Coalizione PD-SEL
> Avrà la maggioranza relativa, ma difficilmente raggiungerà il 25%. Sarà più forte alla Camera
> (dove peserà di più la sua componente sinistra) e meno al Senato (dove peserà di più la sua
> componente centrista).
Ho sottovalutato la percentuale globale ottenuta, ma per il resto centrata in pieno.
> Coalizione Monti
> Come voti sarà un UDC ipertrofica: supererà di poco il 10%, ma non esploderà veramente. Può
> però costituire il nocciolo su cui in futuro ricostruire la DC.
Lievemente sopravvalutata la percentuale, ma in sostanza previsione centrata. Per la "futura DC" bisogna aspettare: se avrò avuto ragione o meno lo si saprà in un paio d'anni.
> Coalizione PdL-Lega
> Recupererà nel finale come sempre, quando le proposte assurde e urlate (vedasi per esempio la
> trovata della lettera sulla restituzione dell'IMU) fanno più proseliti dei ragionamenti e delle
> proposte concrete. Avrà comunque difficoltà a superare il 20%.
Vale lo stesso discorso fatto per PD-SEL.
> Movimento 5 Stelle
> Qualunque cosa si pensi di Grillo e dei grillini, è un movimento di protesta e come ogni movimento
> di protesta ottiene tanti consensi a parole ma fa paura dentro l'urna. Probabile terza forza, ma
> nessun trionfo.
Qui ho palesemente ceffato: terza forza sì, questo lo avevo detto, ma Grillo ha ottenuto un trionfo che io sinceramente non avrei mai e poi mai previsto.
> Rivoluzione Civile
> Altro movimento di protesta, anche se con basi più profonde (ma forse meno estese) del M5S. Se i
> partiti che lo sostengono non si lasciano prendere dai soliti particolarismi della sinistra può
> avvicinarsi al 10% e forse tentare PD-SEL a non andare con Monti.
Altra previsione chiaramente ceffata. Col senno di poi bisogna dire che Grillo i suoi voti li ha "rubati" non a Bersani o Berlusconi ma a Ingroia. Purtroppo (dal mio punto di vista).
> FARE - Fermare il Declino
> Le bugie di Giannino sui suoi titoli di studio rischiano di fargli conquistare voti, visto il disprezzo
> dell'italiano medio verso lo studio e verso la cultura. Rimane comunque il vaso più di coccio di tutti
> (vasi di ferro stavolta però non ne vedo, diciamo che FARE è il coccio più sottile).
Era previsto vaso di coccio, vaso di coccio si è dimostrato.
Saluti,
Mauro.
Ora che le elezioni si sono svolte devo avere anche il coraggio di confrontare queste mie previsioni con la realtà dei fatti. E non ho problemi a farlo.
Prima di entrare nel dettaglio di ciò che previdi, due questioni globali. Una indovinata e una fallita.
Quella indovinata è la sostanziale ingovernabilità dell'Italia uscita dalle urne.
Quella fallita è la sopravvalutazione delle forze "minori" (Monti, Ingroia, Giannino).
Ma veniamo ai dettagli.
> Chiunque vincerà non avrà i numeri per formare un governo stabile, quindi probabilmente nel
> 2014, al più tardi a inizio 2015, si dovrà rivotare
La data in cui si rivoterà non è logicamente ancora nota, ma nella sostanza direi che qui ci ho preso in pieno. Semestre più, semestre meno.
> È molto probabile che le due camere avranno due maggioranze diverse (centrosinistra alla
> Camera, centrodestra al Senato)
I dati non sono ancora assolutamente definitivi, ma direi che in sostanza ho avuto ragione.
> Il governo che uscirà dalle prossime votazioni sarà probabilmente un Bersani-Monti con Vendola
> che - per rimanere coerente col suo non voler governare insieme a Monti ma al tempo stesso non
> costringere l'Italia a tornare al voto subito a giugno o luglio 2013 - garantirà appoggio esterno.
Per valutare questa previsione dobbiamo ancora aspettare un po', ma comunque vada i numeri attuali non la dimostrano proprio assurda.
> Coalizione PD-SEL
> Avrà la maggioranza relativa, ma difficilmente raggiungerà il 25%. Sarà più forte alla Camera
> (dove peserà di più la sua componente sinistra) e meno al Senato (dove peserà di più la sua
> componente centrista).
Ho sottovalutato la percentuale globale ottenuta, ma per il resto centrata in pieno.
> Coalizione Monti
> Come voti sarà un UDC ipertrofica: supererà di poco il 10%, ma non esploderà veramente. Può
> però costituire il nocciolo su cui in futuro ricostruire la DC.
Lievemente sopravvalutata la percentuale, ma in sostanza previsione centrata. Per la "futura DC" bisogna aspettare: se avrò avuto ragione o meno lo si saprà in un paio d'anni.
> Coalizione PdL-Lega
> Recupererà nel finale come sempre, quando le proposte assurde e urlate (vedasi per esempio la
> trovata della lettera sulla restituzione dell'IMU) fanno più proseliti dei ragionamenti e delle
> proposte concrete. Avrà comunque difficoltà a superare il 20%.
Vale lo stesso discorso fatto per PD-SEL.
> Movimento 5 Stelle
> Qualunque cosa si pensi di Grillo e dei grillini, è un movimento di protesta e come ogni movimento
> di protesta ottiene tanti consensi a parole ma fa paura dentro l'urna. Probabile terza forza, ma
> nessun trionfo.
Qui ho palesemente ceffato: terza forza sì, questo lo avevo detto, ma Grillo ha ottenuto un trionfo che io sinceramente non avrei mai e poi mai previsto.
> Rivoluzione Civile
> Altro movimento di protesta, anche se con basi più profonde (ma forse meno estese) del M5S. Se i
> partiti che lo sostengono non si lasciano prendere dai soliti particolarismi della sinistra può
> avvicinarsi al 10% e forse tentare PD-SEL a non andare con Monti.
Altra previsione chiaramente ceffata. Col senno di poi bisogna dire che Grillo i suoi voti li ha "rubati" non a Bersani o Berlusconi ma a Ingroia. Purtroppo (dal mio punto di vista).
> FARE - Fermare il Declino
> Le bugie di Giannino sui suoi titoli di studio rischiano di fargli conquistare voti, visto il disprezzo
> dell'italiano medio verso lo studio e verso la cultura. Rimane comunque il vaso più di coccio di tutti
> (vasi di ferro stavolta però non ne vedo, diciamo che FARE è il coccio più sottile).
Era previsto vaso di coccio, vaso di coccio si è dimostrato.
Saluti,
Mauro.
domenica 24 febbraio 2013
Se oggi non ce l'avete fatta...
...avete comunque ancora tempo domani, dalle 7 alle 15.
Quindi... votate, votate, votate!
Saluti,
Mauro.
Quindi... votate, votate, votate!
Saluti,
Mauro.
Votate, votate, votate!
Ci siamo: dalle 8 di stamattina sono aperti i seggi per le elezioni parlamentari (e in alcune regioni anche per i consigli regionali).
Le mie speranze e previsioni le conoscete già.
Voglio però ancora una volta invitare chi mi legge ad andare a votare, perché ricordatevi che l'unico voto sempre e comunque sbagliato è il voto non dato!
Votate chiunque vi piaccia, ma... votate, votate, votate!
Saluti,
Mauro.
Le mie speranze e previsioni le conoscete già.
Voglio però ancora una volta invitare chi mi legge ad andare a votare, perché ricordatevi che l'unico voto sempre e comunque sbagliato è il voto non dato!
Votate chiunque vi piaccia, ma... votate, votate, votate!
Saluti,
Mauro.
sabato 23 febbraio 2013
L'età per votare
In Italia (come nella maggioranza del mondo, non però nella totalità) oggi si diventa maggiorenni a 18 anni.
Fino al 1975 si diventava maggiorenni a 21 anni (cosa ancora oggi valida nella minoranza del mondo non contemplata sopra).
Ci sono però delle particolarità riguardo alle elezioni.
Per la Camera dei Deputati votano tutti i maggiorenni, cioè coloro che al giorno delle elezioni hanno già compiuto 18 anni. E fin qua tutto normale.
Il problema è il Senato della Repubblica: per questo possono votare solo coloro che il giorno delle elezioni hanno già compiuto 25 anni.
Che senso ha? Potrei capire 21 anni, per motivazioni storiche, ma 25? Perché 25?
Siamo sicuri che la cosa non sia anticostituzionale o per lo meno illegale?
Saluti,
Mauro.
Fino al 1975 si diventava maggiorenni a 21 anni (cosa ancora oggi valida nella minoranza del mondo non contemplata sopra).
Ci sono però delle particolarità riguardo alle elezioni.
Per la Camera dei Deputati votano tutti i maggiorenni, cioè coloro che al giorno delle elezioni hanno già compiuto 18 anni. E fin qua tutto normale.
Il problema è il Senato della Repubblica: per questo possono votare solo coloro che il giorno delle elezioni hanno già compiuto 25 anni.
Che senso ha? Potrei capire 21 anni, per motivazioni storiche, ma 25? Perché 25?
Siamo sicuri che la cosa non sia anticostituzionale o per lo meno illegale?
Saluti,
Mauro.
venerdì 22 febbraio 2013
Come vorrei finissero le prossime elezioni
L'altro giorno vi ho scritto come prevedo che finiranno le prossime elezioni parlamentari (ormai vicinissime: mancano circa 36 ore all'apertura dei seggi).
Oggi invece vi scrivo come sogno che dette elezioni finiscano. Ma, appunto, è solo un sogno.
Sogno un governo SEL-RC (cioè Vendola-Ingroia), con SEL partner maggioritario e RC partner minoritario ma fedele.
Sogno che il PD (cioè Bersani senza Renzi) appoggi detto governo dall'esterno ma con continuità e serietà.
Sogno che l'opposizione sia formata da Monti più Renzi, opposizione quindi costruttiva.
Sogno che Berlusconi e Grillo ottengano giusto un paio di seggi e che litighino tra loro per chi sia più fascista e chi debba sedere più a destra.
Ma appunto... sogno... non son desto.
Saluti,
Mauro.
Oggi invece vi scrivo come sogno che dette elezioni finiscano. Ma, appunto, è solo un sogno.
Sogno un governo SEL-RC (cioè Vendola-Ingroia), con SEL partner maggioritario e RC partner minoritario ma fedele.
Sogno che il PD (cioè Bersani senza Renzi) appoggi detto governo dall'esterno ma con continuità e serietà.
Sogno che l'opposizione sia formata da Monti più Renzi, opposizione quindi costruttiva.
Sogno che Berlusconi e Grillo ottengano giusto un paio di seggi e che litighino tra loro per chi sia più fascista e chi debba sedere più a destra.
Ma appunto... sogno... non son desto.
Saluti,
Mauro.
giovedì 21 febbraio 2013
Facile ora: i vescovi e la pillola
La conferenza episcopale tedesca ha dato il via libera all'uso nelle cliniche cattoliche della pillola del giorno dopo (ma solo a quella che impedisce la fecondazione dell'ovulo) in caso di stupro.
Ora, considerate limitazioni e condizioni poste, è un via libera più di facciata che altro... ma è comunque un passo avanti rispetto all'oscurantismo tradizionale della chiesa.
Vero che la conferenza episcopale tedesca è quasi sempre stata più moderna (che non significa però più democratica o dialogante) di quella italiana e di quelle latine in generale... però, facile farlo ora, con un vuoto di potere in Vaticano e un papa dimissionario che ha ben altre cose per la testa che riportarti all'ordine.
Siamo sicuri che con un Ratzinger saldamente in sella i vescovi tedeschi avrebbero avuto lo stesso coraggio? Io i miei forti dubbi li ho.
Saluti,
Mauro.
Ora, considerate limitazioni e condizioni poste, è un via libera più di facciata che altro... ma è comunque un passo avanti rispetto all'oscurantismo tradizionale della chiesa.
Vero che la conferenza episcopale tedesca è quasi sempre stata più moderna (che non significa però più democratica o dialogante) di quella italiana e di quelle latine in generale... però, facile farlo ora, con un vuoto di potere in Vaticano e un papa dimissionario che ha ben altre cose per la testa che riportarti all'ordine.
Siamo sicuri che con un Ratzinger saldamente in sella i vescovi tedeschi avrebbero avuto lo stesso coraggio? Io i miei forti dubbi li ho.
Saluti,
Mauro.
mercoledì 20 febbraio 2013
Come finiranno le prossime elezioni
Sì, ho tirato fuori la palla di cristallo (almeno io ho le palle per farlo) e ho deciso di prevedere il risultato delle prossime elezioni parlamentari italiane.
Due premesse:
- Quanto segue sono le mie previsioni, non le mie speranze (queste ultime non ve le dico, almeno non oggi);
- Quanto segue è frutto di una mia analisi socio-politica personale, non ha basi scientifiche né tanto meno è supportato da sondaggi.
Prima di esaminare l'andamento dei singoli partiti/coalizioni, tre previsioni globali (le più importanti, comunque):
1) Chiunque vincerà non avrà i numeri per formare un governo stabile, quindi probabilmente nel 2014, al più tardi a inizio 2015, si dovrà rivotare;
2) È molto probabile che le due camere avranno due maggioranze diverse (centrosinistra alla Camera, centrodestra al Senato);
3) Il governo che uscirà dalle prossime votazioni sarà probabilmente un Bersani-Monti con Vendola che - per rimanere coerente col suo non voler governare insieme a Monti ma al tempo stesso non costringere l'Italia a tornare al voto subito a giugno o luglio 2013 - garantirà appoggio esterno.
E ora vediamo cosa prevedo per i singoli schieramenti:
Coalizione PD-SEL
Avrà la maggioranza relativa, ma difficilmente raggiungerà il 25%. Sarà più forte alla Camera (dove peserà di più la sua componente sinistra) e meno al Senato (dove peserà di più la sua componente centrista).
Coalizione Monti
Come voti sarà un UDC ipertrofica: supererà di poco il 10%, ma non esploderà veramente. Può però costituire il nocciolo su cui in futuro ricostruire la DC.
Coalizione PdL-Lega
Recupererà nel finale come sempre, quando le proposte assurde e urlate (vedasi per esempio la trovata della lettera sulla restituzione dell'IMU) fanno più proseliti dei ragionamenti e delle proposte concrete. Avrà comunque difficoltà a superare il 20%.
Movimento 5 Stelle
Qualunque cosa si pensi di Grillo e dei grillini, è un movimento di protesta e come ogni movimento di protesta ottiene tanti consensi a parole ma fa paura dentro l'urna. Probabile terza forza, ma nessun trionfo.
Rivoluzione Civile
Altro movimento di protesta, anche se con basi più profonde (ma forse meno estese) del M5S. Se i partiti che lo sostengono non si lasciano prendere dai soliti particolarismi della sinistra può avvicinarsi al 10% e forse tentare PD-SEL a non andare con Monti.
FARE - Fermare il Declino
Le bugie di Giannino sui suoi titoli di studio rischiano di fargli conquistare voti, visto il disprezzo dell'italiano medio verso lo studio e verso la cultura. Rimane comunque il vaso più di coccio di tutti (vasi di ferro stavolta però non ne vedo, diciamo che FARE è il coccio più sottile).
Degli altri non vale neanche la pena parlarne.
Saluti,
Mauro.
P.S. postelettorale:
Qui per vedere cosa ho indovinato e cosa no.
Due premesse:
- Quanto segue sono le mie previsioni, non le mie speranze (queste ultime non ve le dico, almeno non oggi);
- Quanto segue è frutto di una mia analisi socio-politica personale, non ha basi scientifiche né tanto meno è supportato da sondaggi.
Prima di esaminare l'andamento dei singoli partiti/coalizioni, tre previsioni globali (le più importanti, comunque):
1) Chiunque vincerà non avrà i numeri per formare un governo stabile, quindi probabilmente nel 2014, al più tardi a inizio 2015, si dovrà rivotare;
2) È molto probabile che le due camere avranno due maggioranze diverse (centrosinistra alla Camera, centrodestra al Senato);
3) Il governo che uscirà dalle prossime votazioni sarà probabilmente un Bersani-Monti con Vendola che - per rimanere coerente col suo non voler governare insieme a Monti ma al tempo stesso non costringere l'Italia a tornare al voto subito a giugno o luglio 2013 - garantirà appoggio esterno.
E ora vediamo cosa prevedo per i singoli schieramenti:
Coalizione PD-SEL
Avrà la maggioranza relativa, ma difficilmente raggiungerà il 25%. Sarà più forte alla Camera (dove peserà di più la sua componente sinistra) e meno al Senato (dove peserà di più la sua componente centrista).
Coalizione Monti
Come voti sarà un UDC ipertrofica: supererà di poco il 10%, ma non esploderà veramente. Può però costituire il nocciolo su cui in futuro ricostruire la DC.
Coalizione PdL-Lega
Recupererà nel finale come sempre, quando le proposte assurde e urlate (vedasi per esempio la trovata della lettera sulla restituzione dell'IMU) fanno più proseliti dei ragionamenti e delle proposte concrete. Avrà comunque difficoltà a superare il 20%.
Movimento 5 Stelle
Qualunque cosa si pensi di Grillo e dei grillini, è un movimento di protesta e come ogni movimento di protesta ottiene tanti consensi a parole ma fa paura dentro l'urna. Probabile terza forza, ma nessun trionfo.
Rivoluzione Civile
Altro movimento di protesta, anche se con basi più profonde (ma forse meno estese) del M5S. Se i partiti che lo sostengono non si lasciano prendere dai soliti particolarismi della sinistra può avvicinarsi al 10% e forse tentare PD-SEL a non andare con Monti.
FARE - Fermare il Declino
Le bugie di Giannino sui suoi titoli di studio rischiano di fargli conquistare voti, visto il disprezzo dell'italiano medio verso lo studio e verso la cultura. Rimane comunque il vaso più di coccio di tutti (vasi di ferro stavolta però non ne vedo, diciamo che FARE è il coccio più sottile).
Degli altri non vale neanche la pena parlarne.
Saluti,
Mauro.
P.S. postelettorale:
Qui per vedere cosa ho indovinato e cosa no.
domenica 17 febbraio 2013
Che vi piaccia o no, siete comunque partiti
Grillo e i grillini continuano a sostenere che loro sono un movimento. La parola partito gli procura reazioni allergiche.
Per anni la Lega Nord ha sostenuto di non essere un partito, bensì - appunto - una lega (magari lo fa ancora, solo che ormai non la ascolto più).
Agli inizi Forza Italia sosteneva pure di non essere un partito (cosa ritenesse però di essere, mi pare non lo abbia mai chiarito).
Anche i Verdi, soprattutto agli inizi, avevano questa mania del movimento al posto del partito.
E gli esempi potrebbero continuare (non solo in Italia, è una mania dilagante in Europa).
Però, mettetevi il cuore in pace, fino a che fate politica senza entrare nell'agone elettorale poteve definirvi come volete, ma nel momento in cui presentate una lista per una qualsiasi elezione diventate dei partiti, qualunque cosa ci sia scritto sul vostro simbolo e nel vostro statuto.
Che vi piaccia o no, siete comunque partiti.
Magari anche di testa, ma questo è un altro discorso.
Saluti,
Mauro.
Per anni la Lega Nord ha sostenuto di non essere un partito, bensì - appunto - una lega (magari lo fa ancora, solo che ormai non la ascolto più).
Agli inizi Forza Italia sosteneva pure di non essere un partito (cosa ritenesse però di essere, mi pare non lo abbia mai chiarito).
Anche i Verdi, soprattutto agli inizi, avevano questa mania del movimento al posto del partito.
E gli esempi potrebbero continuare (non solo in Italia, è una mania dilagante in Europa).
Però, mettetevi il cuore in pace, fino a che fate politica senza entrare nell'agone elettorale poteve definirvi come volete, ma nel momento in cui presentate una lista per una qualsiasi elezione diventate dei partiti, qualunque cosa ci sia scritto sul vostro simbolo e nel vostro statuto.
Che vi piaccia o no, siete comunque partiti.
Magari anche di testa, ma questo è un altro discorso.
Saluti,
Mauro.
sabato 16 febbraio 2013
Allora, lo vogliamo arrestare questo papa?
Negli ultimi giorni circolano in rete (facebook e blog complottisti vari) "notizie" secondo cui il papa si sia dimesso per evitare l'arresto.
Prima di andare a vedere chi e perché lo vorrebbe arrestare, possiamo subito osservare che quanto sopra (pur riportato a pappagallo da migliaia di creduloni) è in sé contradditorio, ma si sa... la logica non è molto amata in rete...
Il papa è capo di stato dello Stato Vaticano. Stato riconosciuto praticamente da tutto il mondo (credo non sia riconosciuto solo dalla Corea del Nord, ma non sono sicuro e comunque non è poi così importante).
Ora un capo di stato riconosciuto di uno stato riconosciuto (uno stato riconosciuto potrebbe avere anche un capo di stato non riconosciuto, per esempio dopo un colpo di stato, ma non è ìl caso di Ratzinger e del Vaticano) gode automaticamente di totale immunità dall'arresto (nel senso che non deve neanche richiedere il riconoscimento di detta immunità, altro che far valere clausole strane come qualcuno ha scritto), qualsiasi siano le accuse che gravano su di lui (venisse colto in flagranza di reato le cose potrebbero forse - e dico forse - essere diverse, ma non è comunque questo il caso di cui stiamo discutendo).
Credo abbiate già capito dove voglio arrivare: se Ratzinger teme di poter essere arrestato da qualche parte... è proprio rimanendo papa che si mette in una botte di ferro, non dimettendosi (dove ci sarebbe per lo meno la possibilità di subire un'estradizione, per quanto possibilità estremamente improbabile e difficile, di fatto solo teorica, almeno finché rimane a vivere in Vaticano).
Questo basterebbe a chiudere la questione con una crassa risata, anche perché una buona analisi la ha già fatta Paolo Attivissimo sul suo blog Disinformatico.
Ma comunque qualche dettaglio in più potrebbe magari interessare i quattro gatti che mi leggono.
Chi vuole arrestare il papa? Un fantomatico tribunale dal nome ITCCS (International Tribunal into Crimes of Church and States).
Che cos'è questo tribunale? Nulla, non è proprio nulla. Soprattutto non è un tribunale, ma un semplice gruppo di persone che si sono associate (quindi a voler essere generosi può essere considerato una specie di ONG). Non è riconosciuto da nessuno stato, né dall'ONU o da altre organizzazioni internazionali.
Su che giurisprudenza si basa detto "tribunale"? Su qualcosa che i membri del tribunale stesso dimostrano di non aver capito: la common law. Il piccolo problema è che loro la intendono come legge comune, che chiunque può applicare, mentre la common law è invece, detta in breve, un diritto consuetudinario, cioè un diritto - che può essere applicato solo da un tribunale ufficiale! - che ha le sue fondamenta nei precedenti giuridici più che nella lettera del codice.
Di cosa sarebbe accusato il papa? Del genocidio dei nativi nei continenti extraeuropei e della pedofilia nella chiesa nei tempi recenti. Per il primo reato però non è perseguibile: tali genocidi avvennero prima del suo mandato, molto prima, quindi al massimo si può fare un processo storico alla chiesa, non un processo penale a chichessia. Per il secondo reato Ratzinger dovrebbe rispondere al massimo di favoreggiamento, visto che degli atti pedofili in sé sono responsibili coloro che direttamente li hanno perpetrati.
Potrebbe un tribunale vero mettere sotto accusa il papa? Un tribunale vero può mettere sotto accusa chiunque (con differenze tra paese e paese, ma in sostanza sì) e può, almeno fino a un certo punto, ordinare indagini su chiunque. E questo è tutto: ordinare l'arresto, istituire il processo ed eventualmente condannare è un altro paio di maniche. Ben altro paio di maniche. Sia politicamente che giuridicamente.
Saluti,
Mauro.
Prima di andare a vedere chi e perché lo vorrebbe arrestare, possiamo subito osservare che quanto sopra (pur riportato a pappagallo da migliaia di creduloni) è in sé contradditorio, ma si sa... la logica non è molto amata in rete...
Il papa è capo di stato dello Stato Vaticano. Stato riconosciuto praticamente da tutto il mondo (credo non sia riconosciuto solo dalla Corea del Nord, ma non sono sicuro e comunque non è poi così importante).
Ora un capo di stato riconosciuto di uno stato riconosciuto (uno stato riconosciuto potrebbe avere anche un capo di stato non riconosciuto, per esempio dopo un colpo di stato, ma non è ìl caso di Ratzinger e del Vaticano) gode automaticamente di totale immunità dall'arresto (nel senso che non deve neanche richiedere il riconoscimento di detta immunità, altro che far valere clausole strane come qualcuno ha scritto), qualsiasi siano le accuse che gravano su di lui (venisse colto in flagranza di reato le cose potrebbero forse - e dico forse - essere diverse, ma non è comunque questo il caso di cui stiamo discutendo).
Credo abbiate già capito dove voglio arrivare: se Ratzinger teme di poter essere arrestato da qualche parte... è proprio rimanendo papa che si mette in una botte di ferro, non dimettendosi (dove ci sarebbe per lo meno la possibilità di subire un'estradizione, per quanto possibilità estremamente improbabile e difficile, di fatto solo teorica, almeno finché rimane a vivere in Vaticano).
Questo basterebbe a chiudere la questione con una crassa risata, anche perché una buona analisi la ha già fatta Paolo Attivissimo sul suo blog Disinformatico.
Ma comunque qualche dettaglio in più potrebbe magari interessare i quattro gatti che mi leggono.
Chi vuole arrestare il papa? Un fantomatico tribunale dal nome ITCCS (International Tribunal into Crimes of Church and States).
Che cos'è questo tribunale? Nulla, non è proprio nulla. Soprattutto non è un tribunale, ma un semplice gruppo di persone che si sono associate (quindi a voler essere generosi può essere considerato una specie di ONG). Non è riconosciuto da nessuno stato, né dall'ONU o da altre organizzazioni internazionali.
Su che giurisprudenza si basa detto "tribunale"? Su qualcosa che i membri del tribunale stesso dimostrano di non aver capito: la common law. Il piccolo problema è che loro la intendono come legge comune, che chiunque può applicare, mentre la common law è invece, detta in breve, un diritto consuetudinario, cioè un diritto - che può essere applicato solo da un tribunale ufficiale! - che ha le sue fondamenta nei precedenti giuridici più che nella lettera del codice.
Di cosa sarebbe accusato il papa? Del genocidio dei nativi nei continenti extraeuropei e della pedofilia nella chiesa nei tempi recenti. Per il primo reato però non è perseguibile: tali genocidi avvennero prima del suo mandato, molto prima, quindi al massimo si può fare un processo storico alla chiesa, non un processo penale a chichessia. Per il secondo reato Ratzinger dovrebbe rispondere al massimo di favoreggiamento, visto che degli atti pedofili in sé sono responsibili coloro che direttamente li hanno perpetrati.
Potrebbe un tribunale vero mettere sotto accusa il papa? Un tribunale vero può mettere sotto accusa chiunque (con differenze tra paese e paese, ma in sostanza sì) e può, almeno fino a un certo punto, ordinare indagini su chiunque. E questo è tutto: ordinare l'arresto, istituire il processo ed eventualmente condannare è un altro paio di maniche. Ben altro paio di maniche. Sia politicamente che giuridicamente.
Saluti,
Mauro.
giovedì 14 febbraio 2013
Non era uno scherzo di carnevale, ma...
No, non era uno scherzo di carnevale e chiaramente la mia domanda era una battuta.
Chiaramente però le dimissioni di Ratzinger sono a loro modo comunque uno scherzo, nel senso che mettono in una certa difficoltà il collegio cardinalizio.
Sono le prime dimissioni di un papa in tempi moderni e con un Vaticano (per quanto legalmente dittatura assoluta, benché elettiva) con regole certe e non dipendenti dalle voglie dei potenti di turno (interni o esterni al Vaticano che siano/fossero).
Già solo per questo bisogna rispettare il coraggio dimostrato da Ratzinger con questo gesto (che, sia ben chiaro, non cancella nulla, ma proprio nulla, di quanto fatto di sbagliato negli anni come papa e, forse soprattutto, in quelli precedenti come capo del cosiddetto Sant'Uffizio).
E ora mi chiedo... se i cardinali gli giocassero lo stesso scherzetto e lo rieleggessero?
Come ci sono già stati papi dimissionari, ci sono anche stati papi rieletti (o rinominati).
Devo essere sincero, l'idea mi piace. Mi piace soprattutto pensare a come si arrampicherebbero sugli specchi tutti i giornalisti che ora si stanno lanciando nel toto-papa.
Saluti,
Mauro.
Chiaramente però le dimissioni di Ratzinger sono a loro modo comunque uno scherzo, nel senso che mettono in una certa difficoltà il collegio cardinalizio.
Sono le prime dimissioni di un papa in tempi moderni e con un Vaticano (per quanto legalmente dittatura assoluta, benché elettiva) con regole certe e non dipendenti dalle voglie dei potenti di turno (interni o esterni al Vaticano che siano/fossero).
Già solo per questo bisogna rispettare il coraggio dimostrato da Ratzinger con questo gesto (che, sia ben chiaro, non cancella nulla, ma proprio nulla, di quanto fatto di sbagliato negli anni come papa e, forse soprattutto, in quelli precedenti come capo del cosiddetto Sant'Uffizio).
E ora mi chiedo... se i cardinali gli giocassero lo stesso scherzetto e lo rieleggessero?
Come ci sono già stati papi dimissionari, ci sono anche stati papi rieletti (o rinominati).
Devo essere sincero, l'idea mi piace. Mi piace soprattutto pensare a come si arrampicherebbero sugli specchi tutti i giornalisti che ora si stanno lanciando nel toto-papa.
Saluti,
Mauro.
lunedì 11 febbraio 2013
Il pastore tedesco toglie il disturbo
Meglio tardi che mai. Ma alla fine non sarà solo uno scherzo di carnevale?
Saluti,
Mauro.
N.B.:
In Germania il culmine del carnevale è oggi. E Ratzi è tedesco.
Saluti,
Mauro.
N.B.:
In Germania il culmine del carnevale è oggi. E Ratzi è tedesco.
giovedì 7 febbraio 2013
I partiti per cui voteremo
Oggi mi sono arrivate le schede per votare alle prossime elezioni parlamentari italiane. Sì, lo so che le elezioni sono il 24 febbraio... ma noi italiani all'estero votiamo prima, per posta (e con una legge elettorale diversa, ma questo è un altro discorso).
E non è che da noi ci siano proprio le stesse identiche liste che in madrepatria.
Queste sono le liste per il Senato (circoscrizione Estero, ripartizione Europa):
E queste quelle per la Camera (circoscrizione Estero, ripartizione Europa):
Saluti,
Mauro.
E non è che da noi ci siano proprio le stesse identiche liste che in madrepatria.
Queste sono le liste per il Senato (circoscrizione Estero, ripartizione Europa):
Saluti,
Mauro.
mercoledì 6 febbraio 2013
Il Grillo non parlante
Vi ho parlato qualche tempo fa delle dieci domande poste da Dibattito Scienza ai leader delle coalizioni che si presenteranno alle prossime elezioni parlamentari italiane.
L'altro ieri vi ho introdotto le risposte alle stesse arrivate purtroppo da solo tre dei sei interpellati. Tra coloro che non hanno risposto c'è Beppe Grillo.
Il Sole 24 Ore ha lanciato una campagna simile, ponendo cinque domande su istruzione, cultura e ricerca agli stessi sei leader.
Il Sole è stato più fortunato di Dibattito Scienza: ben cinque interpellati hanno risposto.
L'unico ad aver ignorato le domande è stato, indovinate un po', Beppe Grillo.
Insomma, Grillo è un ottimo monologatore... ma quando c'è da passare al dialogo...
Saluti,
Mauro.
L'altro ieri vi ho introdotto le risposte alle stesse arrivate purtroppo da solo tre dei sei interpellati. Tra coloro che non hanno risposto c'è Beppe Grillo.
Il Sole 24 Ore ha lanciato una campagna simile, ponendo cinque domande su istruzione, cultura e ricerca agli stessi sei leader.
Il Sole è stato più fortunato di Dibattito Scienza: ben cinque interpellati hanno risposto.
L'unico ad aver ignorato le domande è stato, indovinate un po', Beppe Grillo.
Insomma, Grillo è un ottimo monologatore... ma quando c'è da passare al dialogo...
Saluti,
Mauro.
lunedì 4 febbraio 2013
Hanno risposto! Beh, non tutti purtroppo.
Ricorderete di sicuro le dieci domande per il futuro dell'Italia.
Con esse si voleva chiedere ai candidati alla guida delle coalizioni cosa avrebbero fatto per la scienza (in senso lato, non solo la ricerca "classica"), elemento essenziale perché un paese abbia futuro.
Le domande erano state poste a Berlusconi, Bersani, Giannino, Grillo, Ingroia e Monti (in rigoroso ordine alfabetico).
Ora Dibattito Scienza ha pubblicato le risposte: le potete leggere qui Elezioni 2013: le risposte.
Purtroppo hanno risposto solo in tre: Bersani, Giannino e Ingroia.
Berlusconi, Grillo e Monti no.
Berlusconi non mi stupisce. Visto che le domande non avevano riferimenti sessuali o all'abolizione dell'IMU probabilmente la sua segreteria non gliele ha neanche passate.
Grillo spesso sbraita contro la scienza "ufficiale" e dato che le domande venivano da un gruppo di scienziati e giornalisti scientifici, boh, chissà...
Monti invece mi ha deluso. Non dico che da lui mi aspettavo risposte di mio gradimento. Questo no. Però risposte sì. Magari banali, magari stupide... ma almeno non tacere.
Nei prossimi giorni proverò a commentare le risposte di Bersani, Giannino e Ingroia.
Saluti,
Mauro.
Con esse si voleva chiedere ai candidati alla guida delle coalizioni cosa avrebbero fatto per la scienza (in senso lato, non solo la ricerca "classica"), elemento essenziale perché un paese abbia futuro.
Le domande erano state poste a Berlusconi, Bersani, Giannino, Grillo, Ingroia e Monti (in rigoroso ordine alfabetico).
Ora Dibattito Scienza ha pubblicato le risposte: le potete leggere qui Elezioni 2013: le risposte.
Purtroppo hanno risposto solo in tre: Bersani, Giannino e Ingroia.
Berlusconi, Grillo e Monti no.
Berlusconi non mi stupisce. Visto che le domande non avevano riferimenti sessuali o all'abolizione dell'IMU probabilmente la sua segreteria non gliele ha neanche passate.
Grillo spesso sbraita contro la scienza "ufficiale" e dato che le domande venivano da un gruppo di scienziati e giornalisti scientifici, boh, chissà...
Monti invece mi ha deluso. Non dico che da lui mi aspettavo risposte di mio gradimento. Questo no. Però risposte sì. Magari banali, magari stupide... ma almeno non tacere.
Nei prossimi giorni proverò a commentare le risposte di Bersani, Giannino e Ingroia.
Saluti,
Mauro.
domenica 3 febbraio 2013
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