giovedì 26 gennaio 2012

Sempre a proposito di Repubblica e scienza

Cioè sempre sul fatto che anche un giornale "serio" parla di scienza solo in termini sensazionalistici (e senza capire ciò che riporta, come fece già col "brevetto del broccolo", di cui parlai qui) e non scientifici, nascondendo informazioni che aiuterebbero il lettore a capire.

Sulla Repubblica online di oggi mi è saltato agli occhi un trafiletto: Attenti a questa ragazza: è il volto del male.
A leggere il titolo ho pensato che la ragazza della foto fosse "semplicemente" la più pericolosa criminale in circolazione. Invece leggendo vedo che si tratta di una ricerca universitaria: "All'apparenza non sembra proprio, ma secondo un'università americana questo è il volto del male." (lasciamo poi stare quell'"americana" che mi fa venire l'orticaria... anche Canada, Cuba, Bolivia, Cile, ecc., ecc. sono America).
Però già a leggere le poche righe su Repubblica qualcosa non mi quadra... insomma se uno si ferma a leggere solo quelle sembrerebbe che i ricercatori si siano presi le foto di criminali, psicopatiche e compagnia bella e abbiano messo insieme i tratti comuni per fare un identikit della "psicopatica ideale".

Però io sono un curiosone e un rompiballe. E soprattutto conosco Repubblica e il suo rapporto con la scienza.
Quindi sono andato a cercarmi l'autore dello studio (Nicholas Holtzman alla Washington University di St. Louis) e ho curiosato sulla sua pagina web (qui).
Soprattutto sono andato a leggermi la pagina dove parla di questa ricerca: Faceaurus.

E cosa ti scopro?

Per prima cosa che la ricerca riguardava entrambi i sessi, quindi c'è anche una "faccia del male" maschile. Ma questo Repubblica ce lo tace. Beh, una ragazza come "volto del male" fa certo più effetto.

Poi che quella ragazza è la faccia del male, ma anche no. Cioè la ricerca non presenta diverse facce dicendo "questa è cattiva, questa è buona, questa è a metà" (come fece Lombroso), bensì presenta sempre la stessa faccia con minime differenze di espressione o di posizione/forma dei singoli elementi. Il file zip che trovate su Faceaurus vi presenta le foto: vedrete che quella ragazza può essere sia la faccia del male che quella del bene (e il suo contraltare maschile idem).
Però a Repubblica interessa il titolino bomba, non la descrizione della ricerca.

Ultima cosa: Repubblica ha preso due delle foto presentate dal ricercatore, senza dirci a quali caratteristiche precise si riferiscano. Rappresentano il male e basta. Come se le due foto scelte fossero il riassunto delle caratteristiche negative. Invece nella ricerca ogni espressione fotografica è relativa a una sola caratteristica (negativa o positiva che sia).
E quali espressioni riguardano le due foto presentate da Repubblica?
Quella a sinistra il massimo della psicopaticità e quella a sinistra il minimo (sì avete letto bene: minimo) della psicopaticità. Per permettervi di fare il confronto con Repubblica qui sotto le due foto originali (sopra il "massimo", sotto il "minimo"):


Però ci sono le espressioni relative a tante altre caratteristiche (altruismo, antisocialità, vulnerabilità, machiavellismo, ansietà, coscienziosità, ecc., ecc.). Così, per confronto, qui sotto le due foto col massimo (che quindi, se ragionassimo come Repubblica, dovremmo definire la "faccia del bene") e minimo di altruismo:


Sulla pagina di Faceaurus Holtzmann ha, come esempio, pubblicato un breve video in cui viene mostrata la caratteristica "psicopatia" (oltretutto mostrando il passaggio da "psicopatica" a "non psicopatica"). E tanto basta. Questo lo ha fregato.
Il redattore (o redattrice) di Repubblica guarda il video e lo prende come fosse l'intera ricerca. Leggere e capire il resto non serve.

Sono sincero: questa ricerca non mi convince (ma non sono uno psicologo), però andrebbe riportata correttamente, non con lo "stile Repubblica".

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Lo so, dovrei parlare di "elaborazioni digitali di foto" e non di "foto" tout court. Ma era troppo lungo, quindi non rompete :-)

4 commenti:

  1. spesso capita di leggere titoli "bomba" come li chiami tu e articoli senza né capo né coda. Purtroppo credo che in pochi (compreso il giornalista) si siano presi la briga di leggere per bene la fonte e che si siano lanciati sul pezzo solo perché avrebbe avuto una buona visibilità mediatica. Bravo per l'approfondimento!

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  2. Splendido post.
    Mi chiedo che cosa serva di concreto per poter scrivere su giornali blasonati.
    Forse solo del Fattore C, temo. Come la faccia dei giornalisti, d'altronde.

    Posso citarti nel mio blog?

    https://smacchiareilgiaguaro.wordpress.com/

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  3. @ Turista
    Anche se non come prima attività sono giornalista anch'io, quindi approfondire lo considero normale.
    Chi non lo fa per me è scribacchino, non giornalista.

    @ bricci
    Per prima cosa grazie per i complimenti.
    Poi: i contenuti del mio blog sono a completa disposizione, basta citare la fonte.
    Serviti pure :-)

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  4. Caro Mauro,
    Mi pregio di farti sapere che ho, come precedentemente da me accennato e da te autorizzato, fatto cenno nel mio modestissimo spazio di pensieri liberamente tratti dalle esperienze quotidiane.

    Grazie e spero di vederti apparire...
    https://smacchiareilgiaguaro.wordpress.com/

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