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venerdì 7 settembre 2018

Nonnismo e bullismo

Ogni volta che sento parlare di episodi di bullismo, nonnismo o cose simili mi sovviene sempre un aneddoto di quando ero militare io.
Io ho fatto la leva dopo la laurea, quindi al reparto ero uno dei più vecchi anagraficamente.
Un giorno un "anziano" (cioè uno di uno scaglione precedente al mio) ha provato a fare il "nonno" con me.
Io lo ho guardato con pietà (oserei dire dall'alto verso il basso, anche se ciò non mi fa onore) e gli ho detto con calma "Tu sarai anziano, ma io sono vecchio, quindi non rompere".
Da quel giorno nessuno ha più provato neanche i più innocenti scherzi con me.

Morale della favola?
Chi fa nonnismo o bullismo (o qualsiasi cosa paragonabile) è un grandissimo stronzo e un delinquente... ma spesso, per non diventare vittime, basta non volerlo essere.

Saluti,

Mauro.

giovedì 10 marzo 2016

Una domanda sull'omicidio Varani

Prato e Foffo sono chiaramente due persone spregevoli (e le confessioni in cui si accusano a vicenda sono la migliore dimostrazione al proposito).

Però Varani in quella casa ci è andato volontariamente, cedendo alla promessa di un centinaio di Euro. Non un migliaio o più, solo un volgare centinaio.

Perché?

Gli assassini rimangono assassini e la vittima rimane vittima... però questa domanda merita una risposta.
Soprattutto perché sciacalli come Adinolfi stanno cercando di santificare Varani come martire della famiglia "tradizionale". Se lo era... perché è andato in quella casa?

Rispondi, sciacallo Adinolfi.

Saluti,

Mauro.

venerdì 18 dicembre 2015

Certe notizie arrivano sempre troppo tardi - 2

Come ho scritto qui mercoledì, la notizia della morte di Gelli è arrivata troppo tardi. Almeno trentacinque anni troppo tardi, aggiungo.

Però voglio aggiungere una cosa: per quanti segreti Gelli si porti nella tomba... sono convinto che Andreotti e Cossiga se ne siano portati nella tomba (e il primo anche nella gobba) molti di più.

Saluti,

Mauro.

mercoledì 16 dicembre 2015

lunedì 20 aprile 2015

Un piccolo mafioso ignorante... reprise

In fondo nei confronti di Fabrizio Miccoli ero stato garantista, se non addirittura buonista. E a quanto pare avevo torto (non avevo però torto nella previsione che avrebbe trovato senza problemi una nuova squadra: quella la ha trovata, anche se in una serie inferiore).

Quando vennero fuori sue frasi vergognose contro Falcone scrissi questo.

Ora la procura di Palermo sembra aver trovato qualcosa di peggio.

Saluti,

Mauro.

sabato 5 luglio 2014

Un fenomeno tedesco: i guidatori fantasma

Fin da quando sono arrivato in Germania (ormai nel lontano 1996) mi ha colpito un fenomeno diffuso sulle autostrade tedesche: i Geisterfahrer, in italiano Guidatori fantasma.

No, il paranormale non c'entra. Non si parla di auto senza guidatore o di auto visibili ma inesistenti.
Si tratta di normalissime auto, di plastica e metallo, guidate da normalissimi esseri umani, di carne e ossa.
Allora perché fantasma? Qui in Germania si definiscono così quegli automobilisti che in autostrada guidano contromano (qualunque sia il motivo per cui lo facciano).

Io, per fortuna, non ne ho mai incontrato uno sulla mia strada (anche se talvolta ho cercato una piazzola di sosta perché la radio ne annunciava uno proprio dove ero io) però il fenomeno è molto diffuso. Molto di più che negli altri paesi europei (almeno quelli riportati nei reportage che parlano del fenonemo).

Due cause del fenomeno sono evidenti, palesi anche senza grandi indagini:

1) In Germania non esistono i caselli, quindi se uno all'ingresso dell'autostrada fa - per qualsiasi motivo - una manovra sbagliata rischia facilmente di ritrovarsi sulla carreggiata opposta (in Italia e Francia, per esempio, una manovra del genere grazie ai caselli difficilmente ti porta sulla carreggiata sbagliata);

2) In Germania le patenti non devono essere rinnovate, non c'è obbligo di fare regolari visite mediche per valutare se si è ancora in grado di guidare (infatti molti guidatori fantasma sono vecchietti sordi, orbi o rimbambiti che hanno semplicemente avuto la fortuna di non provocare mai incidenti - o di non accorgersi di averne provocati - e quindi mai sono stati controllati dalla polizia).

Un inciso riguardo il punto 2): proprio per questo motivo io mi tengo stretta la patente italiana e non la converto in quella tedesca. Io voglio fare le visite mediche regolari, voglio sapere se sono ancora in grado di guidare o se sono un pericolo pubblico.

Tempo fa, ascoltando un servizio radiofonico sul fenomeno, sono venuto però a sapere di una terza causa che, obiettivamente, è agghiacciante e dimostra quanto poco valore abbia la vita oggi. Sia la propria che quella altrui.
In detto servizio un portavoce della polizia autostradale ha dichiarato che:

3) In Germania si sta diffondendo tra i giovani neopatentati o quasi il fenomeno della guida contromano in autostrada come prova di coraggio.

Non credo serva commentare (a parte il fatto che anche qui si dimostra come certe categorie di persone fraintendano e stravolgano il significato delle parole: sulle autostrade tedesche la parola coraggio, in altri ambienti la parola onore).

Saluti,

Mauro.